Titanfall – Recensione

Sin dal giorno della prima presentazione ufficiale al pubblico, avvenuta nel mese di giugno dello scorso anno durante l’E3 di Los Angeles, era ben chiaro quanto Titanfall sarebbe diventato uno dei protagonisti indiscussi del 2014 e della next-gen che stava per entrare. Sviluppato da Respawn Entertainment, piccolo team formato da veterani conosciuti per aver dato vita a un certo Call of Duty, la produzione è diventata immediatamente una dei titoli di punta della nuova Xbox One, nonostante l’accordo strategico stretto tra Microsoft e il publisher Electronic Arts prevedesse il lancio anche per PC e Xbox 360. Il colosso di Redmond è stato però svelto e capace nel comprendere le potenzialità di Titanfall, tale da renderlo il cavallo di battaglia per i primi mesi di vita della console, così da trattarlo praticamente come fosse un’esclusiva fatta in casa.
I frutti raccolti sono quelli sperati: le vendite del gioco sono state subito importanti e hanno permesso a Microsoft di migliorare la posizione di Xbox One sul mercato, cosa che aiuterà l’azienda a gestire la console in vista dei grossi calibri, questa volta “veramente” esclusivi, previsti per la fine dell’anno.

Ma senza addentrarci in discorsi che nulla hanno a che vedere con questa recensione, Titanfall non si è conquistato questa nomea soltanto per una forte spinta marketing da parte di Electronic Arts e Microsoft: dietro c’è sostanza pura, un gioco multiplayer non rivoluzionario ma capace di mettere insieme diversi elementi tali da fornire una formula finalmente fresca per un genere fin troppo stantio negli ultimi anni. Il mix tra meccaniche shooter arcade tratte chiaramente da Call of Duty, l’inserimento di grossi mech da combattimento noti come Titan e la presenza di elementi parkour con tanto di jet-pack, ha dato vita a qualcosa che ha il merito di ritagliarsi uno spazio tutto suo in un settore eppure pesantemente affollato di prodotti congeneri.

Ed è una cosa che si comprende quasi immediatamente: il primo approccio con Titanfall è spiazzante. Si ha l’errata impressione di trovarsi di fronte a uno dei tanti sparatutto multiplayer presenti sul mercato, ma bastano pochi passi per capire che c’è qualcosa di differente. Innanzitutto, per bilanciare al meglio la presenza di Titan ed elementi parkour nel gameplay, Respawn Entertainment ha comprensibilmente lavorato tantissimo sul level design delle mappe: ben progettate per non offrire evidenti vantaggi a nessuna delle forze in gioco. È bene precisare come Titanfall suddivida dodici giocatori per partita in due squadre da sei: ogni utente può scegliere classe, abilità e armi da utilizzare e a sua volta selezionare una delle tre classi di Titan disponibili, che si differenziano a loro volta in vari parametri e caratteristiche adatte per le preferenze soggettive del player. Ovviamente, ogni partita permette di conquistare punti esperienza che servono a loro volta a salire di livello e, con il passare delle ore di gioco, sbloccare nuovi elementi da utilizzare in battaglia. A ciò, si aggiungono delle speciali carte bonus che possono essere attivate una volta soltanto per ottenere temporanei benefici sul campo di scontro: un’arma più potente, maggiore velocità di corsa e così via. Nulla di eccessivamente esagerato che finisca per squilibrare le partite, anche perché si tratta di bonus che vengono concessi equamente a tutti a seconda di specifiche circostanze.

Titanfall PC

Altra variabile delle partite è rappresentata dalla presenza di bot: soldati controllati dall’intelligenza artificiale, ma che non corrispondono a nessuna delle classi disponibili per i giocatori. Si tratta di una tipologia di combattenti totalmente differente, che è di fatto, stando alle parole dello sviluppatore, servita solamente a fini di trama e per bilanciare ancora meglio le partite. Va detto che l’uccisione delle IA non garantisce i punti e i bonus che invece vengono offerti quando si eliminano gli altri giocatori, che in Titanfall prendono il ruolo dei Piloti, e in alcune modalità la loro morte non serve praticamente a nulla per le sorti dello scontro. La si consideri come una motivazione in più che viene data ai giocatori meno esperti, a coloro che alle prime armi possono comunque sentirsi incoraggiati dall’essere riusciti a far fuori degli avversari, seppur controllati da un’intelligenza artificiale non propriamente esaltante.

Va detto anche che l’uccisione dei bot permette di ridurre il tempo di attesa per l’utilizzo del proprio Titan. Solitamente, è necessario attendere circa due minuti prima di poter richiamare il mech di combattimento dal cielo. Una scelta sacrosanta, anche questa votata al miglior bilanciamento possibile. Ma è possibile in certi casi ridurre i tempi di attesa appunto uccidendo i bot oppure tramite una delle speciali carte di cui si parlava in precedenza.

Titanfall Review

Detto questo, una volta presi i comandi del Titan il gioco si trasforma e si capisce in pieno perché Titanfall risulti imprescindibile dalla presenza di questi giganteschi mech da combattimento. Indubbiamente hanno il merito di fornire un fascino tutto loro alla produzione, ma soprattutto non sono così scontati come possano sembrare all’inizio. Non vanno visti come il mezzo perfetto per far strage dei nemici: anzi, nel gioco Respawn è il modo più veloce per farsi eliminare dagli avversari. Al contrario, il Titan è un perfetto strumento tattico, sia perché può essere controllato a distanza per difendere magari determinate zone nella mappa (espediente utile specialmente in quelle partite in cui l’obiettivo è conquistare e difendere alcuni avamposti), sia perché progredendo di livello si avrà modo di sbloccare nuove caratteristiche e abilità per spremere ancora meglio il proprio mech da combattimento. Ad esempio, sarà possibile attivare un’esplosione nucleare in caso di sconfitta per recare più danno possibile ai nemici; oppure, far in modo di essere espulsi più in alto possibile per cercare di sorprendere alle spalle gli avversari ancora in gioco.

E non è da sottovalutare nemmeno ovviamente l’effettiva importanza delle abilità parkour. I Piloti, come detto i soldati controllati dai giocatori, hanno la possibilità di utilizzare uno speciale jet-pack per effettuare salti particolarmente elevati, ma in particolar modo hanno facoltà di rimbalzare tra una parete e l’altra a mo’ di parkour per sfuggire agli avversari e soprattutto ai potenti colpi dei Titan. Ciò significa che in Titanfall è totalmente sconsigliato stare fermi: i ritmi sono velocissimi ed è davvero impossibile prendersi una pausa di riflessione, merito anche delle mappe disegnate da Respawn che non danno modo ai furbetti di nascondersi in punti oscuri alla vista per prendere alle spalle i nemici. Si corre, si salta, si spara, ci si arrampica e, i più svelti e agili, saranno anche in grado di aggrapparsi su un Titan nemico per cercare di farlo fuori colpendo continuamente il nucleo di energia con la propria arma da fuoco.

Titanfall Xbox 360

In tal proposito, va detto come in termini di contenuti lo sviluppatore abbia preferito applicare il concetto del “meglio pochi, ma buoni”. Non sono molte le armi disponibili, così come le modalità di gioco e le mappe: ma ogni elemento presente è progettato con cura certosina e finisce per non deludere, rendendo forse inutile la necessità di avere subito qualcosa di più. Certo, non si nega che alcuni potrebbero trovare ripetitiva una struttura che in 10/15 ore di gioco avrà svelato già tutte le sue carte, e forse è proprio questo il limite che non permette a Titanfall di conquistare lo status di capolavoro, ma parliamo comunque di un prodotto ben rifinito e molto divertente che è capace di intrattenere per ore e ore anche con la stessa modalità. Da lì, poi, si scivola nella soggettività. Non è una filosofia che piacerà a tutti.

Ma a parte questo, a nostro parere il vero grosso difetto di Titanfall risiede nella praticamente inutile modalità Campagna. Gli sviluppatori avevano promesso di integrare la storia con il multiplayer: cosa che è stata indubbiamente fatta, ma non nel modo in cui speravamo. La campagna multiplayer è solo un pretesto per dare spazio ai giocatori meno esperti, ci si destreggia tra soltanto due modalità e accompagna le sessioni con dialoghi e scene francamente non indimenticabili. Si poteva indubbiamente fare di più, anche perché il potenziale per una bella storia indubbiamente c’è, ma è evidente come Respawn abbia semplicemente deciso di concentrarsi soltanto sul multiplayer online, facendolo peraltro in modo sublime. Non nascondiamo però che sarebbe stato interessante vedere qualche modalità cooperativa, ma anche qui, il bilanciamento di Titanfall si regge su fili molto delicati che è abbastanza semplice spezzare con la voglia di voler fare tutto a tutti i costi.

Titanfall Xbox One

Altra nota grigia è da segnalare per il comparto tecnico. Trattandosi di un progetto nato per PlayStation 3 e Xbox 360 e viste le ridotte dimensioni del team di sviluppo, Respawn Entertainment ha fatto pochissimo per adattare il motore grafico (il SOURCE Engine di Valve) alla nuova generazione. In sintesi, diciamo che Titanfall trionfa per uno stile visivo sicuramente impeccabile e ricercato, mentre non offre nulla di veramente next-gen dal punto di vista tecnico. Tutto richiama chiaramente alla scorsa generazione, salvo qualche effetto particolare, e nonostante ciò non è stato fatto un lavoro di ottimizzazione indimenticabile: su Xbox One, il gioco “gira” soltanto alla risoluzione video 792p, mentre su PC, anche le configurazioni più potenti devono pagare dazio sotto qualche aspetto, sebbene vada detto quanto l’aspetto grafico sia evidentemente migliore rispetto quanto sia possibile su console. Pollice su infine per quel che concerne il comparto sonoro, arricchito da buoni effetti speciali e musiche di accompagnamento durante le partite, insieme a un doppiaggio italiano più che soddisfacente.

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