Wolfenstein: The New Order – Recensione

Wolfenstein: The New Order è passato un po’ in sordina prima di attirare l’attenzione da parte di stampa e appassionati. Merito dell’annuncio fatto dal publisher Bethesda che, qualche mese fa, confermò che con il pre-order del gioco sarebbe stato possibile accadere alla beta esclusiva del prossimo capitolo di DOOM, ancora da presentare. Una notizia che è bastata per scatenare la giusta curiosità attorno al progetto sviluppato dai ragazzi di Machine Games che hanno avuto l’onere e l’onore di riportare in auge una delle saghe storiche dell’industria dei videogiochi, in particolar modo per gli amanti degli sparatutto in prima persona.

Wolfenstein The New Order PC

Nazisti sulla Luna

Wolfenstein: The New Order è ambientato in un passato alternativo in cui la Germania Nazista ha vinto la Seconda Guerra Mondiale e instaurato un tirannico dominio su tutto il pianeta, costringendo alla resa persino gli Stati Uniti d’America. Protagonista è il soldato Jestem William J. Blazkowicz il quale, risvegliatosi nel 1960 in seguito a una brutta ferita alla testa rimediata in guerra, decide di scatenare le poche cellule di resistenza rimaste per combattere i nazisti, che nel frattempo sono stati in grado di sviluppare tecnologie decisamente all’avanguardia che gli hanno permesso persino di sbarcare sulla Luna. La storia è in fin dei conti uno degli aspetti sorprendenti della produzione, non particolarmente ricca di colpi di scena, ma sicuramente ben scritta e ottimamente narrata e in grado di intrattenere il giocatore fino alla fine.

Wolfenstein The New Order Recensione

Sparatutto old-style

Wolfenstein: The New Order mantiene fede al franchise e al genere di appartenenza e si presenta come uno sparatutto in prima persona “ignorante” nel senso stretto del termine. Obiettivo sacrosanto degli sviluppatori era quella di riproporre l’esperienza di uno shooter di altri tempi: tante armi, decine di nemici da eliminare e diverse situazioni in cui ritrovarsi. Sono pochi gli elementi veramente “moderni” inseriti in questa produzione dato che, al posto della rigenerazione automatica della vita, sono presenti ad esempio i classici medkit e armature, ma vengono amalgamati alla perfezione con meccaniche più classiche offrendo uno degli sparatutto più divertenti da giocare degli ultimi tempi. Qualche imperfezione, come un level design in certe situazioni poco ispirato e alcuni cali di ritmo, insieme a un’intelligenza artificiale non particolarmente sviluppata, non gli permettono di conquistare l’Olimpo, ma si tratta di piccoli difetti che non rovinano in fin dei conti il quadro generale.

Wolfenstein The New Order PS4

Tecnica tra due generazioni

Disponibile per PC, PlayStation 3, PlayStation 4, Xbox 360 e Xbox One, il gioco sfrutta il motore grafico id Tech 5 e, su console di nuova generazione, soffre sicuramente la natura di cross-gen. Non che sia brutto da vedere, intendiamoci, visto che l’impatto visivo in generale è sicuramente ottimo e arricchito dai 60 frame al secondo costanti, ma di certo non si può parlare di una produzione pensata per sfruttare la potenza delle nuove macchine e quindi dovremo aspettare un eventuale secondo capitolo per vedere qualcosa di concreto sotto questo punto di vista. In ogni caso, c’è indubbiamente di peggio e Wolfenstein The New Order si inserisce tra i classici titoli di mezzo tra una generazione e l’altra.

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