7 motivi per cui tecnologia non è sinonimo di “progresso”

La tecnologia da alcuni anni a questa parte ha invaso la nostra vita quotidiana: ci svegliamo con la sveglia dello smartphone, controlliamo le notifiche, facciamo colazione mentre leggiamo le news su tablet, facciamo attività fisiche con l’ausilio di applicazioni e dispositivi indossabili che tracciano le calorie che bruciamo, controlliamo le notifiche, navighiamo in Internet e controlliamo i nostri elettrodomestici da remoto con i telefoni. L’innovazione tecnologia riguarda anche campi come la medicina, l’automotive e molte altri ambiti; sebbene la tecnologia sia un termine sempre accostabile alla parola “progresso”, ci sono alcune ragioni per cui non è bene fare tale accostamento.

L’HuffingtonPost ha stilato una lista di motivi per cui la tecnologia ci rende “stupidi”: l’uso massiccio di prodotti elettronici ed il nostro coinvolgimento nel mondo digitale contribuiscono a danneggiare la nostra salute ed il nostro cervello. Ma su quali fattori influisce l’uso eccessivo di apparecchi tecnologici?

1. Sonno

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Alcuni studi hanno dimostrato come le luci emesse da dispositivi come smartphone e tablet riducono la produzione di melatonina, un ormone secreto da una ghiandola del cervello che si occupa di regolare i cicli del sonno e della veglia. La sintesi della melatonina avviene in assenza di luce, mentre in presenza di luce ne viene inibita la produzione e viene alterato il nostro ciclo del sonno. Dormire poco e/o male ha diversi effetti sulla salute, come la mancanza di concentrazione o problemi di memoria, ad esempio.

2. Distrazione

I prodotti elettronici sono una fonte di distrazione: rispondere ai messaggi, chattare, condividere aggiornamenti di stato sui social network, visualizzare le notifiche sono tutte azioni che ci distolgono da ciò che stiamo su cui siamo focalizzati in un determinato momento, influendo in particolare modo sulla concentrazione. Un sondaggio del Pew Research Center del 2012 ha rivelato come, su un totale di 3.400 insegnanti, l’87% ritiene che le moderne tecnologie stanno formando generazioni di giovani distratti, mentre il 64% afferma che la tecnologia aiuta più a distrarre gli studenti, piuttosto che istruirli.

3. Memoria

La memoria è suddivisa in memoria di lavoro (a breve termine) e memoria a lungo termine: per poter archiviare nuove informazioni nella nostra memoria a lungo termine, è necessario passare prima attraverso la memoria di lavoro. Sempre più persone hanno l’impulso di leggere i messaggi, le email o visualizzare le notifiche nei momenti di studio o di lavoro, e queste azioni favoriscono la cancellazione delle nuove informazioni da archiviare prima ancora che la memorizzazione riesca a giungere al termine. La nuova generazione “multitasking” è fortemente penalizzata, perchè il nostro cervello può memorizzare solo una determinata quantità di dati per volta, e lo svolgimento di più operazioni contemporaneamente riduce la produttività.

4. Ricerca di informazioni su Internet

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La presenza di Internet e delle informazioni e pagine web a portata di click favoriscono la ricerca rapida di dati piuttosto che la loro memorizzazione. Sembra che sia più conveniente cercare in Internet, contando sul fatto che siamo sempre online, piuttosto che scegliere di imparare qualcosa.

5. Mancanza di concentrazione nella lettura

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Cercare informazioni su di un libro è molto più difficile che cercare le stesse cose su Internet: quest’ultimo ci offre i collegamenti ipertestuali che ci fanno balzare da una parola chiave ad un’altra in una manciata di secondi, mentre se dovessimo cercare un aneddoto o un termine in un libro, il cervello è costretto ad un maggiore sforzo. Con le tecnologie digitali e la conseguente lettura su schermo di pagine web o di ebook, stiamo iniziando ad essere meno concentrati e leggere un libro può risultare un compito difficile.

6. Orientamento

Una delle innovazioni più importanti che ha portato la tecnologia sono i navigatori satellitari e le mappe digitali. Dirigersi verso un luogo qualsiasi non è mai stato così facile: basta digitare la destinazione e seguire le indicazioni, verbali o scritte, che ci vengono fornite. Anche questa innovazione ha portato ad un ridotto utilizzo della memoria, poichè possiamo semplicemente affidarci ad un telefono o un tablet. Uno studio del 2008 ha dimostrato come i tassisti dispongono di un ippocampo (organo del cervello che ha un ruolo fondamentale per la memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale) più sviluppato di coloro che non svolgono tale professione, anche se ormai anche loro potrebbero essere destinati a diventare come tutti gli altri grazie all’implementazione di serie dei navigatori nelle automobili.

7. Emotività

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Alcuni studi hanno dimostrato come il cervello dei “dipendenti da gioco digitale”, che evitano di dormire, di uscire e a volte anche di mangiare, abbia anomalie nella presenza di materia bianca e grigia nel cervello, che disturbano le regioni del cervello implicate nell’elaborazione delle emozioni e che regolano le capacità concentrazione e di decisione. Sotto questi aspetti, il cervello dei game addicted è paragonabile a quello dei tossicodipendenti.

Henry Ford diceva:

C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti

Tecnologia è progresso perchè Internet, smartphone, tablet, portatili dalle elevate prestazioni, sistemi GPS e molte altre cose ormai sono alla portata di tutti, ma vale davvero la pena farsi coinvolgere in questo modo quando è la nostra salute a rimetterci?

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