Facebook-WhatsApp, i dubbi dell’Unione Europea

Facebook è pronta a sborsare la cifra record di 19 miliardi di dollari per l’acquisizione di WhatsApp, in seguito all’accordo raggiunto e annunciato qualche mese fa. Parte del processo coinvolge però il parere della severa Commissione Europea per l’anti-trust, che vuole vederci chiaro per capire che impatto avrebbe sui concorrenti se un affare del genere dovesse andare definitivamente in porto. Stando a quanto scrive l’autorevole Wall Street Journal, l’Unione Europea avrebbe deciso di interpellare direttamente proprio alcune aziende concorrenti non meglio specificate, inviando loro un questionario con cui trasmettere la propria opinione circa gli effetti di questo accordo. Inutile dire che sarà praticamente impossibile attendersi pareri positivi proprio dai competitor.

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Ma quali sono i fattori, aldilà di quanto uscirà dai questionari inviati alle aziende concorrenti, che potrebbero influire sulla decisione della Commissione Europea? Nel corso dell’ultima conferenza finanziaria, Facebook ha annunciato che sono circa 289 milioni gli utenti europei che utilizzano il social network tramite un dispositivo mobile. L’acquisizione di WhatsApp porterebbe questo numero a crescere in maniera particolarmente sensibile, per una mazzata che sarebbe indubbiamente enorme per la concorrenza, come Viber, Telegram e Threema. C’è poi la questione delicatissima che riguarda la privacy e il controllo delle informazioni personali degli utenti, già esplorata da Bloomberg all’inizio di quest’anno. Tra i dati offerti da Facebook e i recapiti a cui WhatsApp ha accesso si rischierebbe di assistere a uno “scambio” a dir poco pericoloso per la privacy dei consumatori e che attirerà ovviamente l’attenzione da parte dei regolatori europei. Senza contare infine il parere indubbiamente negativo che arriverebbe dai vari operatori telefonici del vecchio continente, spiazzati dalle modalità con cui si sta sviluppando quest’operazione. In buona sostanza, la situazione è particolarmente complessa, per questo l’impressione è che l’affare non andrà in porto tanto facilmente.

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