Diablo 3: Ultimate Evil Edition – Recensione

Nonostante i dubbi degli appassionati della serie, dopo tante indiscrezioni Blizzard ha confermato ufficialmente il debutto su console di Diablo 3, terzo capitolo della saga di action RPG di straordinario successo. Lanciato per la prima volta su PC nel 2012, è arrivato su PlayStation 3 e Xbox 360 lo scorso anno, mentre adesso tocca alle due console di nuova generazione: PlayStation 4 e Xbox One. Diablo 3: Ultimate Evil Edition è in questo senso il pacchetto perfetto, perché comprende non solo il titolo originale, ma anche l’espansione Reaper of Souls e tutti i miglioramenti applicati tramite patch. L’unico difetto di quest’operazione è che i possessori delle versioni per sistemi di scorsa generazione devono comprare l’intero pacchetto per giocare il DLC. Un aspetto che poteva essere indubbiamente gestito meglio, ma l’unica macchia importante di un’edizione realizzata con lavoro certosino e che dimostra come Diablo, smentendo gli scettici, possa dire la sua anche senza mouse e tastiera.
Diablo 3 Ultimate Evil Edition Recensione 09

Il ritorno del Male

La storia che fa da contorno alla campagna principale di Diablo 3 è ambientata nello stesso universo dei suoi predecessori. Si inizia nella cittadina di New Tristam, a vent’anni dall’uccisione di Baal, il Signore della Distruzione. Gli eroi che in passato avevano affrontato gli eserciti degli inferi, riuscendo a sopravvivere, vivono adesso ai margini del mondo sull’orlo della follia per ciò che hanno visto. Nuovi guerrieri devono quindi farsi avanti per affrontare il ritorno del Male, che vengono ovviamente impersonati dai giocatori. Senza voler svelare granché: la trama rispecchia i canoni classici del fantasy, non stupendo particolarmente. I sempre eccellenti filmati di Blizzard sono indubbiamente un valore aggiunto, ma è chiaro che la storia è principalmente un pretesto per mettersi in viaggio all’interno dei tanti dungeon del mondo di gioco.
Diablo 3 Ultimate Evil Edition Recensione 03

Perfetto anche con pad

È chiaro comunque che obiettivo di Diablo 3: Ultimate Evil Edition fosse quello di garantire un’esperienza di gioco accessibile e divertente anche su console. Come si diceva in sede di apertura, a scapito degli scettici Blizzard ha svolto un lavoro eccellente per riadattare i controlli ai tradizionali pad. Il personaggio scelto si muove tramite l’utilizzo dei due analogici, mentre ai vari pulsanti possono essere assegnate differenti abilità man mano che si sale di livello. Il tutto funziona in maniera immediata, non si sente realmente l’assenza di mouse e tastiera e, addirittura, alcuni potrebbero trovarlo più comodo da giocare rispetto l’edizione originale per PC. Questo è aiutato ovviamente da un sistema di gioco solido e assuefante perché, dopo qualche tentennamento iniziale, lo sviluppatore ha lavorato per risolvere quei difetti riscontrati nella versione originale del titolo arrivando adesso a un prodotto che di falle, lato gameplay, ne ha veramente molto poche e riguardano essenzialmente lo sviluppo di certe classi ai livelli più elevati. Bisogna poi aggiungere la presenza di tutte le interessanti novità portate dall’espansione Reaper of Souls: tra queste spicca la modalità Avventura che permette, una volta finita la storia, di esplorare varie zone del mondo di gioco per combattere nemici riadattati al livello del giocatore e affrontare boss potenziati per migliorare ulteriormente le statistiche del proprio personaggio.
Parlando invece del comparto tecnico, la versione Xbox One da noi provata non ci ha deluso: la patch del D1 ha aumentato la risoluzione nativa a 1080p, “pareggiando” i conti con PlayStation 4. Stando ad alcune analisi, questa soluzione ha portato a un peggioramento del frame rate: si tratta in realtà di cali delle prestazioni veramente marginali e praticamente impercettibili. Di certo, nulla che possa rovinare l’esperienza di gioco. Il motore grafico mostra i suoi anni, ma l’ottima pulizia visiva e l’inserimento di alcuni effetti di ultima generazione contribuiscono a rendere il prodotto bello da vedere.

Potrebbe piacerti anche