Murdered: Soul Suspect – Recensione

Chi di voi non ha mai desiderato essere un fantasma? E quanti di voi hanno sognato o sognano di essere dei detective? Murdered: Soul Suspect cerca di accontentare entrambi i gruppi, catapultandoci nei panni di Ronan O’Connor, fantasma e detective, il quale prima di poter trovare la pace e ricongiungersi alla moglie defunta, dovrà trovare il suo assassino e risolvere gli omicidi seriali che stanno flagellando la tenebrosa Salem. Sebbene l’incipit possa risultare forse un po’ banale a qualcuno, bisogna riconoscere che il team di sviluppo, Airtight Games in collaborazione con Square Enix, è riuscita a creare un titolo degno di nota, destinato a dividere inesorabilmente i videogiocatori.

Comparto tecnico

Cominceremo la nostra recensione da quello che è il primo impatto: cioé quello visivo. Tecnicamente Murdered: Soul Suspect non eccelle a causa probabilmente della natura cross-gen del titolo: texture e modelli poligonali sono nella media. Murdered soffre di un insistente aliasing nelle versioni console, soprattutto in Ps3 e Xbox 360 dove tra l’altro il gioco gira ad una risoluzione inferiore ai 1080p.

Ronan sta per scoprire che come fantasma ha dei poteri
Ronan sta per scoprire che come fantasma ha dei poteri

Migliore fra tutte è ovviamente la versione PC, e non ci saremmo aspettati diversamente, con texture più definite e con la possibilità di abilitare il V-Sync in modo da eliminare l’effetto Screen tearing. Tuttavia il gioco, nella versione PC da noi provata, soffre di alcuni cali di frame rate (da 60 a 30) in alcune occasioni, non particolarmente movimentate e quindi senza un motivo valido se non la scarsa ottimizzazione per questa piattaforma. Le movenze dei personaggi, in particolar modo della mimica facciale, è molto carente, soprattutto nei personaggi secondari rendendoli a volte un po’ legnosi. Per quanto riguarda il level design, gli sviluppatori sono riusciti a ricreare una Salem oscura ed intrigante, dando un senso di mistero soprannaturale e con connotazioni noir che ben si adattano alla trama del titolo. Buono il comparto sonoro, con alcuni suoni davvero ben azzeccati. Il doppiaggio italiano è presente, ma è nella media delle produzioni.

Gameplay

Murdered Soul Suspect non è un gioco d’azione. Quindi non approcciatevi a questo gioco pensando di dover giocare un novello Assassin’s Creed. Il titolo proposto da Airtight Games è molto simile a L.A. Noir, dove il focus del gioco sono le indagini e la trama. Ronan dovrà infatti, per avanzare di livello, risolvere le indagini raccogliendo gli indizi necessari per poter risolvere la scena del crimine. Per fare ciò, il giocatore dovrà osservare attentamente l’ambiente, trovare degli escamotage per rivelare nuovi indizi e impossessarsi dei suoi ex colleghi in modo da condizionarli e rivelare ulteriori indizi. Purtroppo, sebbene l’approccio sia interessante, all’atto pratico il sistema d’indagine non si rivela una vera e propria sfida: sbagliare, purtroppo, non porta a nessuna conseguenza. Quindi il giocatore potrà benissimo completare il livello andando per tentativi. Neanche la raccolta degli indizi si rivela una sfida degna di questo nome, perché basta raccoglierne un certo numero per poter “concludere l’indagine”.

È dura per un fantasma doversi confrontare con una teenager

Nel corso del gioco vi capiterà di dover affrontare dei demoni. Come detto il gioco, non fa dell’azione il suo punto forte, quindi gli sviluppatori hanno pensato ad un modo abbastanza intelligente per sconfiggere gli avversari. Dovrete infatti praticare un esorcismo sorprendendoli alle spalle. Alla lunga tuttavia, data la scarsa o nulla intelligenza dell’IA avversaria, anche sconfiggere i nemici diventerà abbastanza noioso e ripetitivo, per non dire “meccanico”.

Trama

Murdered ha dalla sua parte una trama molto interessante, la quale tuttavia si esaurisce nel giro di 6-7 ore. In generale la storia procede senza troppi intoppi fino all’immancabile colpo di scena finale. Tuttavia, la mancanza di caratterizzazione di alcuni personaggi comprimari toglie qualcosa alla bontà del titolo. Ci sarebbe piaciuto un background un po’ più profondo, visto e considerato che alcune volte il titolo sembra proporci qualcosa di più su questo o quel personaggio, senza però mai dare soddisfazione al videogiocatore curioso.

Non mancano le quest secondarie, alcune davvero ben fatte ed altre invece solo abbozzate, le quali allungano un po’ la durata complessiva del gioco. Ottima anche la presenza dei numerosi collezionabili, i quali invogliano il giocatore a visitare in lungo e in largo Salem e i suoi edifici, anche se purtroppo non saranno molti gli edifici che potrete esplorare.

 Conclusioni: o lo si ama o lo si odia

Murdered: Soul Suspect è un titolo che o lo si ama o lo si odia. Gli sviluppatori sono riusciti a ricreare un’atmosfera noir davvero molto convincente, riuscendo a instaurare una forte empatia con il protagonista, anche grazie ai numerori collezionabili sulla vita di Ronan e di sua moglie Julia. Tuttavia ci sono alcune cose che non fanno entrare il gioco nella cerchia delle eccellenze: il gameplay, con la possibilità di attraversare i muri e di impossessarsi delle persone, è innovativo ed interessante, ma ci sono fin troppi aspetti poco curati e soltanto abbozzati che vanificano quasi del tutto le innovazioni apportate. La possessione delle persone sarà essenziale in 2-3 livelli, ma per il resto è una caratteristica non molto ben implementata. La storia stessa è rovinata da personaggi poco interessanti, dando il tutto un senso di “occasione mancata” per il titolo di Square Enix. Carina, tuttavia, la presenza delle quest secondarie e dei collezionabili i quali spronano il giocatore ad esplorare la (piccola) mappa del gioco.

Murdered a noi è piaciuto e reputiamo sia un gioco che merita l’acquisto, probabilmente non a prezzo pieno, soprattutto per la trama in salsa noir e per il tentativo di proporre qualcosa di nuovo dal punto di vista del gameplay, anche se non sempre ci riesce. Se lo si vede come una storia interattiva, più che un gioco vero e proprio, magari in attesa di altri e forse ben più meritevoli titoli, può anche essere un divertente passatempo; ma se si cerca un titolo dello stesso livello e spessore di L.A. Noir o di The Walking Dead, Murdered potrebbe deludervi, sebbene ne riprenda alcune caratteristiche peculiari. La mancanza di conseguenze agli sbagli vanifica quasi del tutto le energie mentali spese a cercare un nesso logico tra i vari indizi, riducendo il titolo ai minimi termini, perdendo quindi gran parte del divertimento. Peccato ci saremmo aspettati qualcosa di più.

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