Tartarughe Ninja – Recensione

Divertenti, strampalate e fuori di testa. Questi i tre aggettivi che descrivono al meglio le tartarughe nelle pagine dei fumetti di Kevin Eastman e Peter Laird dell’ormai lontano 1984 (esatto, si festeggiano i trent’anni!). Dopo il grande successo che hanno vissuto verso la fine degli anni ’80 e gli inizi degli anni ’90, si è sentito parlare sempre di meno delle Tartarughe Ninja finché, un giorno, quello scatenato di Jonathan Liebesman non ha deciso di bussare alla porta di Michael Bay (producer per l’occasione) per la produzione di un reboot della saga cinematografica.

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Vecchie ma piacevoli conoscenze

È in questi casi, come per quanto riguarda i film Marvel, che è giusto parlare di cinecomic, dove fumetto e cinematografia si mescolano perfettamente offrendo un prodotto che sia il più fedele possibile all’opera originale. È così che troviamo tutte le vecchie conoscenze che abbiamo visto e rivisto in TV: un’April O’Neil interpretata dalla bellissima Megan Fox, il temibile Shredder e persino quel vecchio saggio di Splinter. E poi naturalmente ci sono Michelangelo, Donatello, Raffaello e Leonardo, che sprizzano allegria da tutti pori anche nei momenti in cui il gioco si fa duro. Sì, perché il Clan del Piede non ha intenzione di gettare la spugna tanto facilmente e continuerà a seminare il panico in città. La trama della pellicola non è nuova, trattandosi di un remake del film Tartarughe Ninja alla riscossa del 1990, ma bisogna dire che i mutanti interpretati in performance capture sono da considerarsi un successo.

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 Tanta azione, poca sostanza

Già, non soltanto sono belli a vedersi sul grande schermo; il loro carattere riflette pienamente quello dei personaggi del cartone animato e dei fumetti. Le Tartarughe Ninja sono coraggiose, intraprendenti, simpatiche e goffe, risultando di fatto il motivo principale per cui ogni appassionato della serie dovrebbe guardare la nuova pellicola. Il loro linguaggio “molto teen” e i modi di fare che rispecchiano quelli degli adolescenti della società odierna, poi, rendono il film particolarmente appetibile per i ragazzi che vanno dai 12 ai 18 anni. Tutto il resto lo fa l’azione, le esplosioni, i combattimenti e quant’altro siamo abituati a vedere in opere dove l’adrenalina è l’ingrediente di base (vedi Transformers, tanto per citarne uno). Ed è un peccato che non ci sia qualcosa di più di una semplice accozzaglia di CGI e battute divertenti, perché la produzione aveva tutte le carte in regola per aspirare a giudizi sicuramente più alti. Il film Tartarughe Ninja punta troppo sul carisma dei suoi protagonisti, mettendogli a fianco quella bomba supersexy di Megan Fox e tante situazioni frenetiche che danno un ritmo concitato all’azione. Pure Shredder, in fin dei conti, non si rivela l’antagonista invincibile che siamo stati abituati a vedere nel corso degli anni, peccando un pochino di mancanza di personalità. Alla fin fine Tartarughe Ninja si dimostra un buon prodotto se si è consapevoli di andare a vedere un film movimentato e frenetico, con una trama leggera e senza troppi fronzoli.

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