Tim Cook: “orgoglioso di essere gay”, il coming out del CEO Apple

Tim Cook fa “coming out” e confessa di essere omosessuale attraverso un articolo pubblicato su BusinessWeek.com. Non è una sorpresa, dato che indiscrezioni sull’orientamento sessuale del CEO Apple si susseguivano ormai da settimane, ma è lo stesso erede di Steve Jobs che ha deciso di metterle a tacere con un bell’articolo in cui afferma di non vergognarsene affatto e anzi, di ritenere la sua omosessualità uno dei migliori doni che Dio potesse fargli. L’occasione è ovviamente ottima per ricordare anche le tante ingiustizie sociali che devono vivere i gay in diversi paesi del mondo, compresi quelli teoricamente più civilizzati (e in tal senso è fin troppo facile pensare all’Italia).

Non ho mai negato la mia sessualità, e finora non l’avevo neanche riconosciuta pubblicamente. Quindi, permettetemi di essere chiaro: sono orgoglioso di essere gay e lo considero tra i più grandi doni che Dio mi ha dato“, si legge nel pezzo pubblicato dall’amministratore delegato della casa di Cupertino. “Essere gay mi ha dato una profonda comprensione di ciò che significa essere in minoranza. […] Mi ha reso più empatico, cosa che ha portato la mia vita a essere più ricca. A volte è stata dura, ma mi ha dato il coraggio di essere me stesso, di seguire la mia strada, di superare le avversità e il bigottismo“, continua il CEO.

Come dicevamo nel primo paragrafo, Tim Cook fa anche un discorso molto interessante che riguarda i diritti degli omosessuali in America e soprattutto in altre parti del mondo: “Il mondo è cambiato tanto da quando ero un ragazzino“, ricorda Cook, “L’America si sta muovendo verso l’uguaglianza nel matrimonio e le figure pubbliche che hanno coraggiosamente fatto “coming out” hanno contribuito a cambiare la percezione e rendere più tollerante la nostra cultura. Eppure, in una maggioranza di stati ci sono ancora leggi che consentono ai datori di lavoro di licenziare le persone basandosi unicamente sul loro orientamento sessuale. Ci sono molti posti dove i proprietari possono sfrattare gli inquilini solo perché gay o dove può essere impedito di visitare partner malati e condividerne le loro eredità. Innumerevoli persone, bambini in particolare, devono affrontare paura e abusi ogni giorno a causa del loro orientamento sessuale“. E speriamo che il “mattone” di Tim Cook, come definisce lui stesso l’articolo in chiusura, contribuisca a rendere più tolleranti paesi in cui la materia dei diritti omosessuali è ancora tabù.

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