Resident Evil Revelations 2: Episodio 3 “La condanna” – Recensione

Eccoci arrivati, dopo i primi due capitoli, al terzo episodio di Resident Evil Revelations 2 di Capcom, già disponibile da qualche giorno sui rispettivi store delle console di nuova generazione (Playstation 4 e Xbox One) e vecchia generazione (Playstation 3 e Xbox 360), oltre ovviamente su PC, al canonico prezzo di 5.99 Euro. Riuscirà in questo caso l’episodio “La condanna” a tirare finalmente un po’ le redini alla trama di questo Resident Evil Revelations 2? Scopritelo leggendo la nostra recensione.

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Inutile dirlo ormai, ancora una volta ci troviamo all’ennesima frammentazione della campagna per giocatore singolo in due rispettivi punti di vista, ovvero quello di Claire Redfield e Moira Burton da una parte, Barry Burton (padre di Moira) e la bambina Natalia dall’altra. Partendo chiaramente dalla campagna che fa capo a Claire, ci ritroviamo alle pendici della torre che, nel precedente secondo episodio (Meditazione) era stato posto come obiettivo da raggiungere per scoprire cosa si nascondeva dietro la voce che fuoriesce dai braccialetti. Essendo il portone chiuso e non potendo quindi accedere alla torre, le due si trovano a dover percorrere una fabbrica ormai da tempo dismessa e, in un secondo momento, un vero e proprio mattatoio.

Sicuramente questo terzo episodio, La condanna”, si caratterizza per una maggior varietà di locations e di situazioni (anche in termini di gameplay) presenti all’interno della campagna con Claire Redfield e Moira Burton, diventando sicuramente la parte più significativa di questo episodio, a differenza della restante parte con protagonisti Barry Burton e Natalia, che ora passano decisamente in secondo piano. Le due ragazze dovranno affrontare diversi nemici ma soprattutto vari enigmi (una delle caratteristiche portanti della serie Resident Evil) piuttosto ben riusciti, sebbene non complicatissimi. Se quindi la prima parte introduttiva con Claire e Moira ci è parsa convincente e piuttosto varia, la controparte con protagonisti Barry Burton e la bambina Natalia si è rivelata abbastanza sottotono rispetto in precedenza, anche da un punto di vista delle location poco originali (in questo caso la miniera che i due devono percorrere), specie se paragonate alla fabbrica e all’inquietante mattatoio iniziale.

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Per l’ennesima volta, il comparto tecnico risulta abbastanza incerto: da una parte abbiamo il solito impatto grafico cross-gen che non stupisce di certo i giocatori delle versioni Xbox One e Playstation 4 (oltre che PC, chiaramente, che permette di assistere a qualche leggero miglioramento tecnico, anche se nulla di memorabile), a compromesso delle versioni per vecchia generazione Playstation 3 e Xbox 360. Anche in “La condanna” ci sono momenti in cui abbiamo assistito a cali di frame rate che, seppur sporadici, non sono per niente giustificabili e non fanno che evidenziare la scadente ottimizzazione di Resident Evil Revelations 2. Fortunatamente in questo terzo episodio del titolo, “La condanna”, abbiamo notato una maggior varietà di locations e ambienti, che il più delle volte riescono nel tentativo di creare ansia nella mente del giocatore (in particolare modo il mattatoio in cui si imbattono Claire Redfield e Moira Burton, molto destabilizzante psicologicamente), e la caratterizzazione di alcuni nemici è stata resa abbastanza bene.

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 Commento finale

In definitiva, anche questo terzo episodio di Resident Evil Revelations 2, La Condanna, ci è parso un po’ alla stregua dello studente che si limita pigramente a svolgere il suo compitino senza approfondimenti di sorta. Le meccaniche di gameplay e gli enigmi sono piuttosto buoni, ma la storia, eccezion fatta per la campagna di Claire Redfield e Moira Burton, non decolla ancora con decisione, come ci aspetteremmo dal penultimo episodio del genere. Attendiamo quindi con trepidazione il quarto e ultimo capitolo conclusivo di Resident Evil Revelations 2, sperando in una conclusione degna del (pesante) nome che porta.

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