Dishonored Definitive Edition – Recensione

Ormai, chi più chi meno, ogni giocatore negli ultimi anni ha fatto il callo con i titoli rimasterizzati in alta definizione o le collection di diversi titoli riuniti in un solo pacchetto, che come molti ben sapranno riescono a garantire guadagni sicuri alle software house con il minimo investimento, il più delle volte. E’ così che in un certo senso è cominciata (e sta tutt’ora continuando) la nuova generazione di console Sony e Microsoft, rispettivamente Playstation 4 e Xbox One, con questa continua ed esasperata riproposizione di titoli già visti in precedenza, solitamente arricchiti da un punto di vista tecnico (nelle migliore delle ipotesi, come nel caso di Gears of War Ultimate Edition) e spesso contenenti i diversi DLC del gioco usciti fino a quel momento, come fu qualche mese fa per Borderlands: The Handsome Jack Collection. E’ così che, un po’ a sorpresa, nel corso dello scorso Electronic Entertainment Expo 2015 in quel di Los Angeles Bethesda Softworks ha annunciato alla propria conferenza stampa (in concomitanza con Dishonored 2) Dishonored: Definitive Edition, ovvero la versione rimasterizzata dell’originale gioco, disponibile in esclusiva per Playstation 4 e Xbox One. Come sempre la domanda che ci poniamo è la stessa: sarà riuscita Bethesda Softworks a confezionare un prodotto in grado di “rivitalizzare” un titolo risalente a 3 anni fa? Scopritelo leggendo il resto della recensione.

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Per chi non lo sapesse, Dishonored si tratta di un videogioco action assolutamente improntato alle meccaniche stealth ma che, a differenza di molti esponenti del genere forse un po’ troppo “severi” (sempre se così possiamo definirli), offre una libertà mai vista d’ora. Come è accaduto circa un anno fa con Far Cry 4, le libertà d’approccio all’interno di Dishonored Definitive Edition sono le più molteplici, in base alle preferenze del giocatore stesso. Si potrà quindi adottare una tattica più violenta e improntata all’uccidere chiunque ci si trovi davanti o, in alternativa, agire furtivamente evitando il più possibile gli scontri ravvicinati. Questo avrà chiaramente delle ripercussioni nel corso della campagna, alzando l’attenzione da parte dei nemici e, soprattutto, sul finale del gioco, che aprirà a diverse varianti alternative in base al comportamento del giocatore in questione. All’interno del gioco, nella fattispecie, ci troveremo ad impersonare Corvo, all’interno della città di Dunwall, in cui sta imperversando minacciosamente una pestilenza. Toccherà a Corvo, comandato dall’imperatrice Kaldwin, tentare di risolvere questa situazione in ogni modo possibile e immaginabile, tra fraintendimenti e losche insinuazioni.

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L’arsenale a disposizione di Corvo Attano è sicuramente ricco, potendo contare rispettivamente su armi primarie e secondarie, tra cui la spada, la Lama dell’Esterno, la balestra, la pistola e via dicendo, che potranno essere utilizzate a discrezione del giocatore. A queste armi si affiancano poi i poteri, che necessiteranno del mana per poter essere utilizzati, divisi in varie funzioni specifiche a seconda della circostanza in esame.

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Parlando invece di ciò che connota propriamente la Definitive Edition di Dishonored, partendo innanzitutto dal comparto tecnico. La cosa che salta sicuramente più all’occhio sono i 1080p garantiti da questa versione su entrambe le console di nuova generazione, rispettivamente Playstation 4 e Xbox One. C’è però da storcere il naso per quanto riguarda le modellazioni poligonali, non proprio curate nei minimi dettagli, al contrario di quanto ci si aspetterebbe da una versione rimasterizzata di questo genere, oltre che all’aliasing piuttosto fastidioso per quanto riguarda in particolare la versione da noi testata, ovvero Playstation 4. Ad “aggravare” in un certo senso la situazione è il frame-rate il quale, contrariamente a quanto pronosticato, è rimasto invariato a 30 frame al secondo, similmente alla versione 2012 per Playstation 3 e Xbox 360 di Dishonored. A sollevare leggermente il tutto è invece la presenza di tutti i contenuti scaricabili a pagamento usciti sinora per Dishonored, rispettivamente Dunwall City Trials, Il Pugnale di Dunwall, Le Streghe di Brigmore e Void Walker’s Arsenal, che chiaramente aggiungeranno ore e ore di gioco per i giocatori più volenterosi e interessati e inoltre fungeranno da “iniziazzione” a ciò che si vedrà in Dishonored 2 (in particolare la città di Karnaca), stando a quanto dichiarato dagli stessi sviluppatori di Arkane Studios.

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Commento finale

In definitiva, Dishonored Definitive Edition è un prodotto indirizzato a chi ancora non si fosse avvicinato al gioco stealth di Arkane Studios grazie alla mole piuttosto discreta dei contenuti scaricabili a pagamento (soprattutto in vista della futura uscita del sequel, ovvero Dishonored 2), che sconsigliamo, di contro, a chi ha già giocato in precedenza al titolo originario, data la mancanza di effettivi miglioramenti a livello tecnico rispetto alla versione per console di vecchia generazione.

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