Destiny: il suo difficile sviluppo e il sequel

Cosa è davvero successo durante lo sviluppo di “Destiny” di Bungie? Un reportage di Kotaku svela quello che forse tutti abbiamo pensato mettendoci le mani sopra e confrontando “Destiny” con i suoi trailer: a un certo punto è avvenuto in improvviso, violento, cambio di direzione. Nell’estate del 2013 la trama del gioco, creata in lunghi anni di lavoro da Joe Staten, fu giudicata senza senso e lineare e improvvisamente scartata. Mentre l’uscita del gioco, all’epoca atteso per marzo 2014, si avvicinava, Bungie si ritrovò a riscrivere trama e narrazione da capo. “Destiny” uscì solo a settembre 2014 e, pur riuscendo a incontrare un certo successo commerciale, ha subito mostrato debolezze nella sua struttura e nella sua narrazione. Anche se da “Halo: Reach” a “Destiny” passano ben quattro anni l’opera fatta uscire nel 2014 nasce quasi tutta in questo anno tra l’estate 2013 e fine estate 2014, in fretta e furia, riciclando luoghi, modelli e filmati della precedente versione. La vicenda mi ricorda un po’ quella di “Dark Souls II”, anch’esso colpito da un profondo cambio di direzione a metà opera, cambio che ha costretto gli sviluppatori a riutilizzare malamente ambientazioni e personaggi per usarli nella nuova storia.

“Destiny” di Bungie e Activision era stato inizialmente pensato come l’ambizioso incontro tra gli sparatutto alla “Halo” e l’mmorpg alla “World of Warcraft”. Un universo pieno di storie e avventure, di personaggi e di statistiche, un universo da vivere però armati con un fucile e in prima persona. Il risultato (che pare sia molto migliorato nel tempo, ma è parecchio che non ci metto mano personalmente) è stato un mucchio di missioni buttate in qua e là su vari pianeti, senza un vero filo conduttore.

Bungie ha di recente rinunciato alla idea di rilasciare mini-DLC per espandere il DLC “Il Re dei Corrotti”, scegliendo invece di dare ai giocatori aggiornamenti gratuiti resi sostenibili dalle micro-transazioni introdotte in “Destiny”. L’idea di espandere con DLC a pagamento un DLC che costa quasi quanto un gioco intero era un po’… originale, ecco. Il prossimo anno, in autunno, è attesa l’uscita di “Destiny 2” e Bungie ha comunque un contratto che la vincola ad Activision per dieci anni. Per questo sequel pare che Bungie avrà la collaborazione di High Moon Studios, credo per decisione di Activision, e conterrà una parte ambientata su Marte che era originariamente destinata a “Comet”, cioè all’espansione di “Destiny” più avanti conosciuta come, appunto, “Il Re dei Corrotti”.

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