Bloodborne: The Old Hunters – Recensione

Bloodborne è indubbiamente una delle esclusive PlayStation 4 di maggior successo, sia dal punto di vista commerciale, sia sotto il profilo puramente qualitativo. Sviluppato da From Software, il team autore di Demon’s Soul e della relativa saga erede Dark Souls, il titolo riprende effettivamente lo stile della ormai famosa serie, soprattutto per quanto riguarda il level design progettato per offrire una difficoltà elevata rispetto la media dell’industria odierna, proponendo però un’ambientazione differente dal fantasy medievale dei Souls.
Inevitabile è dunque arrivato l’annuncio di The Old Hunters, prima e unica espansione ufficiale per offrire ai tanti fan del gioco nuove sfide, nuove armi, nuovi boss e nuove location da esplorare. Il risultato rispetta in pieno le aspettative senza stravolgerle: il DLC svolge alla perferzione il suo compito, senza tuttavia proporre qualcosa di veramente importante tra le novità. Ma lo sviluppatore, in fondo, non aveva promesso niente del genere.

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Bloodborne: The Old Hunters – Recensione storia, gameplay e longevità

Bloodborne The Old Hunters Recensione 02
Non ci soffermeremo molto sulla storia, anche per non rovinare la sorpresa. Sappiate solamente che vi ritroverete ad esplorare una Yharnam in gran parte rivista, ancora più “malata” e terrificante. Il tutto è pensato per offrire un ampio punto di vista su quello che è il lore di Bloodborne e che verrà certamente apprezzato da chi ha amato il gioco originale.
Non è facile accedere all’espansione: l’acquisto non ne garantisce l’immediato accesso se prima non si è battuto il Vicario Amelia, uno dei boss più affascinanti. Parliamo di circa 5-6 ore di gioco, che è possibile “evitarsi” con un salvataggio che anticipi l’incontro con il boss finale. Inoltre, lo studio di sviluppo consiglia di affrontare The Old Hunters con un personaggio che sia almeno al livello 65. Per quanto ci riguarda, pensiamo che l’ideale per cominciare senza rischiare una pesante frustrazione sia quello di portare il proprio alter-ego almeno al livello 80: per chi si cimenta nel “new game +” sarebbe meglio partire sopra il 100. Complessivamente sono richieste dalle 12 alle 15 ore per completare il DLC, ma per il 100% si potrebbe arrivare persino alle 20 ore.

Bloodborne The Old Hunters Recensione 01

Il livello di sfida è allineato in fondo a quello del gioco originale, ma bisogna tener conto di una maggior densità di nemici che spinge a una accortezza e attenzione migliore nell’esplorare le infestate strade di Yharnam. Per questo il limite minimo del 65 indicato ci appare fin troppo ottimistico o perlomeno pensato per quei giocatori che possono definirsi veri e propri fenomeni del pad e che non temono una sfida indiscutibilmente molto ardua, per non dire quasi impossibile.
Anche perché il bilanciamento della difficoltà è forse l’unico vero difetto di questa espansione: abbiamo detto che il maggior numero di avversari da affrontare, almeno se raffrontati alle dimensioni relativamente ridotte delle ambientazioni, può creare più di qualche grattacapo specialmente ai giocatori meno esperti. Non è una grande scoperta, è vero, ma si tratta di un gradino al di sopra al confronto con l’avventura principale: anche perché bisogna tener conto della presenza di nemici del tutto inediti, che costringono a studiarne le mosse e riescono a risultare spesso imprevedibili. Alcuni di loro, pattern compresi, sono comunque riciclati da Bloodborne dando una sensazione di deja-vu agli utenti più esperti.
Stesso discorso può essere fatto per i boss: sono quattro quelli inseriti da From Software in questo DLC, ma due di loro peccano per un evidente riciclo dal gioco base. È un problema oggettivamente fastidioso visto che viene a mancare prima di tutto l’elemento sorpresa, ma in secondo luogo non si ha neanche modo di studiarne le debolezze e prepararne gli attacchi migliori per mandarli a terra: o meglio, non se ne sente il bisogno, avendo battuto boss dalle pattern praticamente uguali nella campagna. Gli altri due sono invece ben fatti e uno di loro, oltre a essere probabilmente uno dei migliori in assoluto considerati anche quelli di Bloodborne, ha il merito di arricchire e rendere ancora più credibile la storia.

Bloodborne The Old Hunters Recensione 03

Ma a conti fatti, come si diceva, sono le uniche vere problematiche di questa piccola produzione. Per il resto, Bloodborne: The Old Hunters offre tanta qualità e quantità. Le quattro aree inedite da esplorare rispecchiano lo stile affascinante e ammaliante che contraddistingue l’ambientazione e sono complete di tanta carne al fuoco, non solo per la quantità di nemici disponibili, ma anche per le 17 armi inedite, tutte ben bilanciate secondo proprio il stile di gioco e capaci di offrire qualcosa di più dal punto di vista del gameplay: si passa dalla spada utilizzabile a due mani a una particolare sega circolare e sono chiaramente tutte potenziabili fino al livello 10.
La grafica si conferma su buoni livelli, pulita e ben definita e complessivamente migliore rispetto quanto mostrato finora dalla beta di Dark Souls III. C’è ancora qualche problema di ottimizzazione, che si nota da sporadici cali di frame rate che si presentano contro i boss o nelle aree zeppe di nemici.

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Commento finale

Bloodborne: The Old Hunters è un buon esempio di come dovrebbe essere strutturato un DLC, specialmente se non ne sono previsti relativi seguiti. Rispettoso del titolo originale, ricco in quantità e qualità, con nuove aree, nuovi nemici, nuovi boss e un interessante numero di armi totalmente inedite. Acquisto obbligatorio per coloro che hanno amato Bloodborne, mentre a tutti gli altri, se interessati a visitare le affascinanti quanto temibili strade di Yharnam, consigliamo di attendere il lancio del pacchetto retail che comprende sia l’espansione, sia il gioco base previsto per il 3 dicembre.

Si ringrazia Giovanni De Bernardis per la collaborazione.

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