Killing Floor 2 avrà un sistema di microtransazioni, i giocatori la prendono male

Tripwire Interactive ha deciso di inserire microtransazioni all’interno del suo “Killing Floor 2” (ancora in Accesso Anticipato su Steam). La risposta dei giocatori non è stata… diciamo particolarmente positiva. Se ora andate su Steam troverete un sacco di nuove recensioni negative degli utenti, che stanno bombardando la pagina del Negozio di “Killing Floor 2” lamentandosi già dell’aggiunta. Nonostante questo il gioco continua ad avere una valutazione media “Molto positiva”.

“Killing Floor 2” è uno sparatutto survival cooperativo che mette la squadra dei giocatori contro ondate di creature sempre più potenti. Presto il gioco avrà una sezione chiamata “Trading Floor” dove sarà possibile acquistare oggetti in-game con valuta reale. Secondo Tripwire Interactive questi oggetti saranno inizialmente (ma attenzione solo inizialmente) skin, che verranno droppate durante le partite come oggetti direttamente utilizzabili (quindi gratuiti) o come scrigni da aprire con chiavi da pagare con veri soldoni.

Ai più attenti di voi questa situazione ricorderà quella di “PAYDAY 2”, che ha aggiunto un simile meccanismo: durante le partite vengono droppati scrigni da aprire con chiavi a pagamento. Ma in “PAYDAY 2” questi scrigni possono contenere potenziamenti per le armi (o meglio, skin che aumentano pure le statistiche dell’arma su cui sono messe). I giocatori di “PAYDAY 2” hanno risposto duramente alla introduzione di microtransazioni nel gioco: intanto si tratta forse del peggior tipo di microtransazioni (chi paga di più ha armi più forti) e poi gli sviluppatori, Overkill, avevano promesso che non avrebbero mai mai fatto nulla del genere.

Anche “Killing Floor 2” potrebbe avere in futuro simili oggetti a pagamento, oggetti capaci di influire sul gameplay. Nella pagina FAQ leggiamo “Nel futuro potremmo mettere in vendita armi con nuovi elementi di gameplay, ma se succederà queste armi rientreranno nell’area “Shared Content” del server. Quindi, se un qualsiasi giocatori sul server avrà un’arma, tutti i giocatori sul server saranno capaci di usarla.” I proventi delle microtransazioni andranno, in parte, ai membri della comunità che hanno creato gli oggetti stessi, mentre Tripwire userà la sua parte per continuare a finanziare il gioco dopo il lancio e aggiungere nuove materiale.

Personalmente, non trovo particolarmente grave l’aggiunta di microtransazioni in giochi PvE: se un tuo compagno ha un’arma più grossa della tua sarà comunque un vantaggio per la squadra. Se inoltre le armi comprate tramite microtransazioni in “Killing Floor 2” verranno condivise con tutti i partecipanti delle partite trovo ancora meno dannosa questa introduzione. I giocatori non sembrano però essere d’accordo, e in generale si è ormai diffuso molto malcontento verso questi sistemi di finanziamento dei giochi dopo il lancio. Sistemi che però funzionano: le microtransazioni in “Destiny” hanno avuto un gran successo per esempio.

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