The Division è diverso da Destiny, ecco in cosa (secondo Ubisoft)

Scrivo sempre che [easyazon_link identifier=”B00DDPI5NS” locale=”IT” tag=”web051-21″]”Tom Clancy’s The Division”[/easyazon_link] di Massive Entertainment (e Ubisoft) è un [easyazon_link identifier=”B0126LFWTO” locale=”IT” tag=”web051-21″]”Destiny: Il Re dei Corrotti”[/easyazon_link] in terza persona. Entrambi sono sparatutto/gioco di ruolo con mondo condiviso tra giocatori, che possono fare squadra per affrontare insieme le missioni. Il confronto mi sembrava sensato. Ma, in una intervista a GamesTM,  Martin Hultberg di Ubisoft ci tiene a sottolineare le differenza tra “Tom Clancy’s The Division” e il videogioco di Bungie e Activision.

“Il fatto che la nostra ambientazione abbia le radici nelle realtà, che sia una vera ambientazione che racconta un “cosa succederebbe se…” realistico, ci distingue da molti altri giochi. Non abbiamo alieni, zombi o strani mostri che corrono in giro. The Division è basato su una minaccia reale, un chiaro pericolo che incombe sulla nostra società.” “Tom Clancy’s The Division” racconta infatti la sopravvivenza dell’uomo dopo l’apocalisse (una epidemia). “L’umanità è sempre stata affascinata dai disastri e dalla fine dei tempi, sin dalle prime testimonianza storiche dell’uomo. [La fine] è discussa in testi religiosi, è raccontata in leggende… Parecchi disastri sono accaduti realmente e ci sono innumerevoli libri a riguardo. Gli umani si distinguono dagli animali in quanto capaci di vedere i cicli della storia, di speculare e teorizzare. Ed è probabilmente parte della natura umana speculare sulla nostra stessa estinzione.”

E l’estinzione, l’epidemia di “Tom Clancy’s The Division”, comincia durante i saldi del Black Friday e inizia a diffondersi in negozi e attraverso banconote. Siamo lontanissimi dalla storia e dalla ambientazione fantascientifiche e insieme medievaleggianti di “Destiny: Il Re dei Corrotti”.”In The Division parliamo certamente della società moderna. Iniziammo a vedere video filmati durante i saldi del Black Friday accanto a scene riprese durante rivolte per cibo in aree disastrate del pianeta… e c’era una grottesca somiglianza nel modo in cui la gente si comportava.”

E la parte più interessante del gioco sono allora, forse le Dark Zone, dove squadre di giocatori si scontrano non solo con nemici controllati dalla Intelligenza Artificiale, ma pure con altri giocatori, per conquistare risorse ed equipaggiamento. Come durante i saldi del Black Friday. “Il gioco è fatto in modo che si possa passare senza transizioni dal giocatore singolo al co-op al PvP. Non ci sono lobby o menù, è una unica esperienza che non si interrompe mai da quanto accendi il gioco. Il mondo è diviso in aree che facilitano questi diversi modi di giocare, e tu decidi consapevolmente quando passare da un’area all’altra.”

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