Heavy Rain e Beyond Due Anime Collection – Recensione

Al grande gruppo dei titoli PlayStation 3 riproposti su PlayStation 4 non potevano certo esimersi dal mancare due dei giochi che, a modo loro, hanno fatto la storia della terza console casalinga Sony: Heavy Rain e Beyond Due Anime. Due prodotti controversi, non solo per i temi trattati, ma anche per la filosofia votata a sezioni di gameplay tradizionali praticamente ridotte all’osso e sostituite da filmati interattivi in cui le scelte del giocatore avevano il potere di cambiare il corso degli eventi. La loro natura non poteva far altro che dividere i pareri degli appassionati, tra chi ha apprezzato una scelta comunque coraggiosa e chi invece ha ritenuto i giochi Quantic Dream più dei film interattivi di Serie B. Non staremo qui a stabilire se la verità, come spesso accade, sta nel mezzo o è più vicina a una delle due “fazioni”: resta il fatto che l’idea di David Cage ha indubbiamente segnato la scorsa genereazione, tanto che non a caso successivamente sono arrivati prodotti, e arrivano ancora oggi, realizzati seguendo specialmente lo stile di Heavy Rain.

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Heavy Rain e Beyond Due Anime Collection – Recensione: Sotto la pioggia…

Heavy Rain PS4 Recensione 01
E proprio da Heavy Rain partiamo, dato che rappresenta l’oggetto inedito di questo pacchetto (Beyond Due Anime per PS4 è disponibile su PlayStation Store dallo scorso novembre) e, del resto, il primo dei due a essere stato lanciato sul mercato. Parliamo di un vero e proprio thriller poliziesco in cui il giocatore, nei panni di quattro protagonisti controllati in sequenze differenti, deve scoprire chi si cela dietro i misteriosi omicidi del “killer degli origami” che terrorizzano la città. Il gioco è certamente il più riuscito dei due: atmosfera, trama e decisioni da prendere reggono decisamente meglio al confronto col suo successore, molto bello da vedere ma con poca sostanza. Alcuni buchi nella sceneggiatura e il reale peso delle decisioni prese dal giocatore fanno discutere ancora oggi, resta il fatto che Heavy Rain presenta ben 17 finali differenti a seconda di come si è agito durante l’avventura, con la vita dei protagonisti dipendente proprio da queste scelte. Ha funzionato e funziona ancora oggi e, aldilà di qualche difetto presente all’epoca e qualcuno cresciuto con il peso del tempo, riesce a coinvolgere fino ai titoli di coda.

Heavy Rain PS4 Recensione 02

Dal punto di vista tecnico, l’edizione per PlayStation 4 migliora ovviamente tutto ciò che si poteva migliorare: la risoluzione nativa passa da 720 a 1080p, sono state aggiunte nuove shadow map, inseriti effetti di post-processing (HDAO e MSAA) e nel complesso resa più realistica l’illuminazione per oggetti e ambientazioni. Il frame rate resta invece “fermo” a 30 fps: una scelta intelligente per conservare il taglio cinematografico voluto dallo sviluppatore, dato che un frame rate più elevato sarebbe stato più adatto probabilmente a una telenovelas! Il risultato è a tratti sorprendente da vedere: sono passati sei anni e una generazione di differenza comunque la si nota, ma l’impatto visivo è assolutamente più che positivo.

Heavy Rain e Beyond Due Anime Collection – Recensione: Il mistero della morte

Beyond Due Anime PS4 Recensione 01
Passando invece a Beyond Due Anime si tratta, a parere di chi vi scrive, del prodotto meno riuscito tra i due. Intendiamoci, siamo di fronte a un gioco decisamente differente: se con Heavy Rain avevamo un thriller psicologico, qui c’è un titolo decisamente molto più ambizioso, che prova a trattare un tema delicato come la morte e le domande che si pongono per capire cosa accade una volta che si è passati a miglior vita. Beyond è indubbiamente figlio e al contempo vittima dell’eccesso di ambizione: non mancano i momenti riusciti e la decisione di utilizzare due attori di spessore come Ellen Page e Willem Dafoe per il ruolo dei protagonisti aiuta a rendere tutto ancora più coinvolgente e vicino a una vera e propria pellicola cinematografica. Ma, ludicamente parlando, il peso delle decisioni prese dal giocatore è nettamente minore rispetto Heavy Rain e la trama, raccontata tramite un sistema particolare che non prevede l’ordine cronologico degli eventi, non riesce a colpire più di tanto, lasciando interdetti per quanta superficialità e banalità siano state trattate certe tematiche.

Beyond Due Anime PS4 Recensione 02

Tuttavia, al confronto con il predecessore, la versione PlayStation 4 presenta qui le maggiori novità, che riguardano anche il comparto di gioco: è infatti possibile, prima di tutto, rivivere la storia seguendo anche il tradizionale ordine cronologico degli eventi. Un modo indicato soprattutto a coloro che avessero già giocato l’originale e adesso volessero provare il piacere di ricominciare il gioco seguendo una sequenza più naturale. Alla fine di ogni episodio è stato poi aggiunto un riepilogo che permette di confrontare le proprie scelte con quelle prese da altri giocatori in tutto il mondo, un sistema pressoché analogo a quello adottato da TellTale per le sue avventure grafiche. Inoltre, sono state rese più difficili alcune scene di combattimento e migliorati i controlli in determinati momenti. A tutto ciò chiaramente si aggiungono i miglioramenti grafici: 1080p nativi, illuminazione volumetrica e soft shadow in alcune ambientazioni per un impatto visivo già ottimo su PlayStation 3 e che diventa naturalmente ancora più strepitoso su PlayStation 4. Infine, da aggiungere il supporto all’altoparlante di DualShock 4 (anche se molto basilare, si poteva fare di più) e l’inserimento del DLC “Esperimenti Avanzati”.

Commento finale

Heavy Rain e Beyond Due Anime Collection è un buon pacchetto che permette di rigiocare su PlayStation 4, con i dovuti miglioramenti grafici, due dei titoli più apprezzati del catalogo PlayStation 3. La qualità dei due giochi ovviamente non è mutata, così come non cambierà la percezione delle differenti correnti di pensiero sui controversi prodotti firmati David Cage. Il prezzo (40 euro) è discretamente conveniente per coloro che non avessero mai giocato i due titoli, mentre per tutti gli altri, è scontato dirlo, ne consigliamo l’acquisto solamente se innamorati di questa serie di prodotti. Il lavoro di remaster per entrambi è comunque più che buono, anche se forse si poteva fare di più per quel che concerne lo sfruttamento del touchpad del controller, praticamente inutilizzato.

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