Dark Souls 3 banna giocatori innocenti considerandoli cheater

“Dark Souls” e “Dark Souls 2” avevano gravi problemi con cheat e cheater su PC, e anche “Dark Souls 3” non è esente da questa piaga. Il guaio è che FromSoftware, nel tentativo di risolvere la situazione, sta bannando e softbannando dal multiplayer del gioco una grande quantità di giocatori innocenti che hanno solo la colpa di essere casualmente finiti in mezzo alle attività malevoli di chi i trucchi li usa davvero. Patrick Klepek ha spiegato sull’eccellente sito Kotaku cosa sta succedendo in due articoli (che trovate qui e qui) e che vi invito a leggere per approfondire la questione, che io sintetizzerò.

Il problema è stato portato all’attenzione della stampa dal Subreddit di “Dark Souls 3” e dal forum di Steam, dove molti giocatori segnalavano di essere stati permanentemente softbannati (“softbanned”) dal multiplayer di “Dark Souls 3”. Cioè, sono stati giudicati cheater e condannati a giocare per sempre in multiplayer solo con altri cheater. Un contrappasso dantesco che trovo assai divertente, e son sicuro che sia anche la condanna che attende all’Inferno chi trucca i videogiochi. Però, giocatori innocenti stanno venendo condannati per sbaglio (o almeno, questo è quello che sostengono), trovandosi di fronte a una schermata di avvio del gioco che li avvisa che nella loro versione di “Dark Souls 3” sono stati trovati “invalid data” che provano il loro tentativo di truccare la partita.

Per esempio, mi basta raccogliere per sbaglio un oggetto lasciato nel mio mondo da un cheater per essere anche io accusato di star truccando “Dark Souls 3”. E può essere effettivamente difficile riconoscere a vista un oggetto legittimamente offerto da un compagno (lo scambio di oggetti è alla fine una parte importante del multiplayer di “Dark Souls 3”) da una trappola. E non credo che un giocatore dovrebbe essere condannato per essere caduto in una trappola: dovrebbe essere invece protetto. Giocare offline non sembra una soluzione: “Dark Souls” giocato offline perde parte del suo fascino, e della sua efficacia. Offline non sono presenti i messaggi dei giocatori, le loro macchie di sangue e i loro spettri, tutti elementi che fanno parte del gameplay stesso del gioco e del suo design. E scollegarsi in caso di invasione può portare ad altre punizioni da parte del gioco.

L’unica soluzione proposta da Bandai Namco è di crearsi dei backup dei file di gioco, su Cloud, su USB, su computer: se incontro un cheater potrei allora cancellare i miei salvataggi locali e reinstallare quelli di backup, facendo sparire i dati corrotti. Un modo molto laborioso per risolvere qualcosa a cui dovrebbero pensare Bandai Namco e FromSoftware e non i singoli giocatori. Senza contare che se non aggiorno continuamente il backup potrei perdere ore e ore di gioco nel ripristino. State attenti là fuori.

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