Triton: il respiratore subacqueo è solo fantasia. Rimborsati i sostenitori!

Non molto tempo fa vi abbiamo parlato del primo respiratore artificiale subacqueo al mondo. Questo apparecchio di nome Triton era in crowdfunding (raccolta fondi) sulla piattaforma IndieGoGo. E la sua casa produttrice affermava che avrebbe permesso di respirare sott’acqua senza la necessità di bombole di ossigeno. Questa sorta di boccaglio sarebbe riuscito a separare l’ossigeno dall’acqua permettendo all’essere umano di respirarlo normalmente per periodi di immersione fino ad un massimo di 45 minuti. Dopodichè si sarebbe dovuto ricaricare la batteria per ricominciare ad usarlo.

Triton in pochissimo tempo non solo ha raggiunto l’obiettivo di donazioni prefissato dalla casa produttrice, ma lo ha superato di ben 10 volte. Ebbene, questo dispositivo non era esattamente quello che la casa produttrice aveva lasciato intendere. Molti scenziati e scettici hanno iniziato a dubitare di questo sistema per respirare sott’acqua. Questo in quanto affinchè sia possibile per un uomo avere abbastanza quantità di ossigeno durante un’immersione, un respiratore dovrebbe avere a che fare con almeno 42 litri d’acqua al minuto da convertire in ossigeno. Essendo una cosa alquanto improbabile per un semplice boccaglio, le controversie sono state aperte, ed è stato richiesto all’azienda di fornire più informazioni.

E’ intervenuta anche IndieGoGo, e in effetti Triton ha dichiarato che il suo funzionamento prevederà l’utilizzo di ricariche che conterranno ossigeno liquido (eventualmente ricaricabili) o altri elementi per respirare. Potrebbe quindi trattarsi solo di una bombola di ossigeno in miniatura, e non di un dispositivo che permette di respirare con l’ossigeno contenuto negli oceani. L’azienda ha rimborsato tutti i suoi sostenitori ed ha iniziato una nuova raccolta fondi per questo aggeggio, che tuttavia sta comunque facendo successo. L’uscita di Triton è prevista per Dicembre.

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