Final Fantasy 15: Famitsu intervista Sakaguchi e Tabata

Famitsu ha pubblicato la trascrizione (in inglese) di una recente e interessantissima intervista che vede insieme Hironobu Sakaguchi, primo direttore e creatore della serie di “Final Fantasy”, e Hajime Tabata, attualmente all’opera come direttore di “Final Fantasy 15”. L’intervista attraversa momenti personali, divertenti e difficili: come i due autori si sono conosciuti, i rancori e il rispetto tra Sakaguchi, che ha lasciato Square Soft dopo il fallimento del film di “Final Fantasy” (“Final Fantasy: The Spirits Within”), e Tabata, che ammette di non essere un fan di lunga data di “Final Fantasy”. Vi consiglio naturalmente di leggervela tutta (eccola qui), soprattutto se siete fan della serie e aspettate il suo prossimo capitolo. Qua ne ripropongo, traducendoli in italiano, alcuni passaggi interessanti riguardanti “Final Fantasy”.

Famitsu intervista Sakaguchi e Tabata su Final Fantasy 15: Uncovered Final Fantasy 15

A un certo punto, Sakaguchi racconta come e quando Tabata gli abbia offerto di aprire la presentazione ufficiale di “Final Fantasy 15”. “Abbiamo cenato diverse volte insieme, e a un certo punto c’è stata una discussione piuttosto appassionata, non legata a questo evento. Pare che io sia particolarmente illuminante dopo un bicchiere o due, ma i dettagli sono vaghi. […] Ne ho un ricordo vago. Qualcosa come Devi metterti alla prova! Io lo sto facendo! E dopo Tabata mi ha chiesto di condividere questo pensiero all’evento di apertura.” Tabata voleva che la presenza di Sakaguchi chiarisse il suo impegno a riportare la serie allo spirito originale: “Mentre stavamo mangiando insieme, ho detto a Sakaguchi che volevo riportare Final Fantasy alle sue radici, alla sua originale voglia di sfidare lo status quo. Ho voluto che la prima cosa che il pubblico sentisse all’evento fosse la risposta che lui dette a quelle mie parole.”

Famitsu intervista Sakaguchi e Tabata su Final Fantasy 15: Il rapporto tra Tabata e Final Fantasy

Tabata racconta poi il suo rapporto con la serie. “Final Fantasy è diverso da tutto il resto. A dire il vero, non ero molto appassionato alla serie quando ho iniziato a lavorare a Square Enix. Ho giocato molto al primo, e poi mi sono fermato a metà del secondo. […] Non voglio, con questo, dire qualcosa di male sul lavoro del signor Kawazu [Akitoshi Kawazu, autore di “Final Fantasy 2” insieme a Sakaguchi e poi creatore della serie “SaGa”]. Era davvero promettente il sistema di combattimento, in cui i personaggi diventavano più potenti quando venivano attaccati. Ma era un sistema che rendeva efficace attaccare i propri compagni per potenziarli. E poi feci confusione un paio di volte e cominciai a non avere più voglia di giocarci. Certo, ogni volta che un Final Fantasy usciva attirava la mia attenzione, ed era così anche quando ero già uno sviluppatore. Ma ero conoscente che non sarei mai riuscito a fare giochi del genere alla compagnia in cui ero, e allora cercavo di non appassionarmi troppo alla serie.”

Alla domanda dell’intervistatore,  Katsuhiko Hayashi di Famitsu, che gli chiede se quindi fosse invidioso della serie, Tabata risponde: “Sì, potresti dire così. Solo quando entrai in Square Enix realizzai quante persone lavoravano a un Final Fantasy, quanto era duro il lavoro, e quanto era sinceramente appassionata alla serie la comunità dei suoi fan… tutto questo divenne molto concreto. Tutte queste persone stanno facendo del loro meglio per soddisfare le aspettative e rispondere alle critiche dei fan, per creare un titolo di Final Fantasy, di una serie che è uno dei pilastri della compagnia. E vedendone di persona la nascita mi sono innamorato della serie.”

Famitsu intervista Sakaguchi e Tabata su Final Fantasy 15: Cosa rende tale un Final Fantasy?

L’intervistatore ricorda una affermazione di Sakaguchi che, evidentemente esagerando, disse che tutto quello che un gioco deve avere per essere un “Final Fantasy” è il suo caratteristico quadrato blu per il testo. L’affermazione è l’occasione per chiedere a Tabata cosa pensa che sia “Final Fantasy”, ma la sua risposta è piuttosto evasiva: cita l’influenza che hanno avuto su di lui Yoshinori Kitase e Tetsuya Nomura, dice di essersi fatto un’idea di cosa Sakaguchi si aspetti da un “Final Fantasy”, ma non dà altri dettagli. Sakaguchi, però, sembra convinto che Tabata e la sua squadra abbiano effettivamente colto nel segno: “Sino a Final Fantasy 13 i giochi della serie erano creati da membri originari di Square Soft, Kitase compreso, quindi da Final Fnatasy 14 in poi abbiamo visto una nuova generazione di Final Fantasy. Certo, definirla una nuova generazione può essere esagerato, ma sento che la serie si sta evolvendo in qualcosa di nuovo. Per quanto riguarda Final Fantasy 15, ho provato la demo e ho visto qualche filmato della build del gioco, e sono rimasto commosso da quando il risultato sia fedele alla serie.”

Famitsu intervista Sakaguchi e Tabata su Final Fantasy 15: Final Fantasy 15 avrà un Easy Mode

E poi c’è forse l’unica vera novità che esce fuori dall’intervista (io, almeno, non ne ero a conoscenza e non ho trovato precedenti annunci a riguardo): “Final Fantasy 15” avrà la selezione della difficoltà. Tabata: “Uno dei commenti di Sakaguchi fu che il sistema di combattimento d’azione di Final Fantasy 15 sarebbe potuto essere troppo complicato per molti utenti abituati al sistema a turni. Mi ha ricordato che è necessario pensare ai fan di lunga data. […] La risposta dei giocatori alla demo è chiaramente divisa in due: c’è chi vuole un’azione più profonda e chi la vorrebbe più semplice. Quando Sakaguchi mi ha chiesto cosa volessi fare, gli ho detto che stavamo considerando di aggiungere una modalità Facile, e lui approvò l’idea.”

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