Persa nei puzzle alla Game Design Week – Il mondo di Sofia

Tra il 13 e il 16 aprile a Milano c’è stata la Game Design Week, una quattro giorni di incontri, lezioni e showcase di giochi indipendenti. Io, non milanese, ho partecipato solo all’ultima giornata, computer nello zaino e amici al seguito. Tanti giochi interessanti, troppi per un solo articolo. Oggi scelgo di parlare di tre puzzle game che ho avuto la possibilità di provare in anteprima.

Puzzle alla Game Design Week: Minus di Neotenia

Uno dei giochi che ho provato subito è “Minus” di Neotenia. E’ un puzzle/platform in 2D a scorrimento orizzontale con una grafica minimale che combina ascii art e pixel art, dal sapore molto retrò sia a livello estetico che come meccaniche. Il giocatore controlla un glifo vagamente zoomorfo che, oltre a muoversi e saltare, spara da una sorta di proboscide un raggio che può distruggere gli ostacoli che si trova davanti. Lo scopo del gioco è raccogliere glifi specifici disseminati in giro per il livello per attivare il portale d’uscita. Ad un primo impatto “Minus” mi è sembrato gioco semplice e carino, quasi infantile… Ed è proprio così che mi ha fregata. Giocandolo mi sono resa conto in fretta che non c’era un’unica strategia per superare il livello. Non c’era un unica strada già disegnata che riduceva il mio compito a guardarmi intorno e trovarla. “Minus” mi ha chiesto di ragionare, di costruire uno stile di gioco personale per poi metterlo in crisi con nuovi diversi ostacoli: e allora ho dovuto ripensarmi, reinventarmi, proprio come nella vita reale. “Minus” costringe il giocatore a confrontarsi con l’insuccesso e la frustrazione: una scelta che ho particolarmente apprezzato specie se la paragono alla pratica degli acquisti in app che invece incoraggia a cercare delle scorciatoie.

Minus
Il primo livello di Minus

Puzzle alla Game Design Week: Temple Saboteur

Un’altra esperienza impegnativa è arrivata poco dopo giocando a “Temple Saboteur” (disponibile qui), un gioco 1-vs-1 in cui uno dei giocatori impersona il gran maestro di un culto oscuro il cui obiettivo è portare a termine un rituale di evocazione, mentre l’altro giocatore è la spia che deve impedirglielo rubandogli tre artefatti disposti sul campo di gioco. La spia controlla uno tra i tanti minion e l’obiettivo del signore oscuro è scoprirla. La cosa divertente è che nemmeno la spia sa quale personaggio sta controllando e deve capirlo in fretta per poter confondere i propri movimenti con quelli degli altri PNG e non essere scoperto; giocare nel ruolo della spia mi ha dato una particolare sensazione di spaesamento. Una cosa che ho apprezzato di questo design è il rapporto tra gli avversari e il gioco. E’ come se entrambi i giocatori avessero due avversari: la struttura affollata del gioco coi suoi PNG, da usare per nascondersi o per stanare e complessa da apprendere e padroneggiare, e l’avversario vero e proprio.  Entrambi i giochi richiedono attenzione, logica e impegno e sono a mio parere perfetti per chi desidera tenere sveglio il proprio cervello.

Temple Saboteur
Temple Saboteur – riusciresti a individuare la spia?

Puzzle alla Game Design Week: SIHEYU4N di We Are Müesli

Un po’ diverso è l’ultimo puzzle che ho giocato, SIHEYU4N”, dei We Are Müesli: quattro giocatori devono riempire una griglia che si sviluppa intorno a un quadrato con delle tessere colorate (ogni casella nella griglia richiede una tessera del suo stesso colore). Ognuno dei quattro controlla solo una parte del campo di gioco e riceve tessere di un solo colore che deve scambiare coi propri compagni di gioco. Quest’esperienza di gioco è stata molto gratificante anche se non banale, secondo me proprio per l’aspetto cooperativo: eravamo quattro persone intorno a uno stesso computer che si davano indicazioni, ridevano per gli errori ed esultavano per i successi. E’ un gioco che richiede attenzione cinetica e sostituisce la logica con la comunicazione e, soprattutto, diluisce il senso di frustrazione in un’atmosfera festosa da party game.

 

siheyu4n
Una partita di SIHEYU4N

“Il mondo di Sofia” è la rubrica della sviluppatrice indipendente Sofia Abatangelo su Webtrek. Ne “Il mondo di Sofia”, Sofia racconta i suoi videogiochi, i festival e le opere altrui non come giornalista o critico ma attraverso gli occhi dell’autrice e dell’artista. Trovate i giochi di Sofia sulla sua pagina di itch.io, piattaforma di distribuzione digitale, e trovate qui una sua lunga intervista di presentazione in cui Sofia si racconta come videogiocatrice e come sviluppatrice.

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