Uncharted 4: fan vogliono che la recensione di The Washington Post sia tolta da Metacritic

I fan di “Uncharted 4: Fine di un ladro” non hanno apprezzato la recensione della rubrica Comic Riff di The Washington Post (eccola qui) e ora vogliono sia tolta dall’aggregatore di recensioni Metacritic. La recensione, che ha un voto di 4 su 10, ha fatto diminuire di 1 (portandola a 93) la media del gioco sul Metacritic. La media che un gioco ha su Metacritic è importantissima per gli investitori e per il successo di un gioco e di uno studio, e scendere da 9 a 8 può cambiare totalmente il futuro degli sviluppatori. I fan non l’hanno presa bene e han deciso di realizzare una petizione sul solito change.org per chiedere la rimozione del voto, accusando la recensione di essere irrispettosa, poco professionale e al livello di “un diario di un ragazzino di 12 anni”. Persino Troy Baker (interprete di Sam Drake) ha ricinguettato su Twitter la petizione, e questo lo trovo davvero poco professionale: chi ha lavorato a un gioco sta chiedendo a Metacritic di escludere una recensione per il basso voto che il suo gioco ha ricevuto.

Qualcuno ha persino definito la recensione “satirica”, interpretandola come un pezzo comico o “una trollata” che non deve essere confuso con la “vera recensione” di The Washington Post. La recensione vera sarebbe questa, in cui “Uncharted 4: Fine di un ladro” viene valutato “four stars out of four”. La recensione di Comic Riffs è sicuramente provocatoria, ha dei toni forti che non sono spesso considerati accettabili quando si parla di videogiochi dal grande budget e dal grande marketing. E contiene, inoltre, qualche spoiler su “Uncharted 4: Fine di un ladro”. Ma non è una recensione satirica o insensata, almeno che non si voglia definire così ogni recensione che rinuncia a unirsi al coro. Una delle argomentazioni che Dimitris Xorikos, autore della petizione su change.org, usa per attaccare la professionalità dell’autore della recensione, Michael Tomsen, è che abbia definito “Dark Souls 2” “il peggior gioco di sempre”, mentre Xorikos sostiene che sia “uno dei giochi di maggior successo nella critica della recente memoria”. Sinceramente, questo mi fa più dubitare della professionalità di Xorikos che di Tomsen.

Inoltre, è proprio dalla rubrica Comic Riff che proviene la maggior parte delle recensioni di The Washington Post presenti su Metacritic. Tutte queste recensioni, come quella di “Uncharted 4: Fine di un ladro”, non hanno voto sul sito di The Washington Post ma lo hanno su Metacritic e, a differenza di chi protesta e vuole l’esclusione della recensione di Michael Tomsen dall’aggregatore, non vedo niente di strano in ciò e dubito fortemente che Metacritic metta voti a piacere a tutte le recensioni di The Washington Post. Noi di Webtrek non abbiamo ancora pronta la nostra recensione di “Uncharted 4: Fine di un ladro”, ma sono piuttosto sicuro che da noi avrà un voto assai maggiore di 40/100. Nonostante questo, incoraggio Tomsen e The Washington Post a tenere duro e a mantenere, come direbbe Xorikos, la loro professionalità, cioè a non lasciarsi influenzare dai fan e dai commentatori su internet.

Potrebbe piacerti anche