Nutaku lancia la sfida a Steam e alla sua ipocrisia bacchettona

Nutaku, nata come piattaforma per browser game pornografici giapponesi, è cresciuta negli anni aprendo una sezione dedicata a videogiochi non pornografici e una per i browser game compatibili con i dispositivi mobili e diventando una piattaforma di distribuzione digitale per eroge collaborando anche con l’editore e traduttore Mangagamer, uno dei più attivi attualmente in Occidente (potete per esempio comprare su Notaku l’ottimo “Princess Evangile” pubblicato da Mangagamer), e con Sekai Project.

Sekai Project è famosa soprattutto per aver pubblicato e tradotto i giochi delle serie “NekoPara” di NEKO WORKs e “Sakura” di Winged Cloud, ma conta attualmente su Steam ben 123 giochi, anche se quelli con contenuti per adulti sono inseriti nella piattaforma di distribuzione di Valve in versione censurata. Secondo Nutaku, Sekai Project “travaglia sotto il peso dell’ipocrisia sostenuta dai grandi distributori dell’industria del videogioco” (un chiaro riferimento a Steam, definito “non pronto per giochi maturi”) e si merita quindi uno spazio dove poter portare i suoi giochi in forma non censurata, senza doverli far uscire censurati su Steam per poi pubblicare fuori da Steam una patch opzionale che li decensuri, come accade attualmente. Questo spazio è Nutaku. Il prossimo gioco di Sekai Project ad arrivare su Nutaku, senza censure, sarà “ChronoClock”, che ha raggiunto l’obiettivo di $20000 su Kickstarter in sole 48 ore (Sekai Project finanzia la localizzazione dei giochi tramite crowdfunding), segnale evidente del desiderio che il pubblico ha per questi videogiochi.

“Nonostante il grande salto avanti fatto dalla compagnia sin dal suo concepimento, Sekai Project travaglia ancora sotto il peso dell’ipocrisia sostenuta dai grandi distributori dell’industria del videogioco. Il contenuto per adulti dei loro giochi più popolare, nonostante sia una parte integrale dell’esperienza dei loro giocatori, esclude la vendita delle loro opere, incensurate, su Steam e proiette un’ombra sulla loro capacità di lavorare con partner che si rivolgano al pubblico di massa. Presi tra i legittimi desideri dei fan per contenuti non censurati e la tirannia di un sistema non pronto per giochi maturi, Sekai ha lavorato per esplorare lo stretto spazio tra contraddittorie richieste di mercato.

Ed è qui che Nutaku entra in gioco. Come compagnia sfacciatamente orientata a un pubblico adulto, Nutaku non teme di confrontarsi con contenuti che rappresentino una sfida. Abbiamo le risorse e l’abilità di mettere sul mercato videogiochi che siano totalmente pornografici senza dover tagliare i ponti… perché li abbiamo tagliati già tanto tempo fa. E, cosa più importante, ospitiamo una comunità di giocatori che amano i giochi pornografici giapponesi e che desiderono esplorare i migliori titoli nel genere.

Ora, siamo entusiasti di annunciare una nuova coraggiosa iniziativa: Nutaku avrà un ruolo significato nella distribuzione delle versioni per adulti dei prossimi titoli di Sekai Project. La nostra piattaforma sarà, senza riserva, il tramite tra i fan delle localizzazioni di Sekai Project e le versioni complete e senza censura dei loro giochi. Presteremo anche la nostra voce alle richieste dei fan per le versioni non censurate dei giochi, facendo in modo che gli sviluppatori giapponesi possano confidare in una zona dove non troveranno giudizi ma appassionati entusiasti che aspettano di godere del prodotto della loro fatica.” Una nota: Sekai Project attualmente distribuisce già le versioni non censurate dei suoi giochi, sfruttando il sito della società madre Denpasoft (e continuerà a farlo anche in futuro), ma trovarsi su una piattaforma comune con altri sviluppatori e una comunità stabile di fan renderà i loro giochi effettivamente più accessibili.

Concordo in gran parte con la provocazione lanciata da Nutaku contro Steam e gli altri grandi distributori, e ne ho già parlato in passato: in America, grazie alla classificazione AO (Adults Only) i videogiochi pornografici sono condannati in un ghetto che serve a non farli emergere tagliandoli fuori dai negozi, da Twitch, da Steam e limitandone l’accesso al crowdfunding. È un comportamento bacchettone e, come scrive Nutaku, anche ipocrita, perché basta poi una patch ufficiale per togliere le censure e riaggiungere le scene tagliate al gioco su Steam. A Valve basta che il gioco sia venduto mutilato sulla sua piattaforma.

[Fonte: Nutaku]

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