Wheels of Aurelia: in viaggio negli anni di piombo – Il Mondo di Sofia

Nel 1978 mia madre aveva vent’anni. Ogni volta che leggo un libro o vedo un film ambientato in quel periodo mi domando come possa essere stato per lei vivere la giovinezza durante gli anni di piombo, cosa abbia significato crescere nell’epoca della radicalizzazione del conflitto politico, delle violenze fasciste, del terrorismo, delle bombe. Me lo chiedo anche adesso che ho appena giocato “Wheels of Aurelia”, seduta sul mio comodo divano, battendo sulla tastiera del mio computer. Non lo saprò mai com’è stato. Continuerò a vivere la memoria di quegli anni come un mito, da cui sono allo stesso tempo spaventata e attratta, un’epoca pericolosa ma in cui tutto ancora sembrava possibile, prima della disillusione, del consumismo, della comodità e della crisi.

Creato dallo studio indipendente milanese Santa Ragione (gli stessi che hanno curato “Triennale Game Collection”, esposizione virtuale di opere videoludiche di cui ho scritto qui), “Wheels of Aurelia” è un ibrido tra un gioco di guida e una visual novel ambientato proprio nel 1978.  E’ uscito su Steam il 20 settembre, ma è disponibile anche su itch.io (acquistando su itch.io si ottengono sia una steam key che una copia DRM free). Il 5 ottobre uscirà anche su console (PS4 e Xbox One). Della parte di scrittura si è occupato il duo milanese We Are Müesli, già autore di un’operazione videoludica che parla di memoria storica, “Venti Mesi” (disponibile gratuitamente su itch.io) che vi invito a giocare se non l’avete già fatto.

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Wheels of Aurelia: on the road

“Wheels of Aurelia” è il racconto di un viaggio. Alla guida c’è Lella, ragazza ribelle ma di buona famiglia, capelli corti e giubbotto di pelle, con un passato doloroso e una persona da incontrare. Lella incontra Olga al Piper. È una sera come tante ma è anche una sera speciale: Lella domani partirà per la Francia. Anche Olga deve andare in Francia e così le due ragazze, senza conoscersi, decidono di partire insieme. È un viaggio fatto di incontri, di guida lenta e prudente o veloce e pericolosa. Il film “Il sorpasso” è un riferimento quasi obbligato, sia per la tematica del viaggio in compagnia di una persona sconosciuta, sia perché la strada è la stessa, la via Aurelia. È diversa l’epoca, però, e diversi sono gli argomenti che emergono nelle conversazioni con Olga e con gli altri compagni di viaggio incontrati lungo la strada.

Sono proprio le conversazioni il vero motore di interesse di Wheels of Aurelia. La guida è soprattutto un elemento di narrazione, per far passare il tempo, far scorrere il paesaggio, per raccontare la passione di Lella per la guida e per le gare automobilistiche.  Intanto Lella, chiacchierando coi passeggeri, si svela come una personalità complessa, articolata, la cui storia è in parte narrata, in parte da intuire. Le grandi questioni dell’epoca emergono fortemente: l’emancipazione femminile, l’aborto, il rapporto con la religione e con l’ateismo, la politica, gli attentati fascisti, il sequestro di Aldo Moro. La Storia si intreccia con il destino dei personaggi e le scelte che faremo compiere a Lella modificheranno il corso e il percorso del nostro viaggio portandoci a ben 16 finali differenti.

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La meccanica di narrazione è molto interessante: affidata unicamente ai dialoghi, prevede risposte a scelta multipla da selezionare mentre si guida (anche il silenzio è un’opzione valida, specialmente utile nei momenti in cui è il caso di concentrarsi sulla strada). Rispetto a una visual novel c’è molto meno controllo sulle diramazioni narrative, il che rende più complesso orientare la scelta del giocatore verso un finale anzichè un altro. Si è, in qualche modo, in balia della strada, con i suoi imprevisti e le sue deviazioni e gli incontri che possono cambiare tutto. La scrittura è eccezionale e i dialoghi sono pieni di riferimenti culturali, da Anna Oxa a Pasolini a Papa Paolo VI. Tutti i media contribuiscono a creare, con una direzione magistrale, il racconto di un’epoca: lo stile grafico dei personaggi e delle cartoline è quello dei fumetti del periodo, in contrasto ma non troppo con l’ambiente di gioco, in visuale isometrica, che mi ha ricordato un plastico appoggiato sul tavolo nello studio di un ingegnere civile che cerca di ottenere un appalto a suon di mazzette. La colonna sonora (che è inclusa nell’acquisto del gioco ma si può ascoltare anche a questo link) merita una menzione a parte: sette tracce audio appositamente composte, tra cui un riarrangiamento progressive rock del “Clavicembalo ben temperato” e delle “Variazioni Goldberg” e tre fantastiche canzoni che non vi usciranno facilmente dalla testa. Non esagero dicendo che la musica è uno dei motivi che ha reso l’esperienza di gioco così avvincente insieme alla curiosità di vivere una nuova storia, un nuovo finale, un nuovo viaggio.

“Il mondo di Sofia” è la rubrica della sviluppatrice indipendente Sofia Abatangelo su Webtrek. Ne “Il mondo di Sofia”, Sofia racconta i suoi videogiochi, i festival e le opere altrui non come giornalista o critico ma attraverso gli occhi dell’autrice e dell’artista. Trovate i giochi di Sofia sulla sua pagina di itch.io, piattaforma di distribuzione digitale, e trovate qui una sua lunga intervista di presentazione in cui Sofia si racconta come videogiocatrice e come sviluppatrice.

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