Kingsglaive: Final Fantasy 15 – Recensione del film

Per questa recensione vale ciò che ho scritto parlando di “Warcraft – L’inizio”: io non sono un critico cinematografico. Devo nuovamente avvertire perché, come nel caso di “Warcraft – L’inizio”, troverete in questo articolo impressioni positive su un film, il lungometraggio in computer grafica “Kingsglaive: Final Fantasy 15”, che invece è stato ferocemente attaccato dalla critica cinematografica, quella vera: “Kingsglaive: Final Fantasy 15” di Square Enix ha una media di 35/100 su Metacritic e di 4,8/10 su Rotten Tomatoes con solo il 13% di recensioni positive su 15 raccolte. Un risultato catastrofico in termini di critica per un film con molti limiti e difetti e che può risultare indigesto a chi non conosce e apprezza certi toni tipici della serie “Final Fantasy”, ma che non annoia e, soprattutto, regala uno spettacolo visivo di rara bellezza.

Kingsglaive Final Fantasy 15 film recensione

Kingsglaive Final Fantasy 15: Trama e personaggi

“Kingsglaive: Final Fantasy 15” funziona da prologo alla storia di “Final Fantasy 15” di Square Enix (in uscita per PlayStation 4 e Xbox One) e assolve perfettamente a questo ruolo. Il prologo inizia, a sua volta, con un prologo, un raccontino piuttosto pedante narrato da un personaggio di cui poi il film non seguirà il punto di vista. In questo prologo del prologo vengo informato della guerra tra il regno di Lucis e l’Impero meccanizzato di Niflheim (la cui corretta dizione terrorizza anche i protagonisti che abbreviano il nome in “Nif”), interessato a impossessarsi del Cristallo magico che forniscono all’ultima città di Lucis, la capitale Insomnia, un impenetrabile scudo. Per combattere contro Niflheim il Re Regis di Lucis (doppiato da Sean Bean nell’edizione americana), dona parte dei poteri magici della casata reale a un gruppo di soldati, i Kingsglaive del titolo, rendendoli capaci di lanciare magie e di teletrasportarsi. Il mondo di “Final Fantasy 15” ricorda quello di “Final Fantasy 8” ed è sospeso tra palazzi regali abitati da una nobiltà stantia dotata di poteri magici e una tecnologia fantascientifica con robot ed enormi macchine (ci sono pure dei Metal Gear). Da questo punto di vista i due schieramenti, Lucis e Niflheim, non riescono però a distinguersi con chiarezza: la magia appartiene solo a Lucis e i robot appartengono solo a Niflheim, ma la città di Insomnia è tecnologicamente avanzatissima, sommersa in una periferia moderna di palazzoni popolari e dotata di ponti che ricordano chiaramente quello di Brooklyn. Allo stesso tempo i personaggi della tecnologica Niflheim tendono a un design più vicino al gotico di “Bloodborne” e “Dark Souls” che al fantascientifico, e il suo generale Glauca indossa quella che sembra una variante dell’armatura di Havel.

In “Final Fantasy 15” sono Noctis, principe di Lucis, partito a bordo dell’auto di mio padre Regis insieme ai miei amici Prompto, Gladio e Ignis per raggiungere il luogo in cui dovrebbe sposarsi con Lunafreya Nox Fleuret (abbreviata “Luna” e doppiata da Lena Headey), principessa del regno di Tenebrae, un tempo alleato di Lucis ma per questo devastato e conquistato da  Niflheim. Il matrimonio è parte dei patti che Niflheim ha imposto a Lucis, stremato, per raggiungere una tregua che è sostanzialmente una resa incondizionata e che, in realtà, nasconde un piano per distruggere una volta per tutte Insomnia, rubare il Cristallo e uccidere Regis. Non è spoiler questo: è doppiato da Sean Bean, lo sapevamo che sarebbe morto. “Kingsglaive: Final Fantasy 15” si svolge prima e durante questi eventi e segue Nyx (doppiato da Aaron Paul ma identico a Ben Affleck) dei Glaive (perché anche “Kingsglaive” viene abbreviato) e Lunafreya durante gli eventi che portano alla caduta di Insomnia e all’inizio di “Final Fantasy 15”. Per intenderci, sono gli eventi che secondo il primo trailer di “Final Fantasy 15” (quando smise di essere “Final Fantasy Versus 13”) avrebbero fatto da inizio al gioco e che avrebbero avuto come protagonista Noctis, e che ora si svolgono con Noctis già lontano dalla città di Insomnia e diretto a sposarsi.

La trama non diventa mai il punto di forza di “Kingsglaive: Final Fantasy 15”. Moltissime sottotrame non vengono risolte, i banalissimi personaggi non hanno alcuna crescita (c’è un’eccezione, ma trascurabile), alcuni eventi accaduti prima del prologo (perché esistono pure eventi precedenti al prologo del film prologo) sono chiariti solo nell’anime “Brotherhood: Final Fantasy 15” e andando avanti compaiono vistosi buchi nella sceneggiatura che forse potranno essere colmati in “Final Fantasy 15” ma che in “Kingsglaive: Final Fantasy 15” comportano parti immotivate e malamente incastrate nella storia. Non faccio esempi solo per non rovinare i pochi colpi di scena del film, ma se guardandolo penserete che qualcosa non torna sappiate che non siete soli. I personaggi tendono poi a parlare, soprattutto verso il finale, declamando massime immortali, principi di vita e altre esclamazioni pesantemente retoriche, ripetute sino alla nausea, che appartengono purtroppo ai toni ridicolmente melodrammatici della serie “Final Fantasy”. Il fatto che il film manchi dei toni leggeri che invece si trovano sia in “Final Fantasy 15” sia nel resto della serie aumenta ulteriormente la pomposità dei suoi dialoghi.

“Kingsglaive: Final Fantasy 15” soffre anche per una certa superficialità dei suoi personaggi femminili: la principessa Lunafreya (che naturalmente viene a un certo punto rapita e deve essere salvata) ragiona spinta da fedeltà al suo ruolo e da spirito di sacrificio, totalmente decisa a essere strumento nelle mani del suo futuro marito Noctis, mentre la Kingsglaive Crowe, personaggio potenzialmente interessante, è ridotta a vittima, a scusa per far agire i motori maschili dell’azione. Se il maschilismo che la principessa subisce e difende potrebbe essere visto come prodotto della cultura comunque arretrata e misogina di Lucis (parliamo pur sempre di un posto in cui ancora esiste la nobiltà con i suoi privilegi) quello subito da Crowe è unicamente narrativo e dovuto al fatto che per quanto “Kingsglaive: Final Fantasy 15” sembri occidentale è in realtà un prodotto prettamente giapponese.

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Kingsglaive Final Fantasy 15: I Rifugiati

Non manca uno spunto più interessante. Lo scontro tra Lucis e Niflheim ha due fronti: uno esterno, segnato dalla barriera magica che protegge Insomnia, e uno interno. Tra la popolazione di Insomnia e soprattutto tra i Kingsglaive si contano persone chiamate “Immigrati”, “Rifugiati”, abitanti dei regni e delle città vicini già conquistati dall’impero e fuggiti nella capitale in cerca di riparo. I rifugiati, anche quelli che fanno parte dei Glaive, son divisi tra due sentimenti: c’è chi odia Niflheim e combatte fedelmente con Lucis contro l’Impero e chi prova altrettanto rancore verso lo stesso Lucis per averli abbandonati difendendo alla fine solo la sua capitale e la sua famiglia reale. E tutti i rifugiati, non importa quanto siano importanti per la difesa di Lucis, si sentono comunque emarginati e schifati dalla popolazione di Insomnia e dalla famiglia reale. Questo crea un interessante punto di vista all’interno della trama di “Kingsglaive: Final Fantasy 15”: se le ragioni dell’Impero di Niflheim restano sempre un po’ oscure (son semplicemente cattivi e vogliono i Cristalli) e i protagonisti buoni, Nix e Lunafreya, son semplicemente buoni, chi tra i Rifugiati cerca una via alternativa a Lucis lo fa per motivi chiari e comprensibili. Insomnia non è la casa di queste persone, e l’unica cosa che interessa loro è poter veder finire la guerra per tornare nella loro vera patria. Una motivazione stranamente realistica e umana in un mondo di ideali urlati e di piani malvagi che hanno successo solo grazie a una serie di imprevedibili coincidenze. Se pensate che però la presenza dei Rifugiati sia un’occasione per arricchire di etnie e culture il mondo del film vi troverete assai delusi: escludendo un personaggio genericamente orientale il mondo di “Final Fantasy 15” è ariano quanto una distopia in cui Hitler ha vinto la Seconda Guerra Mondiale.

Kingsglaive Final Fantasy 15: Grafica e azione

La trama riesce quindi a fare poco più del minimo necessario: introdurre ai personaggi, alle ambientazioni e agli eventi di “Final Fantasy 15” e invogliare all’acquisto. Il trucco funziona e il ritmo narrativo non perde mai colpi e già questo rende “Kingsglaive: Final Fantasy 15” imperdibile per chi intende giocare a “Final Fantasy 15”. Ma il vero motivo per cui vale la pena vedere il film è lo spettacolo visivo che offre. Sin dai primi momenti, “Kingsglaive: Final Fantasy 15” non perde occasione per mostrare scontri impressionanti, effetti curatissimi, architetture stupende e la migliore motion capture applicata alle espressioni facciali che io abbia mai visto. La tecnica di teletrasporto dei Kingsglaive, che lanciano la loro daga per poi spostarsi istantaneamente nella posizione dell’arma quando lo desiderano, genera combattimenti dinamici e ricchi di acrobazie, mentre Square Enix non teme di mettere contro ai protagonisti branchi interi di mostri usati in battaglia da Niflheim e persino un piccolo esercito di Diamond Weapon (sì, il boss di “Final Fantasy 7”).

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Guardando il film ho ripetuto continuamente due commenti: un “oooh” sorpreso, buono per tutte le occasioni, e il più deciso “ok, questo è figo”, anche nella sua variante “ok, questo è davvero figo”. Se come me avete vissuto in prima persona il passaggio dall’orribile grafica (anche per l’epoca) di “Final Fantasy 7” alla meraviglia (per l’epoca) grafica di “Final Fantasy 8” sappiate che la sensazione di meraviglia è simile, che ritroverete lo sguardo incredulo con cui guardaste la scena del ballo dei diplomi del Garden. I personaggi recitano in modo naturale, e in alcune scene le loro espressioni facciali sono tanto raffinate e sottili e controllate da gareggiare senza timore con quelle di un attore reale, e le complesse architetture di Lucis, gli archi dei suoi palazzi e gli intagli delle sue porte, son rese con una rara dovizia di dettagli. Non è ancora tutto perfetto a livello grafico. Gli abiti soffrono ancora una certa semplicità nei loro panneggi e hanno superfici povere, troppo lisce e pulite, e ogni volta che le architetture mostrate sono più semplici, più piatte, rispetto ai complessi giochi di stucchi dei palazzi di Insomnia il problema si presenta anche nelle ambientazioni. Fin quando devono essere rappresentati molti volumi e molti dettagli “Kingsglaive: Final Fantasy 15” è meraviglioso, ma quando deve essere rappresentata una semplice superficie piatta, come nelle parti più moderne di Insomnia o nel palazzo di Tenebrae, la resa non va oltre quella di un filmato da videogioco. Il fatto è che le superfici piatte appaiono, appunto, solo piatte, quasi plasticose, innaturalmente nuove e pulite e scarne. Una porta intagliata è uno spettacolo da guardare in “Kinsglaive: Final Fantasy 15”, ma un condizionatore è solo un parallelepipedo bianco.

Per quanto l’aspetto grafico sia poi uno dei maggiori pregi di “Kingsglaive: Final Fantasy 15” il film mal interpreta gli scopi e le potenzialità di questa potenza visiva, che è interessante quando viene sfruttata per descrivere i moti dell’animo e il mondo di “Final Fantasy 15”, ma è sprecata e non altrettanto efficace nelle infinita scena d’azione che conclude il film. Sia chiaro: è una scena piena di bei momenti in cui ho fatto “oooh” come nel resto di “Kingsglaive: Final Fantasy 15” e penso di aver anche detto almeno un “ok, questo è figo” perché la scala dello scontro è stupefacente, ma è una parte lunghissima e a volte inutilmente diluita e ripetitiva, una parte che non sembra finire mai nonostante il film abbia visibilmente già finito le cose da dire e sia ormai concentrato su Nyx, un personaggio scialbo che non va oltre il tipico stereotipo del soldato coraggioso disposto a sacrificarsi e a disobbedire agli ordini per salvare il suo re e i suoi amici. In “Kingsglaive: Final Fantasy 15” l’azione non diventa mai noiosa, ma resta rapidamente vuota di significato e di peso e la bellezza grafica sembra un po’ fine a se stessa e non piegata alle necessità della trama. Volendo essere forse anche troppo cattivi, potremmo dire che è da un po’ che questa è la direzione della serie “Final Fantasy”.

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Kingsglaive Final Fantasy 15: In Conclusione…

“Kingsglaive: Final Fantasy 15” è un film irrinunciabile per chiunque voglia poi giocare a “Final Fantasy 15” e un piacevole spettacolo pirotecnico per tutti quelli che sono anche vagamente interessati al nuovo capitolo della serie “Final Fantasy”, ma è appunto solo un biglietto da visita, un prologo al gioco privo di qualsiasi conclusione propria. Spettacolare da vedere, nonostante alcuni limiti tuttora presenti, spettacolare nelle espressioni facciali dei suoi personaggi, nelle sue architetture, nelle sue scene d’azione ricche di magia e cadenzate dai poteri di teletrasporto dei suoi protagonisti, “Kingsglaive: Final Fantasy 15” ha invece una trama e dei personaggi debolissimi, fondati su stereotipi e su una costruzione vaga e ricca di buchi narrativi. Niente di particolarmente grave per gli appassionati di “Final Fantasy”, che son già abituati a trame con personaggi tagliati con l’accetta, cattivi da operetta e retroscena confusi. Voto: “ok, questo è figo”. “Kingsglaive: Final Fantasy 15” di Square Enix, diretto da Takeshi Nozue, è disponibile anche in italiano su iTunes (€7,99), Google Play (€9,99), Windows Store (€16,99) e Youtube (€9,99) in formato digitale, e in formato fisico in DVD (€9,99) e Blu-ray (€11,99) in edizione normale e da collezione (€19,99). È anche incluso nella Deluxe Edition di “Final Fantasy 15”.

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