Tyranny: il videogioco di ruolo diventa legale malvagio

Obsidian Entertainment, nata dalla fine di Black Isle Studios di Interplay (lo studio che ha creato “Fallout”, “Fallout 2”, “Planescape: Torment” e “Icewind Dale”), è conosciuta soprattutto per il suo lavoro su “Fallout: New Vegas”, spinoff di “Fallout 3” e nato da quello che doveva essere originariamente proprio il terzo capitolo della serie, e su “Pillars of Eternity”, una delle basi (insieme a “Divinity: Original Sin”) dell’attuale rinascimento del videogioco di ruolo per computer. Hanno anche realizzato “Kinghts of the Old Republic 2” ma un errore può capitare in una carriera di successi. “Tyranny”, il loro nuovo videogioco prodotto da Paradox Interactive, è un gioco di ruolo con combattimenti a turni (o meglio, in tempo reale ma con la possibilità di mettere in pausa) costruito su uno spunto piuttosto originale: cosa accade dopo che i cattivi hanno vinto?

Cosa accade insomma quando, in un altro videogioco di ruolo qualsiasi, gli eroi vengono sconfitti? Dopo quello che normalmente è un game over, un ricaricare il precedente passaggio? Il protagonista di “Tyranny” è un luogotenente dell’armate del male, emissario della sua dura legge nel mondo del gioco: le sue scelte (cioè le scelte del giocatore) plasmeranno una realtà ancora fluida, sospesa tra il vecchio e il nuovo.

Ora “Tyranny” ha anche una data di uscita: il 10 novembre 2016 (su PC). Il gioco è già pre-acquistabile su Steam a €41,99 (nella Commander Edition), €54,99 (nella Archon Edition) o €73,99 (nella Overlord Edition) con contenuti aggiuntivi come la colonna sonora e l’artbook. Nonostante Paradox Interactive sia un produttore degno di fiducia, e Obsidian sia un buon sviluppatore, devo comunque ricordarvi che è buona abitudine non pre-acquistare i giochi e non fidarsi di quello che viene mostrato prima della loro uscita: attendete le recensioni. Abbiamo visto tutti cosa è successo con “No Man’s Sky”.

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