Bioware lavora per migliorare Mass Effect Andromeda

BioWare ha rilasciato una dichiarazione in cui annuncia che annuncerà presto i suoi piani per migliorare “Mass Effect: Andromeda” e rispondere alle critiche dei giocatori. “È passata una settimana da quando abbiamo lanciato ufficialmente Mass Effect: Andromeda in tutto il mondo e non potremmo essere più emozionati per il fatto che i nostri fan stiano finalmente provando tutte le cose che abbiamo creato con tanta fatica. Abbiamo ricevuto un bel po’ di reazioni, alcune sono positive altre sono critiche. Queste reazioni sono una parte importante del nostro futuro supporto al gioco, e non vediamo l’ora di condividere con voi più dettagli dei nostri piani immediati. Accadrà martedì 4 aprile 2017.

Intanto, continuare a dirci cosa pensate. La nostra squadra è in ascolto e lavora giorno e notte per raccogliere informazioni e pianificare soluzioni per migliorare e costruire su Mass Effect Andromeda. Grazie per il vostro supporto e per aver scelto di accompagnarci in questo viaggio.” Vorrei chiarire che “Mass Effect: Andromeda” non doveva essere un viaggio: doveva essere un prodotto completato e venduto al pubblico, non un Accesso Anticipato messo sugli scaffali a prezzo pieno e poi sistemato usando la comunità dei giocatori come tester.

Sin da prima della sua uscita “Mass Effect: Andromeda” è stato criticato per i suoi bachi, i suoi glitch, la qualità della sua scrittura (probabilmente questo sarà il problema più difficile da risolvere) e la qualità delle sue animazioni. Attualmente il gioco è il “Mass Effect” con i voti inferiori tra i quattro sinora usciti. Il motivo principale di questi problemi sembra essere stato il poco tempo che BioWare ha avuto per perfezionare la sua opera: le animazioni di un videogioco di ruolo di questa stazza non sono fatte tutte a mano da animatori (dovrebbero fare le animazioni per ogni possibile risposta di ogni possibile dialogo) ma programmate dai programmatori sfruttando una serie di animazioni pre-registrate. I dialoghi meno importanti e quelli che i giocatori hanno meno possibilità di trovarsi davanti possono poi non essere mai neanche toccati da animatori, mentre le scene di storia principali sono trattate con più attenzione. “Mass Effect: Andromeda” avrebbe intanto abbassato la qualità degli algoritmi con cui queste animazioni composite vengono create, almeno secondo Jonathan Cooper (animatore che ha lavorato a “Mass Effect” originale e ora si trova in Naughty Dog), e gli artisti non avrebbero avuto il tempo di tornare a lavorare sulle animazioni.

È troppo semplice incolpare BioWare di questo. “Mass Effect: Andromeda” avrebbe avuto bisogno di più tempo, ma ha già attraversato ben cinque anni di sviluppo e, semplicemente, non è così che funzionano i titoli AAA a grande budget: a volte escono buoni prodotti, ma il loro obiettivo è tanto soddisfare il pubblico quanto gli investitori e rispettare con la loro uscita scadenze, trimestri e anni fiscali. Capisco quindi anche le necessità di Electronic Arts che ha voluto farlo uscire, ma non posso approvare che venga venduto un prodotto non finito con la promessa di sistemarlo poi dopo il lancio, come accaduto con “Final Fantasy 15” o con “No Man’s Sky” (che almeno è un gioco indipendente di un piccolo studio). “Final Fantasy 15” è arrivato ad aggiungere intere parti di trama e di storia con la sua ultima patch, e per quanto trovi che sia anche apprezzabile lo sforzo di Square Enix di migliorare un videogioco senza micro-transazioni e senza, per ora, elementi multiplayer (a differenza di “Mass Effect: Andromeda”), quindi di migliorare qualcosa che su cui i giocatori non potranno spendere nel tempo, sono anche preoccupato nel vedere quello che potrebbe diventare un pericoloso precedente. La patch alla trama di un gioco lanciato senza una parte in realtà necessaria. L’era della distribuzione digitale, della diffusione immediata delle patch e del videogioco-come-servizio ha reso anche più facile per le compagnie trasformare quello che dovrebbe essere il supporto dopo il lancio nel completamento di giochi distribuiti ancora grezzi.

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