L’Assistente Google di Google Home pubblicizza La Bella e la Bestia

Ci sono poche cose che trovo inquietanti quanto la domotica, l’implementazione di digitale e Intelligenza Artificiale a tutta la casa e il fatto che di recente sia uscito fuori che la C.I.A. è capace di spiare liberamente nella case americane sfruttando le Smart TV non ha certo migliorato la mia opinione a riguardo. Come non la migliora il fatto che Google Home abbia di recente deciso di dare il buongiorno agli americani pubblicizzando il film “La Bella e la Bestia” di Disney con Emma Watson.

Google Home è un Assistente Google (Google Assistant) per la casa lanciato a fine 2016 e attualmente non disponibile in Italia (potete comprarvene uno ma vi ritrovereste la versione americana). All’uscita del film “La Bella e la Bestia” alcuni cittadini americani si sono svegliati, hanno chiesto al loro Google Home quali fossero i programmi della giornata e… il Google Home ha suggerito loro di andarsi a vedere “La Bella e la Bestia”. “In ogni modo oggi iniziano le proiezioni del film La Bella e la Bestia! In questa versione della storia Belle è l’inventore invece di Maurice. Mi suona molto più vero così, se vuoi sapere la mia opnione. Per un po’ di divertimento cinematografico in più, chiedimi di raccontarti qualcosa a proposito di Belle!” Sinceramente, io avrei chiesto di raccontarmi qualcosa di più su Maurice: sono dovuto andare su… Google, in effetti… per sapere chi fosse (è il padre di Belle).

Google da parte sua sostiene che questa, tenevi forte, non è una pubblicità. Un suo rappresentante ha detto a Engadget che “la cosa bella dell’assistente è che invita i nostri partner a essere nostri ospiti e a condividere le loro storie”. Capite? È “la cosa bella” mica “la cosa bestia”, e non è pubblicità ma una storia che un ospite arrivato infreddolito nella nostra casa condivide con noi. Magari è una storia antica quanto il tempo stesso.

Google ha poi rapidamente cambiato dichiarazione, contattando nuovamente Endgadget. “Non deve essere considerata una pubblicita. Quello che circola su internet è parte della nostra caratteristica My Day, dove dopo avervi fornito utili informazioni sulla vostra giornate a volte richiamiamo degli eventi opportuni. Stiamo continuando a sperimentare nuovi modi per evidenziare contenuti unici per gli utenti e avremmo potuto fare meglio in questo caso.”

Sinceramente, è proprio questo che io trovo preoccupante: queste pubblicità non sono presentate come tali. Disney ha pagato per arrivare su Google Home? È un ospite che ha condiviso una storia, come è stato detto nella prima dichiarazione? O si tratta di una decisione di Google, come è stato detto nella seconda dichiarazione? La mia macchina che si guida da sola (questo sì che mi terrorizza più della domotica) potrebbe scegliere il tragitto con più cartelloni pubblicitari, ma mi direbbe che lo fa per farmi godere il panorama, perché è la strada più veloce, perché è la strada più tranquilla? Il mio frigo, connesso a Google connesso a un servizio di consegne a domicilio, sceglierà i prodotti al posto mio o mi suggerirà fortemente marche sponsorizzate? “Perché hai ordinato Sbiancolin Detergente, Matteo? Candilan Detersivo pulisce più bianco del bianco anche se lo usi sul nero!”. Con Nvidia Spot Google potrà triangolare la mia posizione in casa (è una caratteristica pubblicizzata per assicurare la ricezione dei microfoni), potrà seguirmi e ascoltarmi, potrà registrare ogni mia conversazione (ma mi dirà che lo fa per migliorare il riconoscimento vocale, come fa già sugli smartphone). In molti sono entusiasti dell’idea di poter parlare con la loro casa, di poterle raccontare i loro segreti e ricevere consigli, e non si chiedono con chi queste informazioni verranno poi condivise. Una fonte ha comunque rivelato a Engadget che la pubblicità è stata totalmente rimossa.

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