Redout è il gioco italiano dell’anno al premio Drago d’Oro 2017!

Il Drago d’Oro è il premio italiano del videogioco organizzato da cinque anni da AESVI (Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani) e quest’anno, per la prima volta, ospitato all’interno del nuovo festival Let’s Play a Roma, sempre organizzato con la collaborazione di AESVI. Ha ben 19 diverse categorie per i videogiochi stranieri, più quattro categorie riservate ai soli videogiochi italiani (il Drago d’Oro Italiano) in uno strano capovolgimento delle abitudini: all’estero tendono a premiare i prodotti nazionali dando meno spazio a quelli esteri, sino alla quasi totale e assurda assenza di videogiochi giapponesi nei The Game Awards, in Italia lo spazio è tutto per le grandi multinazionali dell’intrattenimento e i giochi italiani sono reclusi in un ghetto, con i presentatori e gli organizzatori che sottolineano di continuo quanto sia bello che il premio italiano per i videogiochi dia persino dei premi a giochi italiani. Lasciamo stare il fatto che la cerimonia sia iniziata con quasi un’ora di ritardo, almeno è stata presentata da Rocco Tanica, che ha rinominato il Drago d’Oro “il 2 stilizzato d’oro” per la sua forma, insieme a Lucilla Agosti (che non so chi sia, scusate, immagino sia famosa però).

Notevole comunque il fatto che quando vengono presentati candidature e giochi premiati citino solo produttore e distributore, e non chi il gioco lo ha materialmente realizzato. Notevole anche che nel 2017 debba vedere un intermezzo filmato dal titolo “Il videogioco è arte?” come se fossimo all’inizio degli anni 90. E che per tutta la cerimonia i presentatori abbiano insistito che i premiati non sapevano di aver vinto in precedenza, anche se molti autori stranieri hanno mandato video di ringraziamento, alcuni sono venuti appositamente e c’è stato chi era già pronto al limite del palco prima di essere annunciato come vincitore.

Il premio per Videogioco dell’Anno è stato assegnato a “Final Fantasy 15” e Hajime Tabata è personalmente salito sul palco. Fumito Ueda ha ricevuto il Premio alla Carriera, venendo terrorizzato subito dalla terribile domanda “Quando potremo tornare a giocare un suo gioco?” a cui ha risposto dicendo che sta scegliendo su quale progetto puntare per i prossimi anni. Takeshi Furukawa, che ha composto la musica per “The Last Guardian”, è stato invece premiato con il premio per la Miglior Colonna Sonora. “The Last Guardian” è stato anche premiato per il Miglior Personaggio (Trico).

Anche “Uncharted 4: Fine di un ladro” ha ricevuto tre premi: per la Miglior Grafica, come Miglior Videogioco di Azione/Avventura e il Premio del Pubblico. “Pokémon GO” è Miglior App, “Overwatch” è stato premiato per il Miglior Gameplay, “Firewatch” è stato premiato per la Miglior Sceneggiatura, “Forza Horizon 3” è Miglior Videogioco di Corse, “Dark Souls 3” è Miglior Videogioco di Ruolo, “Civilization 6” è Miglior Videogioco di Strategia, “Inside” è Miglior Videogioco Indie, “LEGO Dimensions” è Miglior Videogioco per la Famiglia, “Super Mario Run” è Miglior Videogioco Platform, “Titanfall 2” è Miglior Videogioco Sparatutto, “NBA 2K17” è Miglior Videogioco Sportivo, “Bamtna: Arkham VR” è Videogioco più innovativo, “FIFA 17” è il gioco più venduto del 2016 secondo GfK (sono quindi contate solo le versioni fisiche).

Passiamo ora al Drago d’Oro Italiano. Il Miglior Videogioco Italiano è “Redout” di 34BigThing, il premio per la Miglior Realizzazione Tecnica è andato a “Valentino Rossi: The Game” di Milestone, il premio per Miglior Game Design è andato a “Little Briar Rose” di Elf Games Works e il premio per Miglior Realizzazione Artistica è andato a “The Town of Light” di LKA. Come si dice a Sanremo: anche quest’anno ha vinto la buona musica italiana! Ma soprattutto ha vinto quella straniera.

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