Mass Effect Andromeda e Final Fantasy 15: AAA ad Accesso Anticipato

“Mass Effect: Andromeda” è stato molto criticato sin da prima del suo lancio per la sua scrittura, la qualità dei suoi modelli e le sue animazioni. Qua su Webtrek ho spesso dubitato del fatto che il gioco potesse essere pronto per marzo, per la data di uscita annunciata, e ho più volte previsto un rinvio dell’ultimo minuto. Mi ero, in parte, sbagliato: “Mass Effect: Andromeda” è uscito perfettamente in tempo, ma per riuscire a rispettare la scadenza è uscito incompleto. BioWare ha poi annunciato che avrebbe annunciato una lista di miglioramenti e aggiustamenti per il gioco, e questa lista è finalmente disponibile. È curioso che BioWare abbia voluto creare attesa (annunciando l’annuncio) per quello che è un elenco di correzioni che avremmo dovuto avere già nel gioco base, senza aspettare settimane o mesi, ma siamo alla fine abituati a patch rese disponibili dopo l’uscita di un gioco e a un lungo supporto, non dovrebbe stupirci o preoccuparci vederlo accadere con “Mass Effect: Andromeda”; come non dovrebbe stupirci o preoccuparci vederlo accadere per “Final Fantasy 15” di Square Enix. Eppure il percorso di questi due giochi è l’occasione per dare uno sguardo a un fenomeno nuovo, o meglio a una nuova e anche preoccupante forma di un fenomeno già noto, quello del “game-as-a-service” e dell’Accesso Anticipato.

La roadmap della patch di Mass Effect Andromeda

In un post sul blog ufficiale di BioWare Aaryn Flynn ha descritto la “roadmap”, il progetto degli aggiornamenti futuri, per “Mass Effect: Andromeda”. È uno strano post: non ci sono scuse per le condizioni in cui il gioco è stato distribuito, non viene indicato in nessuna parte a cosa siano dovuti i suoi problemi e BioWare parla di “Mass Effect: Andromeda” come se fosse scontato che il suo lancio, quello che sarebbe dovuto essere il lancio di un prodotto finito, sia in realtà “solo l’inizio”. “Sono passate due settimane dal lancio di Mass Effect: Andromeda e siamo grati ai milioni di fan che si sono già uniti al viaggio. E anche se il gioco è ora nelle vostre mani, questo è in realtà solo l’inizio. Sin dal momento del lancio la nostra squadra ha scandagliato i vostri commenti e le vostre reazioni alla ricerca di quello che avete apprezzato nel gioco e delle aree in cui possiamo migliorare ed evolvere l’esperienza.”

Nei prossimi mesi BioWare promette “più opzioni e più varieta nella creazione del personaggio”, “miglioramenti ai capelli e in generale all’aspetto dei personaggi”, “progessivi miglioramenti a filmati e animazioni”, “miglioramenti alle opzioni di relazioni omosessuali per Scott Ryder” e “aggiustamenti alle conversazioni con Hainly Abrams”. L’ultima parte riguarda un personaggio transessuale, Hainly Abrams, svolto in modo superficiale nel gioco base: dopo pochi secondi di conversazione spiattella tutta la sua storia al giocatore, comprendendo anche il suo precedente nome. Considerate l’attenzione che lo studio aveva invece messo nel trattare la transessualità in “Dragon Age: Inquisition” cercando consigli da consulenti transessualei e non binari. BioWare si è scusata per come Abrams è stata trattata in un successivo cinguettio su Twitter.

Patch 1.05

Oggi, con la patch 1.05, BioWare risolve i problemi ai salvataggi, alla musica e alle animazioni della corsa di Ryder, aumenta le dimensioni dell’inventario, aggiusta il bilanciamento di svariati elementi (dalla disponibilità di munizione alla progressione) e il costo delle chiavi di decriptazione Remnant, migliora la qualità degli occhi dei personaggi umani e asari, la sincronizzazione tra doppiaggio e labiale e il matchmaking online e aggiunge la possibilità di saltare la tediosa sequenza di viaggio quando ci si sposta sulla mappa.

Una roadmap di aggiustamenti

Chi ha già acquistato il gioco sarà probabilmente felice di vederlo migliorare, perché è naturalmente meglio che un gioco venga corretto nel tempo, anche dopo il lancio, piuttosto che sia abbandonato con cattive animazioni, cattivi dialoghi e cattive opzioni narrative, ed è normale che un gioco riceva alcuni aggiustamenti dopo la sua distribuzione, soprattutto se il lancio riguarda anche il PC, una immensa famiglia di macchine tutte diverse l’una dall’altra. Ma il fatto che BioWare abbia presentato una roadmap fatta non di contenuti aggiuntivi, DLC e contenuti per il multiplayer ma di aggiustamenti, rende evidente che “Mass Effect: Andromeda” sia stato distribuito prima di essere finito. Ora i videogiocatori si trovano di fronte a un dilemma: vale la pena comprare (a prezzo pieno) e giocare “Mass Effect; Andromeda” in questo stato o è meglio aspettare che BioWare abbia almeno completato gli elementi narrativi prima di dedicare decine e decine di ore al nuovo “Mass Effect”? Giochi come “Mass Effect: Andromeda” e “Final Fantasy 15” pongono alcuni dubbi su quali limiti dovremmo fissare, sino a che punto un gioco può essere rilasciato come completo e poi aggiustato dopo l’uscita.

Mass Effect Andromeda come servizio

Il concetto di “gioco come servizio”, “game as a service”, non è nuovo (pensate a “World of Warcraft”, un vero e proprio servizio su abbonamento) ma è oggi diventato centrale per tutte le compagnie videoludiche: mentre l’attenzione si sposta dalle campagne per giocatore singolo alle componenti multiplayer la longevità dei giochi si allunga e si allunga la capacità degli sviluppatori di sfruttare questa longevità per ottenere un incasso continuato nel tempo tramite un classico sistema di DLC e Season Pass e, soprattutto, con un negozio interno basato su micro-transazioni. È una mentalità che viene applicata un po’ ovunque, appena esista una componente multiplayer (come in “Mass Effect: Andromeda”) o, più raramente, anche quando esiste solo il singleplayer (come in “Deus Ex: Mankind Divided”, sia nella sua campagna sia nella sua modalità poi resta standalone “Breach”). Ma è, appunto, una mentalità, non solo un modello economico: pensare al videogioco come servizio vuol dire modificarlo e aggiustarlo secondo i desideri e i bisogni dei suoi clienti/utenti e non pensarlo come opera di un autore, di un gruppo di autori, della visione artistica di uno studio.

Mass Effect Andromeda come Accesso Anticipato

Per quanto “game-as-a-service” descriva abitualmente qualcosa di legato al supporto del gioco e alla sua monetizzazione nel tempo e “Accesso Anticipato” descriva qualcosa di legato alla distribuzione e allo sviluppo del gioco stesso (e al suo finanziamento durante lo sviluppo) i due concetti sono accomunati dalla stessa mentalità, come è evidente nella descrizione che Valve stessa fa dell’Accesso Anticipato su Steam: “Ci piace considerare i giochi e i loro sviluppatori come servizi che crescono e si evolvono con il coinvoglimento dei clienti e della comunità.” Confrontete questa descrizione con quello che Flynn scrive alla fine del post: “Questo è solo un assaggio di quello che c’è in ballo mentre continueremo a supportare Mass Effect Andromeda. E come sempre voi avrete un ruolo importante in questo. Vogliamo sentire le vostre esperienze, quello che amate del gioco e quello che vorreste vedere cambiato. Stiamo ascoltando, e siamo decisi a collaborare con voi nell’esplorazione della galassia di Andromeda.”

L’Accesso Anticipato può essere criticabile, in quanto usa clienti paganti come tester invece di pagare qualcuno per questo ruolo, ma è un’ottima strada (quando fatto bene e con rispetto per i giocatori) per poter mettere alla prova un gioco magari nelle sue fasi finali e spesso permette ai giocatori di comprare i giochi a prezzo scontato prima della loro uscita in cambio dell’aiuto che danno al loro sviluppo. Curiosamente per “Mass Effect: Andromeda” le cose funzioneranno al contrario: il gioco è stato lanciato a prezzo pieno, ma incompleto, ma tra qualche mese lo troveremo scontato e finalmente concluso, con parti riscritte e animazioni sistemate.

Final Fantasy 15 come servizio

Così vale anche per “Final Fantasy 15”, che dopo un lungo e sofferto sviluppo il videogioco è stato lanciato senza alcune caratteristiche e con una seconda metà che non ha soddisfatto nessuno (e che ha abbassato pesantemente il voto finale nella nostra recensione). “Final Fantasy 15” è ora un gioco in continua evoluzione: ha ricevuto una patch che ha arricchito e sistemato il suo Capitolo 13 (“Capitolo 13 Versetto 2”, perché Square Enix non sa dare titoli mediocri) e nel suo Season Pass è compreso un DLC, “Comrades”, che promette di espandere l’esperienza per ora single-player di “Final Fantasy 15” aggiungendo una modalità e un’avventura multiplayer con editor dei personaggi. Già è raro che un gioco aggiunga single-player (se nato multiplayer) o multiplayer (se nato single-player) dopo l’uscita, ma il fatto che “Final Fantasy 15” abbia avuto una vera e propria patch a trama e narrativa, un po’ come “Mass Effect: Andromeda”, porta questi giochi in una direzione totalmente nuova. C’è una certa differenza tra i due giochi: “Final Fantasy 15” si sta arricchendo, sta aggiustando qualche bug e qualche glitch e sta sistemando alcune parti narrativi malamente svolte, “Mass Effect: Andromeda” sta cercando di diventare prima o poi quello che sarebbe dovuto essere al momento del lancio. In comune “Mass Effect: Andromeda” e “Final Fantasy 15” hanno però uno sviluppo post-lancio stranamente ricco per essere esperienze pensate prima di tutto per il single-player e hanno scelto entrambi di far guidare questo sviluppo dai videogiocatori e non dagli sviluppatori. Stanno entrambi dando un servizio, e vogliono darlo al meglio.

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