Katsura Hashino: Persona 5 è una storia di supereroi che combattono contro il male della società

Katsura Hashino, direttore di “Persona 5”, ha scritto un intervento sul blog ufficiale PlayStation per ringraziare i videogiocatori occidentali dell’accoglienza riservata al suo ultimo videogioco. Nell’occasione ha anche annunciato il suo addio alla serie “Persona”, creata da Cozy Okada (uno dei co-fondatori di Atlus) nel 1996 e passata nella mani di Hashino nel 2006 con “Persona 3”, primo episodio ad abbandonarsi ad atmosfere apparentemente più leggere e pop rispetto ai toni oscuri e sfacciatamente disturbanti dei primi tre “Persona” (“Persona 2” è composto da due episodi). Dopo aver ringraziato i giocatori, Hashino scrive un interessante ragionamento sul perché “Persona 5” abbia avuto un simile successo in Occidente, e lo fa guardando alla storia del videogioco dal punto di vista della narrazione supereroistica e delle sue differenza in Giappone e Stati Uniti d’America. Non è solo un’analisi interessante del genere, ma anche la rara occasione per leggere un autore giapponese e commerciale discutere senza timore dei contenuti politici di una sua opera.

Persona 5 è una storia molto giapponese con qualche aspetto politico, quindi non riuscivo a immaginare come i giocatori occidentali potessero reagire a essa. Ma sapevo, comunque, che Persona 5 era molto atteso dai giocatori oltreoceano sin da quando stavamo solo sviluppando il gioco, e quindi ero curioso di vedere come la storia sarebbe stata recepita. Forse sto per prendere la tangente, ma penso che le storie tradizionali di supereroi in Giappone tendono a parlare della lotta contro invasori che vengono dall’esterno della nostra società, mentre le storie occidentali si concentrano su nemici e crimini che vengono dall’interno di essa. C’è l’idea che sia la società a essere responsabile per aver creato questo male, e questa ambientazione attiva l’immaginazione del pubblico. Gli fa pensare: potrei essere stato io. Per esempio, quando sentite parlare il Joker di Batman quello che dice non vi sembra a volte valido, non risuona con voi? Persona 5 è anche una storia di supereroi in cui combatti cattivi che sono nati dentro la società, quindi ho pensato che sarebbe stata magari recepita diversamente degli altri episodi.”

Poi, Hashino descrive i suoi obiettivi per il futuro e parla del suo abbandono della direzione della serie. “Non importa qualche tipo di progetto prenderò in mano andando avanti, amo creare videogiochi di ruolo che siano sia emozionanti sia capaci di coinvolgere i giocatori indipendentemente dalle differenze culturali. Infatti, sono più che altro interessato a rafforzare questi aspetti in questo momento. L’anno scorso, arrivati al ventesimo anniversario della serie Persona, ho passato lo sviluppo della serie al mio successore e ho annunciato l’inizio del mio nuovo progetto di un videogioco di ruolo che è ambientato in un mondo fantastico. Che sia un gioco con un’ambientazione contemporanea, come Persona e Shin Megami Tensei, o un gioco ambientato in un nuovo mondo fantastico, punto a creare giochi che diano l’inestimabile opportunità di riflettere su noi stessi attraverso un viaggio, mentre si finge di essere personaggi a cui il giocatore può profondamente relazionarsi.” “Persona 5” è già disponibile per PlayStation 3 e PlayStation 4.

fonte PlayStation Blog
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