BRINK mostra i due volti della rivoluzione e dell’immigrazione, e ora è gratis

“BRINK” di Splash Damage e Bethesda, uscito nel 2011su PC, Xbox One e PlayStation 3, è improvvisamente diventato gratuito su Steam. Non ho ricevuto comunicati stampa per questo avvenimento e neanche è stato pubblicato un annuncio sulla pagina Notizie del videogioco; è semplicemente successo, e lo ho scoperto quando la notizia si è diffusa su Twitter. “BRINK” non ebbe mai vita facile e faticò a trovare una comunità e nonostante una risposta abbastanza positiva da parte della critica diventando rapidamente ingiocabile a causa della scarsa utenza. Bethesda non ci scommise tanto, e lo abbandonò rapidamente. All’epoca era quasi impensabile trasformare un videogioco in free-to-play, ma ora sembra che questa pratica si stia diffondendo (è accaduto anche a “Evolve” e “Battleborn” di 2K) seppur con risultati non eccellenti.

Eppure, “BRINK” è un interessante sparatutto multiplayer a classi ed era ancora più interessante quando uscì. Ogni giocatore inizia creando un personaggio sfruttando un editor tanto approfondito da non sfigurare in un videogioco di ruolo. L’aspetto estetico dell’avatar non ha conseguenze nel gameplay tranne che per una caratteristica: il suo peso e le sue dimensioni determinano le sue capacità di movimento e la sua salute. Più un personaggio è grande più è lento e meno è libero nei movimenti, ma più ha salute, mentre un personaggio magro può correre e saltare, sfruttare passaggi sopra la testa dei nemici, muoversi nella mappa attraverso sentieri sennò irraggiungibili. “BRINK” è uno sparatutto molto meno convenzionale quando si gioca uno dei suoi personaggi “smilzi” (questo è il termine usato dal gioco) e le mappe si aprono allora dando tante più opportunità ai giocatori. Tutti questi movimenti, che siano salti o scivolate o arrampicate, sono svolti con la pressione di un singolo tasto che gestisce l’intera famiglia di azioni non distraendo dalla componente sparatutto.

Anche la trama del gioco, che eppure parte da presupposti piuttosto banali e non ha certo uno sviluppo originale, ha delle intuizioni interessanti, uno sguardo piuttosto unico sul mondo che dipinge. Uno sguardo su un mondo oggi attuale. In un futuro post-apocalittico l’élite si è salvata dall’innalzamento dei mari e dalla devastazione climatica in una città ideale, l’Arca, dove però son giunti, in modo disordinato e imprevisto, anche tutti i poveri che son riusciti a compiere il viaggio in mare. La città resta saldamente divisa in due: da una parte ci sono i quartieri dei poveri, delle bidonville abbandonate a loro stesse, dall’altra ci sono gli svettanti quartieri dei ricchi, che eppure pare che si siano resi conto di quanto sia necessaria forza lavoro per le loro lussuose vite. In mezzo si scontrano polizia (Forze di Sicurezza), fedele all’élite, e i ribelli (Resistenza), che vogliono prendere il potere e la città, ma “BRINK” sa guardare alle due forze in campo in modo ugualmente disincantato, a volte cinico, a volte malinconico. Poliziotti e ribelli provengono dagli stessi ambienti, dagli stessi quartieri, sono amici e parenti, sono tutti parte di un sotto-proletariato diviso e costretto dal potere a scontrarsi rabbiosamente. Per una rivoluzione troppo impetuosa, o per un padrone che vive in alto in alto, lontano. Se apprezzate gli sparatutto multiplayer in cui è necessaria collaborazione tra ruoli diversi, o se volete vedere un modo imperfetto ma brillante di mostrare i due lati di una rivoluzione e dell’immigrazione, vi consiglio di cliccare qui e scaricare “BRINK” da Steam.

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