Barare a Middle-earth Shadow of War pone dubbi etici e legali, ma è possibile

Normalmente non mi metto a scrivere articoli su come barare ai videogiochi, anche se apprezzo la cultura che ruota intorno al rompere prodotti industriali entrando nelle loro crepe e deformandoli a piacere. La apprezzo tanto da avere un’intera rubrica dedicata più o meno a questo, al giocare in modo non previsto. Stavolta però il trucco riguarda il sistema di loot box di “Middle-earth: Shadow of War” (“La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra”), un sistema che ho fortemente criticato come un ulteriore passo verso la trasformazione dei videogiochi single player a prezzo pieno in videogiochi dalle meccaniche freemium in cui i giocatori saranno obbligati a pagare tramite micro-transazioni per progredire nella trama. Tra l’altro, è proprio quello che accade nell’endgame di “Middle-earth: Shadow of War”, che costringe i giocatori a decine di ore di grinding inutile per farli arrivare al “finale vero” incoraggiandoli quindi a sfruttare il sistema di micro-transazioni. Non vi consiglio naturalmente di replicare voi stessi questi trucchi, in quanto si tratta di forzature del programma e di violazioni della sua licenza di utilizzo e possono anche esserci ripercussioni, anche legali, su chi fa cose del genere (ai bari potrebbe essere per esempio impedito l’accesso alle funzioni online del gioco), ma è interessante vedere come i giocatori stanno affrontando la situazione.

Sfruttando programmi esterni, generalmente conosciuti come “Trainer”, è possibile manipolare i file di “Middle-earth: Shadow of War” (“La Terra di Mezzo: L’ombra della guerra”) e modificare a piacere le statistiche di gioco. In questo caso è possibile modificare la quantità di Miriam, la valuta in-game, portandola al massimo e ottenendola quindi praticamente in modo illimitato. Simili trucchi, per chiarire, esistono per molti videogiochi PC con micro-transazioni, come “Fallout: Shelter”, e non si tratta di una novità introdotta nel mondo dei videogiochi in questa occasione. La valuta in-game chiamata Miriam non è ottenibile attraverso valuta reale, che viene convertita invece in un’altra valuta premium come accade normalmente nei freemium, e con la valuta non premium è possibile acquistare solo i forzieri, le loot box, di qualità minore, con Orchi di rarità ridotta. Abbastanza comunque per avere un buon esercito e non aver bisogno di spendere soldi in micro-transazioni, a quanto pare.

I “Trainer” sono creati grazie a programmi come Cheat Engine, programmi capaci di scansionare e manipolare la memoria di altri prorgrammi modificandone le variabili. Un tempo l’uso di simili software esterni era assai diffuso e non erano una preoccupazione per le compagnie: i giochi erano prevalentemente single-player e non c’era monetizzazione in-game. Se il giocatore modificava il bilanciamento del gioco, quindi, il produttore non rischiava di perdere denaro. L’uso di questi programmi è naturalmente dannoso in ambienti multiplayer, dove i giocatori possono usarli per arricchirsi di risorse a scapito degli avversari, e “Middle-earth: Shadow of War” ha effettivamente modalità multiplayer che motiveranno probabilmente un intervento da parte di Monolith per bloccare l’uso di questi programmi esterni.

Ma quanto si avvicina al furto truccare una risorsa che condivide lo stesso mercato con una risorsa a pagamento? Ripeto: non si tratta di domande nuove in realtà, perché non si tratta di sistemi nuovi per barare e questi sistemi sono già stati applicati in passato a simili giochi, è solo particolare il caso di “Middle-earth: Shadow of War” a causa della convivenza di gioco a prezzo pieno e meccaniche freemium. È un caso più interessante del solito a causa delle sue controversie, ecco. Ma in una industria videoludica in cui è sempre più difficile separare online e offline, gameplay e sua monetizzazione, è possibile barare senza danneggiare gli altri o rubare? Abbiamo chiesto a Warner Bros. una dichiarazione a riguardo e aggiorneremo l’articolo in caso di risposta.

fonte NeoGAF
Potrebbe piacerti anche