Opus Magnum è un puzzle basato sull’alchimia dagli autori di SpaceChem

Conoscete Zach Barth? È l’autore di brillanti e affascinanti videogiochi puzzle come “SpaceChem”, “Shenzhen I/O” e il suo spin-off “Shenzhen Solitaire” (nato come minigioco all’interno di “Shenzhen I/O”). Se vi piacciono i puzzle e non conoscete ancora Zach Barth e la sua Zachtronics, tanto importante da aver generato il termine “Zachlike” per i videogiochi ispirati al suo stile, penso davvero che dovreste rimediare il prima possibile, o almeno tenere d’occhio il suo nuovo videogioco “Opus Magnum”.

Dopo gli enigmi basati sull’industria chimica di “Spacechem” e quelli basati sull’informatica e l’elettronica di “Shenzen I/O”, “Opus Magnum” è ispirato invece all’alchimia e mi permette di progettare macchine per le transmutazioni alchemiche da cui posso ottenere vari prodotti in base ai reagenti usati e ai processi con cui li trasformo. “Opus Magnum” ha una trama, una storia che racconta di un alchimista al lavoro per la ricca e antica famiglia van Tassen, una famiglia che nasconde però molti segreti, ma mi invita anche solo a creare la macchina più semplice e veloce, in una sfida alla ricerca dell’eleganza tecnica e formale. E, come “Shenzhen I/O”, contiene un mini-gioco solitario di carte, stavolta basato sull’alchimia: “Sigmar’s Garden”.

“Opus Magnum” è parzialmente basato su “The Codex of Alchimical Engineering”, videogioco in Flash che sta alla base dello stile di Zachtronics e di “SpaceChem”, che riprende l’idea di costruire macchine che manipolano atomi. “Opus Magnum” è disponibile da ieri su Steam in Accesso Anticipato a €20 (ma temporaneamente è scontato a €18 sino al 26 ottobre 2017). È il quarto gioco di Zachtronics a essere lanciato prima in Accesso Anticipato e pare che la scelta abbia premiato i precedenti esperimenti.

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