505 Games lancia un Battle Royale in beta su Android, fallisce

505 Games, il ramo editoriale di Digital Bros, è un produttore italiano di videogiochi ormai rilevante a livello mondiale. Ieri ha annunciato con un cinguettio su Twitter l’arrivo su dispositivi mobili Android, attraverso il PlayStore, della beta aperta di “Exile: Battle Royale”, un nuovo videogioco in stile Battle Royale. Lo ho provato, ma le mie impressioni non sono molto positive (e non c’entra il fatto che sia ancora in beta)

“PlayerUnknown’s Battlegrounds” di Bluehole non è il primo videogioco del genere Battle Royale. Il suo stesso autore, Brendan Greene, ha prima creato la mod Battle Royale “DayZ: Battle Royale” per “DayZ”, a sua volta mod di “Arma 2”, e ha poi collaborato a “H1Z1”. “PlayerUnknown’s Battlegrounds” è il risultato di anni di perfezionamento, è l’incontro tra il realismo simulativo di “Arma 2” e lo spirito arcade di “H1Z1” e con il suo successo (ha venduto più di venti milioni di copie nel 2017 pur essendo ancora in Accesso Anticipato e disponibile solo su Steam) ha diffuso il genere Battle Royale generando un’importante serie di imitatori. Su console PlayStation 4 e Xbox One e PC si è mossa Epic Games, che ha aggiunto al suo “Fortnite”, anch’esso in Accesso Anticipato ma attraverso il client di Epic Games, una modalità gratuita Battle Royale, riuscendo a raggiungere e superare il pubblico di PUBG (che però è a pagamento), persino “Grand Theft Auto Online” ha aggiunto una modalità simile e molti emuli di PUBG sono comparsi su dispositivi mobili.

NetEase, colosso cinese del videogioco, ha distribuito anche in Occidente ben tre diversi Battle Royale per dispositivi mobili: “Knives Out”, “Rules of Survival” e “Survival Royale”. “Rules of Survival” è quello che ha incontrato il successo maggiore, ma le differenze tra i tre giochi sembrano piuttosto ridotte e nessuno dei tre giochi ha ancora un sistema di monetizzazione. NetEase sta sondando le acque, sta cercando di capire come aggredire il mercato mobile. Tencent, che è il rivale di NetEase in Cina ed è il più grande produttore di videogiochi al mondo (possiede marchi come “League of Legends” e “Clash of Clans” e anche una parte di Bluehole stessa) porterà ufficialmente PUBG nel territorio cinese, ma ha anche annunciato ieri che realizzerà un port del gioco per dispositivi mobili. Il port è attualmente annunciato solo per la Cina, il più grande mercato mobile al mondo e il più grande mercato videoludico al mondo, ma potrebbe arrivare anche in Occidente per non lasciare il mercato europeo e nord americano a NetEase.

In questo scontro tra le grandi due super-potenze del videogioco mondiale, Tencent e NetEase, arriva “Exile: Battle Royale” di 505 Games. “Exile: Battle Royale” è un Battle Royale banale e senza alcuna novità interessante: 60 giocatori (molti meno rispetto ai 100 di “PlayerUnknown’s Battlegrounds” o, restando su dispositivi mobili, di “Knives Out”” e ai 120 di “Rules of Survival”) vengono lanciati su un’isola ormai disabitata dove devono cercare armi ed equipaggiamento e uccidersi. Ciclicamente l’area di gioco viene ridotta a un’unica zona della mappa (chi ne resta fuori viene ferito da una nebbia velenosa e può anche morire), costringendo i giocatori a stare tutti insieme nelle stesse zone e quindi aumentando la possibilità di scontri. Un sistema equivalente al “blue wall” di PUBG.

Exile: Battle Royale di 505 Games

Tutto in “Exile: Battle Royle”, dall’interfaccia (complicata in modo grottesco per un videogioco per dispositivi mobili) al gameplay allo stile grafico ricorda una versione un po’ impoverita di PUBG. Persino la mappa di “Exile: Battle Royale” sembra solo una variazione su quella base di “PlayerUnknown’s Battlegrounds” (Erangel). Il gioco, essendo ancora in beta, ha anche diversi bug: muoversi sui versanti delle colline è a volte una impresa impossibile, e i veicoli sembrano non funzionare. Ho comunque incontrato solo moto e biciclette, che però vengono guidate come moto e fanno anche lo stesso rumore delle moto. “Exile: Battle Royale”, a differenza dei tre giochi (funzionanti) di NetEase, ha però già il suo mercato con le sue micro-transazioni, nel tentativo di guadagnare qualche soldo da una copia ancora rotta di “PlayerUnknown’s Battlegrounds” su cui 505 Games sta usando i giocatori come beta tester gratuiti (anzi, nelle sue speranze persino a pagamento).

Exile: Battle Royale di 505 Games
A sinistra la mappa Erangel di PUBG, a destra la mappa dell’isola di “Exile: Battle Royale”-

Il Battle Royale non è al momento ancora trattato davvero come un “genere”. Per alcuni giochi, come “Fortnite” o “Grand Theft Auto Online”, è solo una modalità, qualcosa che può essere aggiunto come variante a un gameplay, e questi giochi alla fine sono quelli che stanno raggiungendo i risultati più interessanti, più diversi dalle loro ispirazioni, me per altri giochi, come “Exile: Battle Royale”, il Battle Royale è l’occasione di lucrare sul successo di PUBG creando giochi che siano più simili possibile a quello originale e non alternative valide. Questo è vero soprattutto su dispositivi mobili, dove non mancano mai cloni di giochi celebri pensati per attirare un po’ del loro pubblico e dove ancora deve essere definito quale sarà “il PUBG degli smartphone”, ma non mi aspettavo qualcosa del genere da un produttore ormai tanto importante come 505 Games. “Exile: Battle Royale” è già disponibile in beta su Android.

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