CD Projekt deride “l’avidità” dei concorrenti, ma se lo può permettere?

Rispondendo ai suoi fan su Twitter CD Projekt Red ha assicurato che “Cyberpunk 2077” sarà un videogioco single-player e narrativo simile a “The Witcher 3: Wild Hunt” e che anche se avrà elementi online, come accennato in precedenza, non diventerà un giocoservizio (game-as-a-service) con una monetizzazione continua attraverso micro-transazioni o simili meccaniche. E nel farlo ha attaccato i concorrenti, gli altri sviluppatori e produttori di videogiochi, per la loro “avidità” e per i loro giochi non “onesti”. “Non vi preoccupate. Quando pensate a Cyberpunk 2077 pensate a niente di meno di quello che è The Witcher 3 Wild Hunt: grande single-layer, open-world, un videogioco di ruolo guidato dallo sua storia. Non ci sono trucchetti, quello che paghi è quello che hai: nessuna stronzata, solo un onesto videogioco come The Witcher 3 Wild Hunt. L’avidità la lasciamo agli altri.”

L’attacco di CD Projekt è chiaramente indirizzato a Electronic Arts e ad altri simili produttori di videogiochi ad alto budget e si riferisce probabilmente alle recenti polemiche sul sistema di micro-transazioni di “Star Wars: Battlefront 2”, che ha sostituito il sistema di progressione di classi e account con un sistema interamente basato su contenuti casuali trovati in forzieri, loot box, acquistabili a pagamento. CD Projekt ha effettivamente delle pratiche diverse rispetto ad altri produttori: la sua piattaforma di distribuzione GOG.com è interamente dedicata a videogiochi senza DRM, senza sistemi anti-pirateria, e si oppone alla diffusione di queste tecnologie invece considerate fondamentali dai produttori per evitare che i loro videogiochi vengano piratati durante la settimana di lancio (o direttamente il giorno del lancio).

Ma CD Projekt Red è stata anche accusata di recente di avere un ambiente ben difficile per chi ci lavora dentro. È lo studio con gli stipendi migliori in Polina, ed eppure alcuni sviluppatori che invece vengono dall’estero, abituati a standard più elevati, sono rimasti scontenti dei compensi ricevuti. Ma i problemi dello studio sono soprattutto le sue ambizioni, ambizioni che spingono i dipendenti a orari massacranti (secondo una pratica conosciuta come “crunch”) per rispettare scadenze disordinate. Inoltre, CD Projekt si trova (come già accennato) in Polonia, dove appunto gli stipendi sono più bassi rispetto agli Stati Uniti d’America e all’Europa occidentale e dove in generale costa meno mantenere uno studio e, quindi, costa meno lo sviluppo di un videogioco. Non voglio con questo sminuire CD Projekt o l’operazione di recupero e diffusione che sta svolgendo con GOG, ma dare il giusto peso alla loro provocazione, un po’ fuori luogo, sull’avidità dei concorrenti.

Potrebbe piacerti anche