Una lettera aperta di un ragazzo dipendente da micro-transazioni e loot box

Un utente Reddit, Kensgoldha pubblicato sulla subreddit di “Star Wars: Battlefront 2” una lettera aperta indirizzata a Electronic Arts, raccontando la sua dipendenza dal gioco d’azzardo, cioè dalle micro-transazioni e dalle loot box nei videogiochi, e spiegando le conseguenze che le micro-monetizzazioni possono avere sulle persone sensibili alle dipendenze. Mi rendo conto che la storia possa essere inventata, ma Kotaku ha avuto accesso alle ricevute delle spese del ragazzo e ha potuto verificarne la sincerità e approfondire la questione parlandoci anche al telefono: Kensgold avrebbe speso più di 13000 (tredicimila) dollari in videogiochi come “Counster-Strike: Global Offensive”, “Smite” e “The Hobbit: Kingdoms of Middle-earth” in soli tre anni.

Kensgold ha ora 19 anni, ma ha iniziato a spendere in micro-transazioni quando ne aveva solo 13 o 14. Nel 2013, a15 anni, iniziò a dedicarsi a “The Hobbit: Kingdoms of Middle-earth”, il tipico videogioco in cui devo ottenere risorse, costruire una città, addestrare soldati e mandarli contro le città nemiche: spendere denaro in questo genere di giochi accelera la progressione e, siccome si tratta di giochi basati su multiplayer PvP, la spesa avvantaggia i giocatori. Sono giochi in cui la classifica è dominata da “balene”, grandi spenditori con grande disponibilità di denaro, e chi vuole provare a star dietro al loro gioco deve riuscire a spendere altrettanto. Kensgold era ancora al liceo, ma iniziò un secondo lavoro part-time per mantenere la sua dipendenza e quasi arrivò a lasciare la scuola, e quando la comunità abbandonò “The Hobbit: Kingdoms of Middle-earth” si spostò su giochi per PC come “Smite” e “Counter-Strike: Global Offensive”: le micro-transazioni danno in questi giochi solo elementi estetici, ma per lui era ormai diventato normale spendere centinaia di dollari per oggetti in-game. Trovate tutto il racconto su Kotaku.

Ora Kensgold è guarito grazie al lavoro fatto con un terapista, o almeno è consapevole della sua dipendenza e sa di doverla tenere a bada: ha giocato alla beta di “Star Wars: Battlefront 2” ma sa che non potrà mai acquistare il gioco se non vorrà ricadere nella dipendenza. Non incolpa le compagnie come Electronic Arts per le sue scelte o per le sue dipendenze, ma ha voluto condividere la sua storia per mostrare le conseguenze sulle persone dei sistemi basati su micro-transazioni e loot box. Quello che Kensgold chiede è che le micro-transazioni siano in qualche modo regolamentate. “Sono stato fortunato, ma altri non avranno la stessa fortuna. Lasceranno scuola, useranno le carte di credito dei loro genitori, causeranno debiti enormi. Non avranno una madre/contabile che insegnerà loro a gestire il denaro se risuciranno a riprendersi. Quindi per piacere prendetevi un momento per riflettare sulla mia storia. State creando un gioco per l’universo di Star Wars, bambini ci giocheranno e impareranno ad amare la fretta di avere una buona carta trovandola in una loot box. Quindi per piacere prendetevi un momento per rifletterci. Non ci sono leggi che proteggano i giovani della nostra nazione o delle altre. Io sono stato una delle persone ferite da questo. Aiutatemi a evitare che accada alla prossima generazione, dategli una opportunità che io non ho avuto. Dite no alle micro-transazioni non regolare. Se non avete l’autorità trovate chi la abbia, raccontategli delle persone come me e chiedete loro aiuto.”

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