Star Wars Battlefront 2 sembra pensato per incoraggiare le micro-transazioni

Le loot box di “Star Wars: Battlefront 2″ hanno attirato l’attenzione di pubblico e critica sin dalla beta aperta del gioco. Risolvendo i problemi di “Star Wars: Battlefront” del 2015, Electronic Arts ha stavolta proposto un gioco molto più grande e completo, dotato di una sua campagna single-player (persino ufficialmente in continuity con “Star Wars”) e ha rinunciato a monetizzare il gioco dopo l’uscita con un tradizionale Season Pass, temendo che un simile sistema avrebbe diviso l’utenza e indebolito nel tempo la comunità del gioco. Un’ottima iniziativa in apparenza, ma in realtà EA ha sostituito il Season Pass con un sistema di monetizzazione rapace e basato su loot box e micro-transazioni che, nella beta di “Star Wars: Battlefront 2”, sostituiva interamente il sistema di progressione del gioco.

Secondo i programmi originali di Electronic Arts, quindi, i miei personaggi e le loro abilità non sarebbero cresciuti in “Star Wars: Battlefront 2” in base alla mia abilità o alle ore di gioco trascorse, ma unicamente in base alla mia fortuna e ai soldi spesi: le abilità e le risorse le avrei trovate all’interno di loot box, forzieri dal contenuto casuale acquistabili con valuta reale. Le proteste del pubblico hanno in parte fatto cambiare direzione alla compagnia, che ha dichiarato di aver aggiustato il sistema in modo che non sia accusabile di essere “pay-to-win”, di avvantaggiare a livello di gameplay chi paga attraverso micro-transazioni rispetto a chi semplicemente gioca dopo aver già pagato il prezzo del videogioco. Ma ora che “Star Wars: Battlefront 2” è disponibile in anteprima su EA Access, su Xbox One, e su Origin Acces, su PC, sembra essere diventato chiaro che il bilanciamento dell’intero gioco è ancora pensato per spingere all’acquisto, rendendo quasi impossibile progredire con le sole risorse guadagnate giocando e avvantaggiando pesantemente nel multiplayer chi spende in micro-transazioni. Ecco per esempio quanto vantaggio danno 90 dollari spesi in forzieri di “Star Wars: Battlefront 2”, come mostrato dallo YouTuber Xfactor. Il sistema ha comunque un limite: chi spende cresce più rapidamente degli altri giocatori del suo livello e li batte, ma arrivati ad alti livelli tutti i giocatori sono idealmente a una potenza più comparabile.

E secondo i calcoli effettuati dall’utente Reddit TheHotterPotato, considerando che in media vengono guadagnati 250 Crediti (la valuta in-game di “Star Wars: Battlefront 2”) per 10 minuti di partita nella modalità principale (Assalto Galattico), ci vorrebbero circa 40 ore di gioco per sbloccare uno degli eroi aggiuntivi più costosi (Luke Skywalker e Darth Vader), che costano 60mila Crediti l’uno, e un semplice forziere con abilità per le classi terrestri del gioco (4000 Crediti) varrebbe due ore e mezzo di gioco multiplayer.

Devo però fare alcune precisazioni. Intanto, è possibile guadagnare un numero maggiore di Crediti (anche 350) durante una partita ed esistono eventi e sfide secondarie che forniscono Crediti extra ai giocatori, che non devono davvero guadagnare tutto dalle sole partite. Poi, non mi risulta che sia possibile al momento acquistare Eroi con i Cristalli, la valuta premium del gioco. Con i Cristalli posso però acquistare i normali forzieri, e siccome per guadagnare un Eroe sarei costretto a spendere tutti i Crediti che ho guadagnato in 40 ore di gioco, un simile prezzo mi incoraggerebbe comunque ad acquistare forzieri, almeno per progredire mentre aspetto di guadagnarmi questo Eroe. Ma questi sono i prezzi nell’anteprima del gioco, non nella sua versione definitiva, e magari Electronic Arts ha volontariamente deciso di rendere tutto enormemente costoso, per ora, in modo che chi sta giocando a “Star Wars: Battlefront 2” in anticipo non possa guadagnare troppo vantaggio sugli altri giocatori. Se fosse così, Electronic Arts e DICE (che sviluppa il gioco) avrebbero solo fatto la cattiva scelta di impostare così le micro-transazioni, anche in buona fede, quando già travolte da polemiche per la loro implementazione. Insomma, la situazione è preoccupante, ma potrebbe subire ulteriori cambiamenti.

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