Wolfenstäche The New Censorship deride la censura in Germania e Israele – Penny Playful

Tre autori israeliani di videogiochi, Alone “DancingEngie” Karmi, Shalev Moran e Nadav Hekselman, hanno realizzato “Wolfenstäche: The New Censorship”, immaginando una loro versione di “Wolfenstein 2: The New Colossus”. Il risultato è un brevissimo sparatutto gratuito in prima persona che potete giocare direttamente sul vostro browser internet dalla sua pagina itch.io o scaricare sul vostro computer. Più che un gioco (ma ha un vero gameplay con un vero punteggio) “Wolfenstäche: The New Censorship” è un atto parodistico e di protesta contro la censura che l’opera di Machinegames, uno dei migliori videogiochi del 2017, ha subito in Germania e in Isreale.

Il fatto è che siccome i videogiochi in Germania non sono riconosciuti come una forma d’arte non sono difesi come l’arte per quanto riguarda anche la rappresentazione del nazismo, vietatissima in Germania in tutte le sue forme. Esempio: i film di “Indiana Jones” non sono censurati in Germania, i videogiochi di “Indiana Jones” lo sono. Tutta la simbologia nazista deve essere in qualche modo eliminata: in “Wolfenstein 2: The New Colossus” le svastiche devono diventare simboli simili ma alternativi, i nazisti devono essere solo membri di un immaginario “regime” e, quando compare Hitler, non deve avere i baffi. Sì, a quanto pare basta togliere i baffi a Hitler perché non sia considerato riconoscibile e nazista; immagino che sia così che ha vissuto tutti questi anni in Argentina no? La Germania è anche un esempio egregio di Stato europeo in cui esiste ancora una vera e propria censura (e parliamo del più grande mercato videoludico europeo, prima anche di quello britannico): un videogioco troppo violento in Germania può essere messo “all’indice”, un elenco di opere considerate dannose per la gioventù e condannate a circuiti di distribuzione secondari e alternativi paragonabili a quelli della pornografia.

Ma in Germania il gioco almeno è arrivato. Più strana è la situazione in Isreale: “Wolfenstein 2: The New Colossus” sembra perfettamente compatibile con le leggi israliane, ed eppure non è stato distribuito sul territorio. Non è chiaro se sia perché è ambientato in un passato alternativo (siamo negli anni Sessanta) in cui i nazisti hanno vinto la guerra e hanno conquistato il mondo, ma sembra che sia stata  Bethesda Softworks stessa a decidere di non distribuirlo in Isreale e i giocatori israeliani non sono stati felici di scoprire che proprio loro non potranno interpretare B.J. Blazcowicz, un ebreo armato sino ai denti intento a sterminare centinaia di nazisti. Non fu distribuito in Israele comunque neanche “Wolfenstein: The New Order” (2014) e Ubisoft non distribuì “South Park: Il bastone della verità”, non so se per i suoi nazisti zombi o per il fatto che una delle classi giocabili fosse “l’ebreo”. Faccio notare che i nazisti zombi sono presenti anche in “Call of Duty: WW2” di Activision e Sledgehammer Games, gioco che mi risulta regolarmente distribuito in Israele.

I “penny dreadful” erano, nell’Ottocento inglese, racconti dell’orrore pubblicati a episodi e a basso prezzo (costavano appunto un solo penny). Penny Playful è una rubrica irregolare in cui segnaliamo videogiochi indipendenti disponibili su internet gratuitamente o quasi.

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