Five Nights at Freddy’s torna in un gestionale gratuito – Penny Playful

Sarebbe ingiusto rovinare agli appassionati della serie horror “Five Nights at Freddy’s” le sorprese di “Freddy Fazbear’s Pizzeria Simulator”, il nuovo videogioco di Scott Cawthon. Perché “Freddy Fazbear’s Pizzeria Simulator” è quel tipo di gioco che è meglio giocare senza avere nessuna consapevolezza di quello che mi troverò davanti e, siccome è gratuito su Steam, se siete appassionati della serie “Five Nights at Freddy’s” il mio consiglio è di non perdere tempo a leggere questo articolo: cliccate qui, scaricatelo e provatelo. Vi troverete di fronte a un simpatico gestionale in 8 bit in cui devo inventare pizze e lanciarle ai miei clienti al di là del bancone, magari superando ostacoli in movimento.  Se volete invece saperne di più dovrò invece irrimediabilmente rovinarvi un po’ della sorpresa.

Perché “Freddy Fazbear’s Pizzeria Simulator” finge solo di essere un gestionale a 8 bit a base di pizze tirate ai clienti, poi finge solo di essere un gestionale più convenzionale con minigiochi per i vari oggetti installati nel locale, ma in realtà alterna le fasi gestionali ai momenti che hanno reso celebre “Five Nights at Freddy’s”: è notte, mi trovo  in un ristorante per famiglie e bambini e qualcosa mi sta cercando. Gli animatronic, i grotteschi robot zoomorfi e antropomorfi che rallegrano gli ospiti, hanno una loro vita e vogliono uccidermi, e io mi trovo costretto a lavorare al lento computer del locale (devo ordinare i nuovi menù, le posate, devo fare nuovi acquisti) guardandomi intorno col terrore di essere ucciso.

La sorpresa di “Freddy Fazbear’s Pizzeria Simulator” è che non c’è una vera sorpresa: Scott Cawthon aveva affermato di voler lasciar stare la serie per dedicarsi a qualcosa di nuovo, ma il gioco ritorna alla formula di  “Five Nights at Freddy’s”. La novità è la combinazione di questa parte con quella gestionale, e le loro interazioni. Qualche soldo in più mi farebbe comodo, mi servirebbe un sponsor, ma mentre ho fretta di finire il mio lavoro al computer, e mentre qualcosa potrebbe essere pronta ad addentare il mio collo, non voglio che compaia sul monitor la pubblicità del mio sponsor con il suo rumoroso jingle. E se proprio in quel momento l’animatronic mi raggiungesse? Forse devo stare attento ai condotti di aereazione… fammi guardare il sensore di movimento… boh… qualsiasi cosa sia è ancora lontano. Finisco un altro ordine, sono quasi pro… lo hai sentito anche tu? Punto la lampadina nel condotto di aereazione. No no non era niente… vediamo cosa dicono i microfoni. No, non c’è niente in quella sta

I “penny dreadful” erano, nell’Ottocento inglese, racconti dell’orrore pubblicati a episodi e a basso prezzo (costavano appunto un solo penny). Penny Playful è una rubrica irregolare in cui segnaliamo videogiochi indipendenti disponibili su internet gratuitamente o quasi.

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