Marvel vs Capcom è il vincitore nell’accordo tra Fox e Disney, non Kingdom Hearts

Da quando sono uscite le informazioni sull’accordo tra Disney e Fox gli appassionati di videogiochi hanno fatto molte ipotesi strampalate sulle sue conseguenze, spesso concentrandosi su quali serie potrebbero incontrarsi in Kingdom Hearts, il cross-over tra i mondi Disney e i personaggi di Final Fantasy. Io vorrei concentrarmi soprattutto su Marvel vs Capcom e gli X-Men invece.

La situazione di Marvel vs Capcom

Quando nel 1996 nacque la serie di picchiaduro crossover Marvel vs Capcom il primo gioco si intitolava X-Men vs Street Fighter e aveva solo personaggi di queste due serie. Capcom iniziò a pubblicare picchiaduro con personaggi di X-Men sin da X-Men: Children of the Atom del 1994, ma X-Men vs Street Fighter definì una formula di successo, uno di quei crossover dove tutto funziona come dovrebbe.

I corpi esagerati e muscolosi degli X-Men si trovavano a loro agio accanto a quelli dei personaggi di Street Fighter, e le mosse speciali dei personaggi di Street Fighter si trovavano a loro agio accanto ai superpoteri degli X-Men. La serie continuò a evolversi negli anni, diventanto prima Marvel vs Street Fighter e poi Marvel vs Capcom, pronta ad abbracciare tutti i personaggi di entrambe le compagnie, e passò al 3D con Marvel vs Capcom 3: Fate of the World del 2011.

Ma quando siamo arrivati al recente Marvel vs Capcom: Infinite del 2017 i personaggi su cui è stata fondata la serie, gli X-Men, sono stati esclusi dal roaster (dall’elenco) dei lottatori disponibili. Marvel, di proprietà di Disney dal 2009, si è preoccupata stavolta di promuovere con Marvel vs Capcom soprattutto i personaggi di cui possiede i diritti cinematografici. L’eccezione importante è Spider-Man, su cui Sony mantiene diritti cinematografici in accordo con Marvel.

Così, Marvel vs Capcom: Infinite è arrivato con un numero di personaggi ridotto (e fin qui va anche bene, perché non c’è niente di male nel concentrarsi su un numero ridotto di personaggi) ma pensato per essere accresciuto da DLC, e tra questi personaggi non c’è alcun X-Men. Faccio notare come il titolo sia anche graficamente più incoerente.

Ora Disney sta acquistando il controllo di 20th Century Fox e di un’altra serie di proprietà Fox. Bisognerà vedere se  gli organi di regolamentazione permetteranno questa acquisizione ma se accadrà vorrà dire che marvel riacquisterà più o meno il pieno controllo anche sugli X-Men, di cui Fox aveva in parte i diritti cinematografici, e gli appassionati di Marvel vs Capcom possono forse sperare di veder tornare i mutanti anche nella serie di picchiaduro.

La situazione di Kingdom Hearts

È divertente immaginare di poter evocare Alien in Kingdom Hearts, ma come non abbiamo e come probabilmente non avremo un mondo di Star Wars nel gioco probabilmente non avremo neanche un mondo Predator o un mondo Simpson, anche se ora Disney ne controlla i diritti. Kingdom Hearts non ha mai trattato “Disney” e “Final Fantasy” come due marchi, o almeno li ha trattati come i marchi andrebbero trattati in realtà, cioè lavorando sugli elementi che li identificano.

Non tutti i mondi di Kingdom Hearts sono basati sui Classici Disney, l’elenco ufficiale di mediometraggi e lungometraggi d’animazione principali della compagnia: esistono mondi inediti (come i vari hub centrali del gioco) e già nel primo Kingdom Hearts c’è un mondo basato su Nightmare Before Christmas, che non è un Classico Disney.

In Kingdom Hearts 2 la varietà di mondi aumenta, con livelli ispirati ai film Tron, Pirati dei Caraibi: La maledizione della Prima Luna e Steamboat Willie (uno dei primi cortometraggi animati con Topolino). Ma tutti questi film sono identificabili come “Disney” da parte del pubblico, come sarà identificabile come “Disney” il mondo di Toy Story in Kingdom Hearts 3.

Non si tratta di una questione di diritti: Toy Story non è un film Disney solo perché Disney possiede Pixar e i diritti sul marchio Toy Story ma perché il film è sentito dal pubblico come parte della famiglia Disney, per esempio perché è adatto ai bambini, ha una certa struttura narrativa e certi temi come l’amicizia che supera le differenze e l’accettazione di se stessi.

La protagonista di Ribelle (The Brave) di Pixar non ha avuto problemi a inserirsi ufficialmente tra le principesse Disney, e l’intero film potrebbe essere un film Disney, mentre la Principessa Leia non sarà probabilmente mai una principessa Disney ufficiale. Neanche le protagoniste di Frozen lo sono ancora a dire il vero, ma è perché il marchio “principesse Disney” nasce per sostenere il marketing di personaggi femminili che non hanno una loro forza commerciale, e il merchandise di Frozen è invece già richiestissimo.

Così, Square Enix si è concentrata solo sul marchio Final Fantasy nell’inserire i suoi personaggi all’interno dei mondi Disney, e non c’è (o almeno non c’è ancora) un Adam Jensen di Deus Ex come personaggio temporaneo da aggiungere al party in Kingdom Hearts. Certo sarei curioso di vedere Adam Jensen con il design di Tetsuya Nomura.

Kingdom Hearts resta così costruito intorno al concetto centrale di “personaggi di Final Fantasy incontrano i mondi Disney” e per quanto sia divertente immaginare situazioni in cui Sora, Pippo, Paperino e Lara Croft combattono nella giungla di Predator (tutto col redesign di Nomura) Disney e Square Enix hanno invece interesse a tenere distinti e riconoscibili questi marchi. Ma niente del genere impedisce di ridare in futuro peso agli X-Men all’interno di Marvel vs Capcom.

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