Brendan Greene, creatore di PUBG, ha idee confuse sul diritto d’autore

Difendere il marchio PUBG e la sua originalità è una delle preoccupazioni di Brendan Greene, creatore di PlayerUnknown’s Battlegrounds, e di PUBG Corporation, la divisione di Bluehole nata appositamente per sviluppare e gestire il suo videogioco Battle Royale. In passato Bluehole ha per esempio duramente attaccato Fortnite di Epic Games e la sua modalità Battle Royale.

In un’intervista radio con BBC ora Greene lamenta l’assenza di strumenti validi per proteggere la propria proprietà intellettuale da chi cerca di lucrare su PlayerUnknown’s Battlegrounds copiandolo. E sono in molti a farlo, come ho avuto occasione di vedere in prima persona quando ho provato la spudorata copia del gioco prodotta per dispositivi mobili da 505 Games, Exile Battle Royale.

“Voglio che questo genere di giochi cresca” ha detto Greene. “Ma perché questo accada è necessario che la gente pensi a nuove e interessanti interpretazioni della meccanica di gioco. Se semplicemente si limitano a scopiazzare il genere non cresce e il pubblico si annoia.” Fin qui il discorso di Greene è sensato: è giusto che il genere cresca con nuove idee, non con cloni.

Ora inizia però la parte meno sensata. “Non esiste protezione della proprietà intellettuale nei giochi. Nei film e nella musica la proprietà intellettuale è protetta e puoi davvero difendere il tuo lavoro. Nei giochi non esiste ancora, è qualcosa a cui dovremmo pensare… Qualcuno prende la tua idea, ha un po’ di soldi per la promozione, e all’improvviso ha un gioco popolare perché ha preso la tua idea.”

Credo che il riferimento sia ancora a Fortnite di Epic Games, ma il punto è che esiste la protezione della proprietà intellettuale nei videogiochi, solo non si applica al mero gameplay. id Software non può per esempio registrare lo sparatutto in prima persona, divenendone l’unica proprietaria per aver inventato il genere con Catacomb 3-D, ma considerate che sino alla fine degli anni 90 il termine usato per chiamare gli sparatutto in prima persona era “Doom clone”, “clone di Doom”.

Brendan Greene fa un esempio ancora meno sensato. “Guardate cosa succede nel cinema, uscì Armageddon e poi arrivarono altri venti film su disastri provocati da comete“. A parte la confusione tra comete e asteroidi, a parte che Greene stesso dice nella stessa intervista che nel cinema posso proteggere la mia creazione e poi come esempio di creazione (secondo lui) non protetta usa un film, ma davvero secondo Greene dovrebbe essere vietato fare film con asteroidi che si schiantano sulla Terra dopo Armageddon?

Per quanto Greene abbia reso poi popolare il genere Battle Royale con PUBG, e prima con H1Z1 e prima ancora con DayZ: Battle Royale, il concetto di Battle Royale non è di sua invenzione, viene dal romanzo Battle Royale di Koushun Takami ed era arrivato nei videogiochi anche prima di Greene.

fonte BBC
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