PlayerUnknown’s Battlegrounds può essere il GOTY 2017?

The Game Awards di Geoff Keighley ha annunciato i vari candidati alle varie categorie, e “PlayerUnknown’s Battlegrounds” di Bluehole e PUBG Corporation è candiato come Game of the Year, gioco dell’anno. Una candidatura che ha sollevato dubbi: “PlayerUnknown’s Battlegrounds”, un gioco ancora in Accesso Anticipato, un gioco quindi non ancora uscito ufficialmente, un gioco senza recensioni e che potrebbe variare in mille modi diversi nel tempo, ed evolversi, può essere il “Gioco dell’Anno”? In teoria PUBG dovrebbe uscire in versione definitiva entro fine anno, ma se non accadesse? E quando è mai stato premiato come Gioco dellAnno un gioco che forse e solo forse sarebbe uscito?

Monna Lisa Gioconda PUBG
“Monna Lisa” (o “la Gioconda”) di Leonardo da Vinci fu completata forse nel 1506 e rivoluzionò la storia del ritratto in una rilettura intima del genere.
da Galerie de tableaux en très haute définition https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15442524

La discussione è stata, secondo me, posta nel modo sbagliato, sia da chi ha posto il problema dell’Accesso Anticipato sia da chi ha provato a opporsi a questo modo di vedere la questione sostenendo che la problematicità dovuta all’Accesso Anticipato di PUBG è una questione di industria, di prodotto, e non di arte, mentre i premi riguardano proprio l’arte. È un punto di vista apparentemente condivisibile: mentre le vendite alzano o affossano i videogiochi in base al loro valore come prodotto commerciale la premiazione da parte di un giuria di esperti dovrebbe valutarne il valore artistico. Ma, intanto, a The Game Awards vale anche il voto del pubblico, e in alcune categorie vale persino solo il voto del pubblico, e poi queste premiazioni sono gestite dall’industria AAA che, sostanzialmente, premia se stessa.

Andando più in profondità la questione cambia di nuovo. Abbiamo insistito per anni dicendo che i videogiochi sono arte, ma i giocoservizi sono arte? Non sono forse servizi e non andrebbero analizzati come servizi? Un servizio di taxi ha certo una componente artistica, i taxi sono opere di design seppur di design industriale, ma è la componente artistica quella prevalente nella valutazione di un servizio di taxi? Quando valutate Foodora trattate l’interfaccia come un’esperienza artistica? E davvero stiamo guardando questi giocoservizi nel modo corretto continuando a trattarli come un’espressione artistica e non come un servizio in evoluzione per un cliente? E poi, anche guardando un videogioco come un’opera d’arte,  le recensioni non dovrebbero essere forse parte di un percorso critico utile, necessario a capire un gioco? Non parlo di “valutarlo”, come a scuola, ma di capire cosa vuol dire, cosa vuol fare, come lo dice e come lo fa. E le classifiche cosa hanno a che fare con l’arte? Quale è il dipinto of the Year 1506 per esempio? La risposta può sembrare scontata oggi (una giuria voterebbe sicuramente “la Gioconda” di Leonardo da Vinci) ma la domanda avrebbe avuto senso all’epoca, di fronte alla coppia di ritratti di Agnolo Doni e Maddalena Strozzi realizzata da Raffaello Sanzio? O di fronte alla sua “Dama col liocorno” che, insomma, ha un unicorno in braccio? E in quello stesso periodo Michelangelo dipingeva il Tondo Doni, e non sarebbe forse stato proprio il Tondo Doni, seppur magari ancora in esecuzione (un painting-as-a-service) ad attirare l’attenzione dell’epoca a causa del peso che sulla sua esecuzione ebbe il ritrovamento (proprio nel 1506) del “Laooconte”, celebre gruppo scultoreo di età ellenistica capace di influenzare l’arte italiana per secoli?

Laocoonte PUBG
Il gruppo scultoreo di “Laocoonte e i suoi figli” di Agesandro, Atenodoro di Rodi e Polidoro fu ritrovato nel 1506 durante gli scavi nella zona della Domus Aurea di Nerone e divenne, insieme al resto dei ritrovamenti, uno dei propulsori del Rinascimento e dell’arte italiana di stampo classicista.
da https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=36412978

Insomma, è proprio l’arte a prestarsi poco a classifiche e, se per questo, a voti. Dal 2016 Webtrek ha deciso di dare diversamente il titolo di “Game of the Year”, dedicandolo non tanto al videogioco migliore dell’anno, un titolo che vuol dire poco e generalizza troppo, ma al videogioco che davvero rappresenta di più il clima tecnologico, culturale, politico dell’anno stesso. Nel 2016 ha vinto “Reigns” di Nerial, una rappresentazione perfetta della politica del 2016 e, allo stesso tempo, un gioco creato per una piattaforma moderna (il dispositivo mobile) con brillanti meccaniche gestionali basate su una delle app più importanti degli ultimi anni (Tinder). In questo senso, forse tra le (poche) opere citate qua sopra quella più rappresentativa del 1506 fu proprio il Tondo Doni: se mi devo ricordare il 1506 devo ricordarlo per l’influenza del Laooconte e, quindi, per la più importante opera del periodo influenzata proprio da quel ritrovamento. Così, indipendentemente dai suoi meriti artistici o dai suoi meriti come prodotto, davvero qualcuno può dire che il 2017 non sia stato l’anno di “PlayerUnknown’s Battlegrounds”? E cosa è pronto a proporre allora come GOTY, come gioco più importante di PUBG, nell’anno che sta finendo?

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