Digital Foundry sbaglia l’analisi di Redout su Xbox One X

Digital Foundry è una stimata divisione di Eurogamer occupata nell’analisi della qualità grafica e tecnica dei videogiochi. Non sono particolarmente appassionato di queste questioni (per me basta che un gioco mantenga una risoluzione sufficiente e un framerate stabile e fluido), ma con l’arrivo di console come PS4 Pro e Xbox One X, pubblicizzate per la loro potenza e le loro prestazioni, è diventato più importante capire se queste promesse vengano effettivamente mantenute nella realtà. Per esempio, nella versione Xbox One X di Redout di 34BigThings.

34BigThings è un grande studio indipendente italiano, e Redout ha vinto il Drago d’Oro come miglior gioco italiano nel 2017. È un videogioco di corse rapido e fantascientifico con una comunità online magari non enorme ma molto vivace, e appartiene a un genere in cui la fluidità del framerate e la spettacolarità grafica sono parti importanti dell’esperienza. Se avete un PC capace di farlo girare in tutta la sua gloria e vi piace il genere ve lo consiglio davvero.

Quando Digital Foundry è andata però ad analizzare la versione per Xbox One X di Redout non è rimasta contenta di quello che ha visto. Su PlayStation 4 Pro Redout: Lightspeed Edition riesce a mentenere costantemente una velocità di aggiornamento di 60 fotogrammi al secondo, mentre su Xbox One X, una console eppure più potente di PlayStation 4 Pro, il gioco raggiunge solo sporadicamente i 60 fps e con una qualità grafica inferiore rispetto a quella di PS4 Pro.

Inoltre, Digital Foundry afferma che, anche se Redout dovrebbe arrivare a 4K sia su PlayStation 4 Pro (ma con una tecnica chiamata checkerboard, quindi non nativamente) sia su Xbox One X, in realtà su entrambe le console la risoluzione del gioco è ferma a 1080p e non è ancora arrivato un aggiornamento su PlayStation 4 Pro che risolva questo limite.

34BigThings, trovandosi attacca dai giocatori e accusata di pigrizia per la qualità del gioco su Xbox One X, ha pubblicato una risposta ufficiale a Digital Foundry, definendo “una bugia vera e propria” il fatto che il gioco sia fermo a 1080p e definendo l’articolo “fake news” o almeno “un’analisi tecnica incompetente”. Come mostrato anche dal sito VGTech Redout arriva infatti su Xbox One X a risoluzioni molto maggiori di 1080p, sfruttando una tecnica nota come “risoluzione dinamica” (la risoluzione del gioco varia durante la partita).

Un errore grave, soprattutto perché contenuto in un articolo piuttosto negativo e che quindi dovrebbe essere molto più solido nella sua ricerca. La risposta di 34BigThings a Digital Foundry è anche corredata da una triste raccolta di rabbiosi cinguettii su Twitter e commenti su Facebook. “La versione Xbox One X del vostro gioco fa capire che siete pigri” dice un utente. “1080p su una macchina capace di 4K! Voi ragazzi avete bisogno di programmatori migliori!” dice un altro utente, che afferma di avere un qualche canaletto su YouTube in cui incoraggerà le persone a non acquistare Redout su Xbox One X fin quando non avrà 4K e 60 fps.

Ma, a dirla tutta, Digital Foundry giudica molto secondaria la carenza di Redout nella risoluzione, e le affermazioni di 34BigThings in realtà confermano che una carenza esista effettivamente da questo punto di vista: Redout su Xbox One X non arriva a 4K come promesso, ma al massimo arriva a 3456×1944, e con una qualità grafica inferiore a quella raggiunta su PS4 Pro. Inoltre, il problema maggiore, ammesso da 34BigThings, non è quello della risoluzione ma quello del framerate.

Quindi posso capire le critiche degli utenti, e ci sarebbero state anche se Digital Foundry non avesse mancato di notare la risoluzione dinamica: 34BigThings aveva promesso 4K (con checkerboard) e 60 fps su PS4 Pro e 4K e 60 fps su Xbox One X con una qualità grafica superiore a quella di PS4 Pro, ma sinora la versione per PS4 Pro non ha i 4K e la versione per Xbox One X non ha i 4K e i 60 fps (o meglio, non li ha in modo abbastanza costante) e ha una qualità grafica inferiore a quella di PS4 Pro. Ma i videogiocatori devono avere più rispetto del lavoro degli sviluppatori, soprattutto del lavoro degli sviluppatori indipendenti.

fonte Eurogamer 34BigThings
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