Redout su Xbox One X in una nuova analisi di Digital Foundry

Digital Foundry di Eurogamer ha pubblicato una nuova analisi video di Redout, splendido (anche graficamente) videogioco di corse fantascientifiche dello studio italiano 34BigThings. L’analisi iniziale degli esperti del sito, infatti, è stata in parte confutata da ulteriori prove e dagli sviluppatori stessi, che hanno dimostrato che, differentemente da quanto scritto, il gioco ha una risoluzione dinamica capace di raggiungere su Xbox One X (la piattaforma in esame) risoluzioni molto maggiori rispetto a quanto inizialmente scritto.

Rendendosi conto dell’errore Digital Foundry ha rimosso il video originale, ha corretto l’articolo e si è scusata promettendo una nuova analisi, finalmente arrivata. Il nuovo video mostra che la risoluzione dinamica parte da 1080p e arriva sino a 1944p e che, insomma, l’errore effettivamente c’era.

Voglio però ripetere alcune cose che ho scritto nel mio precedente articolo. Digital Foundry ha compiuto un grave errore quando non ha notato la risoluzione dinamica in Redout, soprattutto perché questo difetto è finito in un articolo piuttosto negativo. Ma l’articolo non era negativo solo a causa di questo difetto, anzi questo difetto non era neanche messo in primo piano da Digital Foundry: il vero problema di Redout su Xbox One X è che gira con un framerate meno stabile e una qualità grafica peggiore rispetto a quanto giri su PlayStation 4 Pro.

Inoltre, la risoluzione dinamica raggiunge valori maggiori rispetto a quelli inizialmente descritti da Digital Foundry ma non viene (quasi) mai raggiunto il 4K. 34BigThings aveva promesso un framerate stabile a 60 fotogrammi al secondo (come accade su PS4 Pro), 4K e massima qualità grafica su Xbox One X, e anche se la risoluzione è maggiore rispetto a quanto detto inizialmente da Digital Foundry nessuno di questi obiettivi è stato davvero raggiunto nonostante il gioco sia stato ulteriormente aggiornato.

Lo studio ha pubblicato un lungo articolo tecnico che spiega il funzionamento della grafica di Redout, concentrandosi sulla risoluzione dinamica. Questo (vi prego) non deve diventare una scusa per infastidire gli sviluppatori su Twitter o chissà come: parliamo di uno sviluppatore indipendente che ha realizzato con Redout un piccolo capolavoro all’interno del suo genere, e può capitare che qualcosa vada storto. Avrei anche apprezzato dall’altra parte l’ammissione di non aver raggiunto gli obiettivi promessi, semplicemente perché questi obiettivi sono stati comunicati anche a scopo promozionale.

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