Microsoft e Hyperkin resuscitano il controller Duke della prima Xbox

In un’intervista a CNet Seamus Blackley, padre dell’originale Xbox, ha presentato una nuova versione del Duke, il grande controller con cui la prima Xbox venne inizialmente distribuita nel 2001. Cavalcando la nostalgia dei videoigiocatori Blackley e Microsoft, insieme al produttore di hardware retro Hyperkin, hanno deciso di riproporre il Duke in una versione aggiornata, ma abbastanza fedele a quella originale, capace di funzionare su PC e Xbox One.

Il controller originale aveva anche anche lo slot per una scheda di memoria. Teoricamente questo avrebbe permesso di spostare dati di salvataggio tra Xbox diverse portandoli a spasso all’interno del gamepad, ma in realtà diversi giochi non permettevano ai loro dati di salvataggio di funzionare su console diverse o di essere proprio salvati sulla scheda del controller. Negli anni l’hacking di Xbox ha ampliato gli usi di questa caratteristica, eliminandone gli incomprensibili limiti, ma il nuovo Duke non ha niente del genere.

Il nuovo Duke ha però due minuscoli tasti dorsali in più (l’originale aveva solo i grilletti analogici), una normale uscita USB (quello originale ne aveva una proprietaria, ma poteva essere comunque usato come controller USB con qualche modifica) e uno schermo OLED al posto dell’enorme logo Xbox al centro del controller. Lo schermo, secondo Blackley, sarebbe dovuto essere presente sin dalla versione originale del controller, e potrebbe essere sfruttato in qualche modo dagli sviluppatori (di base mostrerà la sequenza di boot della Xbox originale).

Sinceramente, non capisco neanche il bisogno di riproporre il controller Duke di Xbox. È enorme, tanto enorme da finire nel 2008 nel Guinness World Records come controller più grande della storia. Quando lo provai all’epoca mi ricordo di averlo definito “come giocare usando come controller una sfera”, e ricevette recensioni negative ovunque, provocando anche le proteste del pubblico che chiese che fosse sostituito con qualcosa di utilizzabile.

La situazione migliorò con l’arrivo del controller S, chiamato Akebono. Inizialmente pensato solo per il Giappone (all’epoca Microsoft credeva di poter avere successo in Giappone, un mercato ancora enorme), il controller Akebono divenne in seguito (tra il 2002 e il 2003) la norma in tutto il mondo, sostituendo l’odiato Duke.

Persino Seamus Blackley stesso non ha parole gentili per il Duke dell’Xbox. Ecco come ne parlava poco più di un anno fa, nell’ottobre del 2016, in risposta a un utente Twitter che gli chiedeva un approfondimento sulla genesi del Duke: Blackley lo definiva “enorme in un modo imbarazzante”, giustificandone l’aspetto dicendo che se era così non era colpa sua.

“Non avevo il potere politico di aggiustarlo, loro [Microsoft] ignorarono i focus test [i test con videogiocatori] e mi rendo conto che potenzialmente ci puoi far atterrare sopra un elicottero”. Blackley nell’intervista a CNet continua a lamentare i difetti del Duke: “Il circuito fu fatto costruire da qualcuno che era amico di qualcuno o magari il fratello. Quindi il circuito che venne fuori era grande quanto un piatto da tavola. Una mia amica, designer industriale, dovette inventarsi un controller adatto alle dimensioni di quel maledetto aggeggio, e lo fece… piangeva mentre lo faceva e io ero il responsabile di tutto.”

Ma esistono vecchi fan che riescono a provare nostalgia per un simile disastro, persone che sperano di poter acquistare un biglietto per tornare alla loro infanzia con un costoso nuovo controller, e per queste persone Backley e Microsoft han fatto tornare in vita Duke. “Non conosco molti marchi che distribuirebbero di nuovo un prodotto del passato tanto impopolare… e Phil [Spencer, capo di Xbox]… penso che lui capisca che questo lancia un messaggio. Capisce che manda un messaggio su quanto Xbox abbia a cuore il suo retaggio e i suoi fan.”

Duke tornerà su Xbox One e PC a marzo, al prezzo di $70. Io ve lo dico: a quella cifra vi comprate un controller vero.

fonte CNet
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