Il futuro degli eSport olimpici sarà fatto di calcio e corse automobilistiche

Alibaba è uno dei grandi promotori dell’inclusione degli eSport, i videogiochi competitivi, nei Giochi Asiatici e nelle Olimpiadi, oltre a essere uno dei principali sponsor delle Olimpiadi stesse (si parla di una cifra che potrebbe superare il miliardo di dollari in undici anni). Non bisogna quindi stupirci che l’ingresso degli eSport nelle Olimpiadi viene valutato con molta attenzione dal Comitato Internazionale Olimpico, che inoltre sta cercando il modo di arginare la (forse solo apparente) fuga di pubblico dai suoi eventi e la perdita di valore dei diritti televisivi.

Alibaba e il CIO sono però decisi a limitare in modo importante i contenuti dei videogiochi ammessi tra le discipline olimpiche. Il presidente del CIO, Thomas Bach, disse chiaramente di non essere interessato a includere nelle Olimpiadi videogiochi violenti perché sarebbero contrari allo spirito dell’evento. Certo, si potrebbe far notare che nelle Olimpiadi ci sono già sport basati sull’uso di armi (come il tiro al bersaglio), ma non si tratta comunque di attività in cui l’obiettivo sia far esplodere finte teste umane con spargimenti di sangue o in cui sia normale vantarsi di aver “ucciso” un avversario.

Già per Bach, insomma, i videogiochi ammessi alle Olimpiadi dovrebbero essere sostanzialmente limitati a quelli che simulano sport già esistenti e già disciplina olimpica, e Alibaba sembra piuttosto d’accordo con questa posizione, come chiarisce a Bloomberg Zhang Dazhong, presidente di AliSports.

“Comunicando con il comitato olimpico abbiamo capito i loro valori, basati sulla promozione della pace. Per questo motivo per il futuro sviluppo di eSport ci concentreremo più su titoli che sono veramente legati a sport e non su giochi che si concentrano su violenze o omicidi“. Videogiochi di calcio e corse automobilistiche sarebbero esempi di eSport papabili per le Olimpiadi, ma se anche gli investimenti e gli sponsor seguiranno questo andamento aspettiamoci in futuro una scena in generale più incentrata sulle simulazioni e meno su sparatutto e MOBA.

“Pensiamo che essendo una terza parte che si occupa di organizzare eventi di eSport siamo in una posizione migliore per garantire i principi promossi dalle Olimpiadi, tra cui c’è la correttezza e l’imparzialità. Se invece sei un produttore di giochi sarai sospettato di promuovere solo i tuoi giochi per ottenere benefici.” Potrebbe però non essere un caso che Alibaba stia spingendo per l’esclusione dalle Olimpiadi di giochi come League of Legends di Tencent, sua grande concorrente (al di fuori dell’industria videoludica) in Cina.

fonte Bloomberg
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