Un videogioco racconta il gender pay gap e la discriminazione sul posto di lavoro – Penny Playful per l’8 marzo

Two Interviewees (Due colloqui di lavoro) di Mauro Vanetti è un breve videogioco a bivi che mi mette di fronte a due colloqui identici per due lavori equivalenti fatti da due persone diverse ma ugualmente capaci.

Devono fare bella impressione per essere assunti, a ognuno dei due verranno fatte le stesse domande a cui io potrò scegliere quale risposta dare e la risposta scelta varrà per entrambi i colloqui. Alla stessa domanda due aspiranti lavoratori con uguale competenza daranno quindi la stessa risposta. Come potrebbe essere diverso l’esito di un simile colloquio?

Può esserlo, perché i due lavoratori sono un uomo e una donna, e il possibile datore di lavoro vedrà quindi in modo totalmente diverso la stessa risposta quando verrà data dall’uno e quando verrà data dall’altra, prendendo appunti totalmente diversi sul suo computer.

Il protagonista maschile, Marzio, si è messo un orecchino? L’intervistatore appunterà che ha un “look stravagante” ipotizzando che sia gay. La protagonista femminile, Irene, si è messa orecchini e collana? Verrà giudicata “curata” e di “bella presenza”. Quando viene chiesto ai due di descriversi entrambi rispondono di essere persone capaci e ambiziose? Marzio verrà giudicato “determinato”, mentre Irene verrà giudicata “presuntuosa”. La sola possibilità di un futuro matrimonio è considerata un problema quando viene giudicata Irene, ma non è altrettanto grave per Marzio. E così via.

Il punto di Two Interviewees è che non è possibile far vincere entrambi i personaggi (ed è possibile far vincere Irene?) pur dando le stesse risposte e tenendo gli stessi comportamenti con entrambi, ma non è solo questo. Two Interviewees mostra come le persone vengano viste in modo diverso (non per forza migliore o peggiore dal punto di vista strettamente lavorativo) solo in base al loro essere nati con un aspetto maschile o femminile. Quando l’intervistatore mi chiede il mio stato civile è molto apprezzato il mio essere single sia nel caso di Marzio sai nel caso di Irene, ma Marzio viene definito “senza figli” mentre Irene viene definita “zittella”.

E anche Marzio può subire discriminazioni, per esempio (come ho già citato) per essersi messo un orecchino. Comportamenti considerati accettabili per una donna sono inaccettabili per un uomo perché sono comportamenti giudicati femminili: in una società maschilista e patriarcale all’uomo spetta un posto di dominio, ma viene rifiutato se non accetta questo suo ruolo certo più vantaggioso rispetto a quello delle donne ma ugualmente stereotipato. Il femminismo non è allora solo la lotta per i diritti delle donne ma è la lotta per i diritti di tutti.

Two Interviewees nasce durante un laboratorio sul videogioco narrativo tenuto da We Are Müesli ed è stato poi risistemato (con una nuova grafica), tradotto in inglese, francese, spagnolo e portoghese brasiliano e distribuito gratuitamente su itch.io e Game Jolt per PC, Mac e Linux (ma da itch.io può essere scaricata anche l’apk per Android) e su Google Play Store per Android.

Se siete interessati ad approfondire la questione del “pay gap”, la differenza che esiste nella compensazione di uomini e donne a parità di occupazione, e in generale la questione della discriminazione sul posto di lavoro trovate nella pagina itch.io di Two Interviewees i link alla ricca documentazione usata da Vanetti come base della creazione del gioco nel 2016. E potete scoprire qualche dato direttamente dall’interno del gioco stesso, cliccando sulla “modalità” Statistiche nel menù iniziale.

Secondo gli ultimi dati eurostat, che si riferiscono proprio al 2016, una donna in Europa guadagna 84 centesimi per ogni euro guadagnato da un collega uomo, facendo esattamente la stessa attività.

[Disclosure: Io e Mauro Vanetti siamo amici. E già che ci sono vi consiglio di giocare anche al suo Little Antifa Novel, un simulatore di organizzazione di manifestazione anti-fascista ispirato a fatti reali accaduti a Pavia. Ne ho parlato in questo articolo.]

I “penny dreadful” erano, nell’Ottocento inglese, racconti dell’orrore pubblicati a episodi e a basso prezzo (costavano appunto un solo penny). Penny Playful è una rubrica irregolare in cui segnaliamo videogiochi indipendenti disponibili su internet gratuitamente o a basso costo.

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