Dark Souls incontra Battle Royale, steampunk, Lovecraft, hero shooter e retrowave

Il motivo per cui Egress di Fazan Games sembra interessante potrebbe essere anche la sua debolezza: mescola un sacco di cose amate e note. Il gameplay da videogioco di ruolo d’azione incentrato sul combattimento corpo-a-corpo di Dark Souls, la lotta senza respawn dei Battle Royale, la fantascienza basata su tecnologie arretrate dello steampunk, la musica degli anni 80, i personaggi/eroi dotati di loro abilità specifiche degli hero shooter e dei MOBA. E Lovecraft.

Perché Egress è un Souls-like ma è anche un Battle Royale, ha un’ambientazione steampunk ispirata all’epoca vittoriana ma una colonna sonora synthwave/retrowave, cioè ha sonorità pensate per recuperare e riproporre quelle della musica anni 80 e dei videogiochi dell’epoca, e richiama i racconti dell’orrore di Lovecraft (come Bloodborne).

Ed Egress somma a tutto questo anche un altro elemento: l’hero shooter, le influenze MOBA. Ogni giocatore controlla un personaggio preciso e ogni personaggio è dotato di abilità diverse, come per esempio in Overwatch o, appunto, in MOBA come Dota 2 e League of Legends.E a dire il vero le insegne al neon della sua città sembrano a volte più derivanti dal cyberpunk che dallo steampunk. Tutto insieme mescolato.

Il suo primo video di gameplay ha un aspetto in effetti piuttosto familiare, con le barre della salute e della stamina tipiche dei Souls-like e con le loro schivate a base di capriole a cui aggiunge una mini-mappa, tipica dei Battle Royale, e una mappa che si rimpicciolisce nel tempo mentre si alza il livello dell’acqua. Da questo punto di vista è interessante vedere un Battle Royale costruito sulla verticalità di certe ambientazioni dei videogiochi di FromSoftware.

Potete richiedere di accedere all’alfa di Egress dal suo sito ufficiale cliccando qui.

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