Thor 2: The Dark World – recensione

Nove mondi sull’orlo del baratro, una fanciulla in pericolo, e un eroe che deve salvare tutto e tutti con l’aiuto dei suoi fedeli amici, riuscite ad immaginare situazioni più classiche? Storie e leggende ne sono piene e Thor – The Dark World conserva nella bellezza scintillante di Asgard quel tono fiabesco legato all’origine mitica della storia del Dio scandinavo, aggiungendo il divertimento e l’intrattenimento tipici dei fumetti.

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Non è tutto semplice come sembra!

Il contrasto netto tra la luce dorata della città di Odino (molto più ricca di dettagli rispetto al primo film) e la polvere nera del pianeta degli Elfi Oscuri, rende bene l’idea di quella eterna lotta tra Bene e Male, che non finisce mai di affascinarci e che è il filo conduttore del film. Ma i confini definiti si fermano qui: gli Elfi Oscuri sono cattivi e Thor è buono.

Il resto è sfumato e in continuo mutamento, a partire dai nove mondi che stanno per entrare l’uno in contatto con l’altro, per via della “convergenza”. Anche Jane Foster, interpretata dalla bravissima Natalie Portman, è contemporaneamente una fanciulla in pericolo (grande pericolo), un’astrofisica che per gran parte del film ha la situazione completamente sotto controllo ed una donna innamorata e quindi molto fragile.

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Loki: buono o cattivo?

La situazione più ambigua però riguarda Loki. Ci si può fidare di lui? Thor se lo chiede spesso. Fatto sta che Loki, lo strepitoso Tom Hiddlestone, è il motore del film, è affascinante in quanto totalmente imprevedibile ed è protagonista di una sequenza comica davvero spassosa (se avete già visto il film sapete a cosa mi riferisco). Insomma non smetterà mai di stupirvi!

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Autoironia: un ingrediente marveliano.

Una caratteristica che rende il nuovo film di Alan Taylor (regista anche della serie “Il trono di spade”) non banale, è l’autoironia, peraltro presente anche in altri film Marvel, primo tra tutti Iron Man. I momenti epici delle battaglie, dove Thor sfoggia tutta la sua forza, sono volutamente accentuati, gli stagisti sono elementi comici e le battute di Loki sono sempre velate di sarcasmo. Non per questo mancano i sentimenti. L’amore, il coraggio, ma anche la curiosità (degli scienziati) e la vendetta animano i personaggi e li portano a scelte a volte anche difficili. La famiglia, già fulcro di Thor 1, ha anche in questo secondo capitolo una grande rilevanza: i rapporti tra genitori e figli (la madre di Thor e Loki ha un ruolo importante nella storia) e tra fratelli, sono molto umani, anche se si parla di divinità! Inoltre il film è costellato di scene davvero emozionanti, tra cui le varie visioni dello spazio e soprattutto una parte drammatica iniziale, che lascia lo spettatore quasi senza la speranza di un lieto fine.

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Conclusioni:

Thor – The Dark World è sicuramente meglio diretto del suo predecessore Thor e ci fa ben sperare per i futuri film sui Vendicatori (Capitan America: The Winter Soldier, e soprattutto The Avengers: Age of Ultron). Non è certo un lungometraggio profondo o che fa riflettere, questo è vero, ma svolge perfettamente altri due dei compiti del cinema: stupire e intrattenere.

Istruzioni per l’uso:

– Il 3D non sembra aggiungere niente al film, perché è stato elaborato in postproduzione ed effettivamente solo in poche scene si vede la differenza rispetto ad un 2D.

– Il film si assapora molto meglio se si sono già visti Thor e The Avengers: soprattutto i riferimenti a quest’ultimo sono molto frequenti.

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Thor 2: The Dark World – Trailer

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Articolo redatto in collaborazione con Maria Pozzi

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