Dead or Alive 5: Last Round – Recensione

Più e più volte abbiamo affrontato sul nostro portale la questione delle rimasterizzazioni, dei porting in HD e di qualsiasi altra mossa commerciale di questo tipo. L’andazzo, se così possiamo definirlo, è iniziato per lo più agli albori della scorsa generazione di console casalinghe (rispettivamente Playstation 3 e Xbox 360) le quali, complice l’introduzione per la prima volta dell’alta definizione, sono state terreno fertile per collection HD di serie passate, le quali garantiscono alle software house dei guadagni piuttosto ingenti con un margine di rischio pressoché nullo, dato che si tratta di una semplice rimasterizzazione, il più delle volte. Sono così iniziate a spuntare, specialmente in ambito Playstation, la God of War Collection, la Metal Gear Solid: HD Collection, la Sly Trilogy, Jak & Daxter Collection e così via.

Non sono estranei, in maniera seppur diversa, i titoli picchiaduro, primo tra i quali Street Fighter. La serie, già dalle origini, ha sempre conosciuto diverse riproposizioni nel tempo, e così è stato per Street Fighter IV, che è uscito in un secondo momento nelle versioni Super e Ultra. E’ così che fa (un po’ analogamente) Dead or Alive 5, titolo uscito sulle console della scorsa generazione e arrivato (dopo Dead or Alive 5: Ultimate e Dead or Alive 5 Plus) ora su Playstation 4 e Xbox One con Last Round, già disponibile da qualche settimana sul mercato, in versione retail e digital delivery. Le aggiunte di questo Last Round giustificheranno l’acquisto da parte degli appassionati o meno? Scopritelo leggendo il resto della recensione.

dead-or-alive-5-750x400

Un nuovo Dead or Alive ha inizio

Partiamo inanzitutto analizzando la modalità Storia di Dead or Alive 5: Last Round, che ovviamente non è stata modificata in alcun modo ed è rimasta inalterata sin dalla prima versione. Come ogni picchiaduro (o, per meglio dire, la maggior parte degli esponenti del genere, fatta eccezion forse per Mortal Kombat) la trama e le vicende di questo titolo non sono altro che un pretesto per dare luogo ai combattimenti: è così quindi che la trama, oltre ad essere molto banalotta, viene raccontata anche in maniera approssimativa e raffazzonata. Non stiamo però a discutere molto su quest’aspetto, dal momento che si tratta pur sempre di un genere in cui, il più delle volte, la trama viene presto dimenticata per concentrarsi su altro. I primi istanti di Dead or Alive 5: Last Round si susseguono sulla Freedom Survivor, e già da queste sequenze ci ritroveremo ad impersonare, a rotazione, i vari personaggi che entrano a far parte della vicenda.

Non serve molto per capire che il lavoro di rimasterizzazione, in termini puramente tecnici, su Dead or Alive 5: Last Round sia stato piuttosto scarno. L’arrivo infatti di Dead or Alive 5 sulle console di nuova generazione, Playstation 4 e Xbox One, porta con sé mero upscale della risoluzione (dal 720p ai 1080p Full-HD garantiti da Last Round) e il supporto ai 60 frame al secondo granitici, fattore senz’altro essenziale in un genere come quello dei picchiaduro. Purtroppo i modelli poligonali sono invece rimasti quelli della prima versione, e sulle console di nuova generazione questo stona non poco. Quello che però potrebbe interessare alcuni appassionati della serie (o meglio, dei personaggi femminili) è l’introduzione al motore grafico del Soft Engine, che restituisce una maggiore naturalezza e realismo alle prorompenti e generose forme delle ragazze presenti all’interno del roster di personaggi.

Dead-or-Alive-5-last-round-raidou-02-750x400

Proprio a proposito dei personaggi, le novità non sono delle più numerose: ci saranno tutti e 32 i personaggi visti precedentemente in Dead or Alive 5: Ultimate, assieme a due new entry: il primo sarà Raidou, che i fan della serie si ricorderanno per l’apparizione come boss nel primo Dead or Alive, oltre a Honoka, la classica studentessa delle superiori con tanto di uniforme (seppur esperta di arti marziali). Per quanto riguarda invece le location, Dead or Alive 5: Last Round propone due nuovi (o per meglio dire, rivisitati) stage, ovvero Danger Zone, proveniente dal primo originale Dead or Alive e Crimson, proveniente invece dal suo seguito, Dead or Alive 2.

Oltre alla modalità Storia in sè, è presente ovviamente la modalità Tutorial per i neofiti e i meno avvezzi al genere dei picchiaduro, che passo dopo passo accompagna il giocatore nel prendere familiarità con le meccaniche di gioco, partendo dalle azioni più semplici (come calci e pugni singoli) fino ad arrivare alle combo concatenate. Parlando in particolare di questo, possiamo certo dire che Dead or Alive si è sempre distinto dal resto dei picchiaduro (tra cui Street Fighter) per essere maggiormente accessibile, e giocabile “a più strati”. Questo lo porta indubbiamente in una situazione di vantaggio rispetto ai titoli “concorrenti”, proprio a causa della sua maggiore immediatezza (che comunque è relativa) nel gameplay.

DOA5-Last-Round-4-750x400

Commento finale

In definitiva, Dead or Alive 5: Last Round altro non è che una rivisitazione per console di nuova generazione fatta di poche aggiunte, alcune più rilevanti altre meno, al gioco originale. L’acquisto va sicuramente consigliato per chi non avesse giocato a Dead or Alive 5, dato che il gameplay è solido e sono state per giunta effettuate delle operazioni di bilanciamento, ma se siete già in possesso di Dead or Alive 5 (o Ultimate, che sia) il gioco potrebbe non valere la candela.

[easyazon_infoblock align=”center” identifier=”B00R33N3TW” locale=”IT” tag=”web051-21″]

Potrebbe piacerti anche