PES 2016 – Recensione

Attorniati completamente, durante questa generazione di console Microsoft e Sony, da remaster e collection di titoli in alta definizione, è quasi una manna tornare al solito Settembre aspettando con trepidazione uno degli scontri più agguerriti di sempre in termini di concorrenza videoludica. Stiamo parlando ovviamente dell’eterna lotta tra gli esponenti di simulazione calcistica per eccellenza: da una parte abbiamo infatti FIFA 16, realizzato dalla divisione EA Sports canadese di Electronic Arts, e dall’altra è invece presente Pro Evolution Soccer 2016 della nipponica Konami, che quest’anno (più di ogni altro) ha cercato di innovare il più possibile per guadagnar terreno nei confronti del suo diretto concorrente. Ce l’avrà quindi fatta quest’anno PES 2016? Scopritelo leggendo il resto della nostra recensione.

Il 2015 è indubbiamente un anno significativo e fondamentale per la serie di Pro Evolution Soccer, dal momento che celebra ben 20 anni: in questo senso Konami non poteva di certo fallire realizzando un titolo mediocre, ma anzi sviluppando un capitolo che rappresentasse tutto ciò che di meglio potesse offrire la serie, miscelando al tempo stesso i “punti cardine” di PES con delle migliorie e limature in termini di gameplay.

PES 2016.

Come sempre Pro Evolution Soccer offre numerose modalità in cui il giocatore potrà spaziare nell’arco delle sue sessioni di gioco. Iniziamo ovviamente con le più usate e utili per gli scontri con i propri amici, ovvero Esibizione. All’interno di questa modalità, che corrisponde a una sorta di Partita amichevole, sarà possibile giocare contro i propri amici o contro l’intelligenza artificiale del computer, scegliendo in totale libertà la propria squadra, proveniente da qualunque campionato del mondo, oltre che le squadre nazionali. Già dalla prima partita di prova, se così possiamo definirla, si possono notare sicuramente dei grandi passi avanti in termini di gameplay, soprattutto se confrontato con i precedenti capitoli della serie calcistica di Konami. Ogni settore, dall’attacco alla difesa, è ora molto più caratterizzato e permette quindi di gestire meglio la propria tattica personale. Peccato invece per l’arbitraggio, che risulta piuttosto deficitario anche in caso di falli più o meno gravi, non arrivando a convincere pienamente.

I movimenti dei giocatori sono assolutamente più fluidi, così come le animazioni degli stessi, al contrario dei capitoli degli anni scorsi in cui spesso le azioni venivano condotte quasi su veri e propri binari. A stupire sono anche le riproduzioni facciali dei diversi giocatori, assolutamente precisi e fedeli alla controparte reale. D’altro canto, Pro Evolution Soccer è sempre stato avanzato sotto questo punto di vista, superando anche il concorrente FIFA che predilige solitamente invece il colpo d’occhio generale rispetto alla cura per i dettagli. Una delle più grosse pecche è invece rappresentata dalla mancanza di gran parte delle licenze, che si fa sentire davvero tanto soprattutto nel nome dei diversi campionati (tra cui rientrano anche quelli nostrani), oltre alla presenza di rose ancora non aggiornate agli ultimi mesi, cosa che speriamo verrà risolta dalla stessa Konami con una futura patch correttiva.

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Per chi volesse invece intraprendere subito il comparto online di Pro Evolution Soccer 2016 senza tanti complimenti, è presente nella prima schermata del menu la modalità Partita Veloce, che permette di giocare partite online senza però influire sui risultati generali e sulle statistiche di gioco.

I giocatori che amano le competizioni “ufficiali” troveranno chiaramente pane per i loro denti grazie alla presenza della Champion’s League, da sempre detenuta dalla serie calcistica di Konami e che permette al giocatore di diventare il primo club a livello europeo, oltre che la UEFA Europa League, la Copa Libertadores per quanto riguarda il territorio dell’America Latina, la Copa Sudamericana e l’AFC Champion’s League per quel che concerne il territorio asiatico.

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E’ infine riservato uno spazio particolare alla modalità My Club, che offre al giocatore la possibilità di gestire la propria squadra in autonomia, sulla falsariga di quel che accade con la modalità Ultimate Team presente in FIFA da ormai diverso tempo. E’ così che viene affidata al giocatore la gestione di ogni singolo aspetto, partendo dai contratti dei calciatori ed arrivando anche all’inserimento degli osservatori, creando una sorta di vero e proprio manageriale all’interno di un titolo simulativo di calcio.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, Pro Evolution Soccer 2016 segna un passo decisamente in avanti rispetto ai suoi predecessori, grazie all’uso dell’ormai rodato Fox Engine (lo stesso motore utilizzato per Metal Gear Solid: The Phantom Pain) che conferisce un ottima riproduzione degli ambienti, ma soprattutto alla cura maniacale, come abbiamo precisato sopra, delle modellazioni facciali dei giocatori, specialmente di quelli più importanti come Neymar. Ottimo il frame rate in entrambe le console di nuova generazione, rispettivamente Playstation 4 e Xbox One.

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Commento finale

In definitiva, Pro Evolution Soccer 2016 segna un grandissimo passo in avanti per la serie calcistica di Konami, grazie ad un gameplay notevolmente migliorato e un comparto tecnico ottimo, nonostante alcune manchevolezze che continuano a essere presenti, prima fra tutte la mancanza di licenze. E’ quindi un titolo che vi consigliamo di acquistare se siete appassionati di calcio, essendo ormai in grado di competere direttamente senza tanto svantaggio con il suo diretto concorrente, FIFA.

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